L’errore nell’epigrafe dei nuovi manufatti installati a Santa Maria Maggiore per il giubileo sono solo il punto di arrivo nel lungo declino dell’arte sacra. A cui oggi si aggiunge la complicata gestione delle opere realizzate da Marko Rupnik
Presumibilmente in vista del giubileo, a Santa Maria Maggiore sono stati collocati, davanti all’altare maggiore, due nuovi manufatti marmorei di un bianco squillante. Sulla destra, affiancato da un alto candelabro destinato a sorreggere il cero pasquale, un ambone – il podio utilizzato per le letture liturgiche – è decorato con bassorilievi in metallo dorato e fregi in mosaico che riecheggiano il pavimento cosmatesco, tipico del medioevo romano. A sinistra una cattedra bianchissima si innalza



