- Ioan (nome di fantasia) è un ventenne di origine rumena che è divenuto cittadino italiano lo scorso 7 novembre, grazie a una sentenza a lui favorevole emessa dal tribunale civile di Roma. Come lui ci sono tanti ragazzi e ragazze nati e cresciuti in Italia a cui viene rigettata ingiustamente la richiesta di cittadinanza.
- Claudia M. è diventata cittadina la scorsa estate, quando una sentenza della prima sezione civile della corte d’appello di Firenze ha ordinato al «ministero dell’Interno di procedere alle iscrizioni, trascrizioni e annotazioni di legge, nei registri dello stato civile».
- L’avvocato Salvatore Fachile del direttivo dell’associazione studi giuridici immigrazione, che negli ultimi anni ha seguito diverse decine di casi di questo tipo, sottolinea che «esiste una lunga giurisprudenza» sul tema. Da Crotone a Milano, quando i comuni negano la cittadinanza agli stranieri nati e cresciuti in Italia, spesso con motivazioni pretestuose, «i tribunali ci danno ragione».
Marco H. è nato in una roulotte di ferro e lamiera. È cresciuto in Italia, con i due genitori e sei fratelli, all’interno del Villaggio della solidarietà di Castel Romano, come fu definito dalla giunta di centrosinistra che istituì uno dei campi mono etnici più grandi d’Italia, luogo poi divenuto il simbolo del fallimento delle politiche di inclusione sociale delle comunità rom nella Capitale. Nonostante la precarietà degli alloggi, Marco, fin dalla tenera età, è stato sottoposto a tutte le v



