Lunedì 15 novembre è iniziata una delle più grandi operazioni di polizia contro il movimento no green pass fino a questo momento. L’obiettivo sono gli animatori di “Basta dittatura”, il canale Telegram divenuto una delle principali piattaforma no green pass, chiuso lo scorso settembre. Diciassette persone sono indagate per istigazione a delinquere con l’accusa di aver pianificato manifestazioni violente e di aver minacciato cariche istituzionali, giornalisti, medici e altre figure identificate come sostenitori della “dittatura sanitaria”.

Il gruppo Basta dittatura era la più visibile realtà no green pass che, come ha scoperto Domani, sono da tempo infiltrate dai movimenti neofascisti. Forza nuova, in particolare, ha finanziato la propaganda no vax e no green pass. Nella sua battaglia contro vaccini e restrizioni, Forza nuova ha anche rinsaldato la suastorica alleanza con gli ultra tradizionalisti cattolici.

Gli inizi

Le proteste anti restrizioni in Italia sono arrivate tardi rispetto al resto d’Europa. Dopo alcuni sit-in di scarso successo nel corso dell’estate 2020, le prime manifestazioni significative sono iniziate nell’ottobre del 2020 e hanno visto fin da subito un ruolo centrale dei neofascisti.

Le manifestazioni principali, a Roma e Napoli, finiscono rapidamente in scontri con la polizia. Ad animarle ci sono ultras di calcio, alcuni ristoratori e i loro dipendenti, ma le frange organizzate che arrivano in piazza pronte allo scontro con la polizia sono composte dai militanti di Forza nuova. A Roma, ad esempio, la sera del 27 ottobre sono loro a iniziare una serie di schermaglie che dureranno tutta la sera.

La stessa situazione si ripropone all’inizio di aprile. Alle proteste partecipano ancora una volta le delegazioni dei ristoratori, che si sono organizzati sotto la sigla IoApro, ma a fare numero ci sono anche i neofascisti CasaPound e Forza Nuova.

In estate, con il procedere della campagna vaccinale, nasce il gruppo Basta dittatura che in poche settimane arriva a contare 43mila membri. La sua prima manifestazione, proclamata il primo settembre contro l’obbligo di green pass per i treni a lunga percorrenza, è un flop totale. Alla stazione di Roma Tiburtina i manifestanti che si presentano si contano sulle dita di una mano.

Poco lontano dalla stazione, però, c’è Roberto Castellino, braccio destro di Fiore e leader di Forza nuova a Roma. Castellino tiene d’occhio l’andamento della situazione insieme a una dozzina di militanti. Si allontana solo quando è chiaro che la manifestazione è stata un fallimento. Un mese dopo, in piazza del Popolo, le cose andranno diversamente.

Arrivano i neri

Non solo Forza nuova presenzia alle manifestazioni, pronta a dirottarle verso scontri con le forze dell’ordine, a cavalcarne l’eventuale successo o ad abbandonarle, quando le cose non si mettono bene. Il gruppo neofascista ha contribuito a finanziare la propaganda no vax e anti restrizioni, oltre a creare un ponte tra questi movimenti e ultratradizionalismo cattolico, con cui Forza nuova è alleata da anni.

Come ha scoperto Domani, una serie di trust riconducibili a Fiore hanno finanziato l’associazione Vicit Leo, un gruppo fondato nel luglio con una missione apparentemente bizzarra: difendere la religione cattolica apostolica romana, le tradizioni del popolo italiano e dei popoli europei, ma anche produrre corretta informazione sull’epidemia di Covid-19, «anche al fine di vigilare sull’appropriatezza di somministrazione di vaccini e farmaci». A novembre 2020, ad esempio, un mese dopo le prime manifestazioni violente a cui partecipa Forza nuova, uno di questi trust, il “St George”, ha versato a Vicit Leo 33mila euro.

Quello che Vicit Leo fa, in sostanza, è contribuire al dibattito sul Covid fornendo ragioni a no vax e no green pass. Nel corso dei mesi, l’associazione ha prodotto studi, analisi, ha partecipato a convegni e organizzato iniziative volte a sostenere la tesi della “dittatura sanitaria”, dell’inefficacia delle restrizioni e degli altri interventi approvati dai governi. 

Studi e osservazioni prodotte da Vicit Leo, quasi tutti di dubbio contenuto scientifico, sono stati citati in diverse interrogazioni parlamentari del centrodestra e hanno contribuito a fornire un’aura di scientificità alle più consuete critiche nei confronti di vaccini e restrizioni antipandemiche, aiutando così a generare quel clima di dubbio e sfiducia nel quale le organizzazioni no green pass hanno prosperato. 

Il ruolo dei tradizionalisti

Una caratteristica che distingue Forza nuova dagli altri movimenti neofascisti è la sua alleanza con gli ambienti del tradizionalismo cattolico, un galassia che va dai movimenti anti aborto fino ai lefevriani sedevacantisti. 

È un’alleanza che emerge chiaramente anche nel sostegno che Forza nuova ha dato ai no green pass. L’associazione Vicit Leo, finanziata dal trust di Fiore, è quella che in maniera più palese mette insieme la difesa delle tradizioni cattoliche con la lotta alle restrizioni anti pandemia e contro i vaccini. 

Sul sito dell’associazione, ad esempio, è presente una lettera di congratulazioni dell’arcivescovo Carlo Maria Viganò, ex nunzio negli Stati Uniti e uno dei prelati più critici nei confronti di papa Francesco, oltre che punto di riferimento per numerosi movimenti di destra radicale ed estrema.

Viganò è anche un sostenitore di teorie del complotto sul Covid-19. In un video trasmesso la scorsa settimana dalla trasmissione DiMartedì, ad esempio, Viganò parla di

«psico-pandemia», di «media di regime» che «ci hanno ingannato per quasi due anni», di persone contagiate e uccise dalle autorità «per farci accettare mascherine, lockdown, coprifuoco». 

Infine, il trust St George, che a novembre 2020 aveva versato 33mila euro all’associazione Vicit Leo, ha un canale Telegram nel quale convergono tutti questi temi. Il nome del canale lascia spazio a pochi dubbi: Catholic Information Hub.

I circa 3mila iscritti ricevono un flusso piuttosto regolare di messaggi cattolici tradizionali: dalle citazioni del vescovo inglese Richard Nelson Williamson, noto per le sue posizioni negazioniste sulla Shoa, a quelle dello stesso Viganò. Ma ricevono anche una copertura capillare delle proteste anti restrizioni che avvengono in Italia e nel mondo, in cui viene spesso sottolineata la presenza tra i manifestanti di esponenti del tradizionalismo, di immagini e di slogan sacri.

Chiude questo cerchio un messaggio pubblicato sul canale lo scorso 12 ottobre, pochi giorni dopo la manifestazione no green pass più spettacolare tra quelle infiltrate dai neofascisti, culminata con l’assalto alla Cgil. Il messaggio è una richiesta di aiuto finanziario per i leader della protesta arrestati. Tra loro, oltre a Roberto Fiore e Giuliano Castellino, ci sono anche i leader di IoApro e alcuni partecipanti al gruppo Basta dittatura.

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