- Mentre Salvini si agita recitando di volta in volta la parte del pompiere o dell’incendiario, Meloni rimane immobile, con la calma olimpica di chi sa che la vittoria è vicina.
- La leader di Fratelli d’Italia pensa già al dopo voto e al rischio di restare impiccata a promesse mirabolanti. Così decide di non presentare un programma, ma di adeguarsi a quello generico e interpretabile concordato con la coalizione.
- Con la mancanza di persone che affligge il suo partito sarebbe stato difficile fare diversamente, ma ora Meloni ha il vantaggio di avere le mani libera: potrà fare la responsabile, se di questo ci sarà bisogno, ma chi la fermerà se l’euroscetticismo dovesse tornare di moda?
Non sta fermo un attimo, Matteo Salvini. Lanciato in un inseguimento impossibile dalla sua alleata/rivale Giorgia Meloni, sbanda quotidianamente tra le uscite tribunizie e le esternazioni da politico responsabile, nel disperato tentativo di recitare contemporaneamente il ruolo di piromane e di pompiere. Ieri è stato di nuovo il momento del Salvini statista è così il capo della Lega ha avvertito che se i prezzi del gas non scenderanno «il prossimo governo – e cioè il suo, ha aggiunto – dovrà raz



