dopo le europee

Le elezioni come un gioco di ruolo. L’importante è che ci siano i barbari

Ognuna delle due parti in causa, nel bipolarismo che pare stia affermandosi di nuovo, vede l’avversario come un barbaro. Entrambe le parti accusano l’altra di violenza e corruzione; ma se l’avversario smette di essere un barbaro, che si fa?

Una famosa poesia di Kavafis parla di un paese in cui tutte le attività civili e legislative sono sospese perché si sta aspettando l’arrivo dei barbari; ma alla fine della giornata i barbari non sono arrivati, anzi si comincia a mormorare che di barbari non ce ne siano più. «E ora?», si chiedono l’un l’altro i cittadini guardandosi intorno smarriti, «in fondo quella gente era una soluzione». La poesia mi è tornata in mente durante la campagna elettorale appena trascorsa: che le elezioni siano vi

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