«Ci sono momenti nella storia in cui non sono più possibili ambiguità né collocazioni intermedie. Questo momento è giunto per Gaza. Il 7 ottobre non ha più alcuna relazione, né quantitativa né qualitativa, con l’orrore in atto nella Striscia», scrivono i firmatari, tra cui ci sono ex direttori politici, ex ambasciatori all’Unione europea e alla Nato, in Cina, Regno Unito e Russia. Per la premier, che si è detta «favorevolissima» sarebbe «controproducente» farlo adesso
«L'iniziativa da assumere con urgenza, di altissimo significato politico e tutt'altro che meramente simbolica, è l'immediato riconoscimento nazionale dello Stato di Palestina, in vista della Conferenza internazionale sull'attuazione della soluzione e due Stati»: è l'appello contenuto in una lettera aperta alla presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, firmato da 34 ambasciatori in pensione. La lista dei firmatari si è poi allargata: dapprima a 38, poi a 40.
«Ci sono momenti nella storia in cui non sono più possibili ambiguità né collocazioni intermedie. Questo momento è giunto per Gaza», scrivono i firmatari, tra cui ci sono ex direttori politici, ex ambasciatori all’Unione europea e alla Nato, in Cina, Regno Unito e Russia. «Ormai da molti mesi non ci sono più giustificazioni possibili o argomentazioni convincenti sulla condotta delle operazioni militari israeliane a Gaza. Gli esecrabili attacchi di Hamas del 7 ottobre 2023 non hanno più alcuna relazione, né quantitativa né qualitativa, con l'orrore perpetrato nella Striscia da Israele nei confronti della stragrande maggioranza di civili inermi, che non ha nulla a che vedere con il diritto di Israele all'autodifesa e che non è affatto improprio qualificare in termini di pulizia etnica, mentre la Corte internazionale di giustizia esamina gli estremi del genocidio».
«servono gesti politici concreti»
Secondo i 34 diplomatici in pensione, «le flagranti violazioni dei diritti umani e della dignità delle persone, che non risparmiano bambini, donne, anziani, ammalati, i crimini contro l'umanità, i crimini di guerra, la costante inosservanza della legalità internazionale e del diritto umanitario - di cui il governo israeliano, come avviene per tutti i governi, dovrà rispondere - minano le stesse fondamenta della comunità internazionale e cancellano conquiste etiche maturate in decenni di consuetudini internazionali».
E ancora, denunciano i firmatari della lettera aperta alla premier, «le inaccettabili restrizioni per l'accesso umanitario a Gaza, la riduzione a livelli minimi inaccettabili, senza reali alternative, delle attività delle organizzazioni internazionali a favore di una sedicente fondazione umanitaria, stanno provocando migliaia di nuove vittime innocenti, che si aggiungono alle decine di migliaia già provocate dai massicci e indiscriminati bombardamenti israeliani in tutta la Striscia. In questi mesi abbiamo assistito a incessanti spostamenti forzati di popolazione da una parte all'altra della Striscia senza che ci fossero delle reali zone di protezione internazionale. Tutto ciò è avvenuto mentre tutte le infrastrutture di Gaza, necessarie anche solo alla sopravvivenza della popolazione, sono state sistematicamente distrutte, a cominciare dagli ospedali, per continuare con le scuole, le università, gli stessi campi profughi».
Dinanzi a tutto questo, i diplomatici sottolineano come le dichiarazioni, «pur necessarie, come quella firmata da 30 ministri degli Esteri (e una Commissaria Ue) lo scorso 21 luglio, a cui l'Italia meritoriamente si è unita, «non servono più: servono gesti politico-diplomatici concreti ed efficaci».
La questione della cooperazione militare con israele
Tre i «comportamenti» che i firmatari sollecitano al governo «dinanzi al ripetersi di eccidi e massacri di civili»: «Sospendere ogni rapporto e cooperazione, di qualunque natura, nel settore militare e della difesa con Israele, sostenere in sede Ue ogni iniziativa che preveda sanzioni individuali (restrizioni agli spostamenti internazionali e congelamento delle attività economico-finanziare e dei patrimoni) nei confronti dei ministri israeliani - come Bezalel Smotrich e Itamar Ben G'vir - che incoraggiano e appoggiano il moltiplicarsi degli insediamenti illegali e le violenze dei coloni in Cisgiordania, unirsi al consenso europeo per la sospensione temporanea dell'Accordo di associazione tra Israele e l'Unione europea».
Quindi, il loro appello: «L'iniziativa da assumere con urgenza, di altissimo significato politico e tutt'altro che meramente simbolica, è l'immediato riconoscimento nazionale dello Stato di Palestina, in vista della Conferenza internazionale sull'attuazione della soluzione e due Stati. Chiediamo al governo di ripensarci. Questa decisione confermerebbe che da parte italiana la prospettiva di “due popoli, due Stati” non è solo uno slogan privo di senso compiuto e di qualunque credibilità, ma che si tratta di un percorso negoziale da riprendere immediatamente. Le relazioni con Israele devono essere strettamente condizionate a questa prospettiva. L'eventuale annessione in tutto o in parte dei Territori palestinesi, ad esempio, dovrebbe comportare la radicale revisione delle relazioni diplomatiche con Israele».
«Signora presidente del Consiglio - concludono i 34 ambasciatori in pensione - i lunghi anni spesi nel servizio diplomatico, tenendo fede alla causa della pace e del dialogo, nello spirito dell'articolo 11 della Costituzione repubblicana, ci hanno spinto a rivolgerle questo appello, non potendo rimanere in silenzio ed inerti dinanzi alla sistematica negazione in atto da parte del governo israeliano di tutto quello in cui abbiamo creduto e per cui abbiamo svolto la professione diplomatica».
La lista dei firmatari (in ordine alfabetico)
- Aldo Amati
- Lorenzi Angeloni
- Antonio Armellini
- Marco Baccin
- Piero Benassi
- Mario Boffo
- Alberto Bradanini
- Giovanni Brauzzi
- Rocco Cangelosi
- Ino Cassini
- Rosanna Coniglio
- Antonio D'Andria
- Vincenzo De Luca
- Anna Della Croce
- Roberto Di Leo
- Pasquale Ferrara
- Giovanni Ferrero
- Giovanni Germano
- Michele Giacomelli
- Luca Giansanti
- Aldo Mantovani
- Maurizio Melani
- Andrea Meloni
- Elio Menzione
- Laura Mirachian
- Giuseppe Mistretta
- Enrico Nardi
- Ferdinando Nelli Feroci
- Claudio Pacifico
- Angelo Persiani
- Michelangelo Pipan
- Cristina Ravaglia
- Lucio Alberto Savoia
- Stefano Starace Janfolla
- Stefano Stefanini
- Vittorio Surdo
- Franco Tempesta
- Pasquale Quito Terracciano
- Carlo Trezza
- Gianfranco Varvesi
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