L’INTERVISTA

Luca Guadagnino: «Challengers non è sovversivo. Il cinema produce dolore piuttosto che liberazione»

Luca Guadagnino alla premiere di Challnegers a Los Angeles (foto EPA)
Luca Guadagnino alla premiere di Challnegers a Los Angeles (foto EPA)

Il regista di Challengers: «In ciascuno dei miei film, ogni personaggio in qualche modo è parte di me. Lo sono tutti». E sul cinema italiano dice: «Sono molto curioso di vedere Parthenope di Sorrentino,  dove ribalta lo sguardo di un cinema che è sempre stato molto maschile»

Pochi sanno filmare il desiderio come Luca Guadagnino che con Challengers colpisce lo spettatore come se fosse una pallina da tennis battuta a suon di tecno all’interno di un triangolo amoroso che trasuda eros, rivalità e non detti. Il film, che da poche settimane è in sala, ha già incassato più 32 milioni di dollari in tutto il mondo diventando il più grande successo commerciale e di critica di uno dei registi più ecclettici e liberi del cinema mondiale. Adorato dalle star, dagli stilisti e dal

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