La notizia della settimana è l'approvazione definitiva del ddl Civile: passaggio quasi scontato, dopo l'accordo politico e il passaggio senza intoppi in Senato. Tuttavia, il tema rimane divisivo e soprattutto l'avvocautura ha parlato di "molte ombre e poche luci". La ministra della Giustizia, Marta Cartabia, ha auspicato una rapida approvazione dei decreti attuaitivi. In questa newsletter, propongo un quadro riassuntivo anche con tutti gli interventi che in questa sede si sono succeduti sul tema.

Il penale prende spesso il sopravvento sul civile per ragioni di notiziabilità, ma non va dimenticato o peggio sottovalutato quanto incida sulla vita delle persone.

Continua poi anche il dibattito sul terzo pilastro delle riforme della giustizia, quella del ddl sull'ordinamento giudiziario. Dopo l'intervento critico del segretario di Magistratura indipendente, Angelo Piraino, ha chiesto di intervenire anche il segretario di Magistratura democratica, Stefano Musolino per spiegare le ragioni del giudizio positivo sulla relazione Luciani.
Lo spazio rimane aperto e a disposizione per continuare il dibattito.

Rimanendo sul tema dell'ordinamento della magistratura, do spazio anche a una voce fuori dal coro: l'avvocato Riccardo Fratini ragiona da un punto di vista comparatistico analizzando la situazione negli Stati Uniti e il metodo elettivo.

Infine il neosegretario dell'Associazione nazionale forense, Giampaolo di Marco, racconta le sfide che aspettano l'avvocatura nel prossimo triennio.

L'approvazione del ddl Civile

La Camera ha approvato in via definitiva il ddl Civile e ora si attendono i decreti attuativi, che la ministra della Giustizia, Marta Cartabia, ha auspicato vengano approvati velocemente.

Tra gli aspetti più rilevanti del ddl c'è la nascita del tribunale della Famiglia, che raccoglie le competenze della sezione famiglia del tribunale civile e il tribunale per i minori.

Per approfondire, sul tema sono intervenuti su questa newsletter la consigliera del Cnf, Daniela Giraudio che ha chiesto uno sforzo comune per il suo funzionamento, e il presidente del tribunale dei minori di Trento, Giuseppe Spadaro, che ha auspicato che non si perda la professionalità del tribunale dei minori.
Per un inquadramento più generale sulle difficoltà del rito famiglia, da leggere è l'analisi del maggio scorso proposta dalla presidente di Cammino, Maria Giovanna Ruo.

Sulla riforma nel suo complesso, invece, gli interventi sono stati molto critici. In particolare l'Unione delle camere civili, che è intervenuta con il presidente Antonio De Notaristefani, ha sottolineato il rischio di comprimere i diritti di difesa.

Mattarella sferza il Csm

Il terzo pilastro ancora da approvare è il ddl di riforma dell'ordinamento giudiziario. A mancare sono gli emendamenti del ministero della Giustizia, che dovrebbero arrivare la prossima settimana.
Il punto più controverso riguarda la legge elettorale del Csm (su cui anche in questa newsletter stanno intervenendo i segretari dei gruppi associativi).
Sul punto però è intervenuto anche il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, che dallo scandalo Palamara auspica una rigenerazione del sistema. "La riforma del Csm non è più rinviabile", ha detto, parlando alla cerimonia per il decennale della Scuola superiore della magistratura a Scandicci.

Ha concluso dicendo che "è indispensabile che la riforma venga al più presto realizzata, tenendo conto dell'appuntamento ineludibile del prossimo rinnovo del Consiglio superiore. Non si può accettare il rischio di doverne indire le elezioni con vecchie regole e con sistemi ritenuti da ogni parte come insostenibili".

Parole dure rivolte sì alla stessa categoria, ma anche uno sprone al ministero della Giustizia perchè acceleri con la presentazione degli emendamenti.
“L’esame del testo riprenderà il suo iter in commissione la prossima settimana, con una seduta dedicata agli interventi sul complesso degli emendamenti", ha fatto sapere il presidente della commissione Giustizia alla Camera, Mario Perantoni.

La legge sul fine vita slitta ancora

La proposta di legge sul fine vita arriverà in aula alla Camera il 13 dicembre, dopo che già ha subito numerosi slittamenti. Il tema rimane molto divisivo e controverso anche dentro la stessa maggioranza. I relatori Alfredo Bazoli (Pd) e Nicola Provenza (M5s) hanno aperto ad alcune proposte del centrodestra, che mirano a una più puntuale specificazione di alcuni temi, in particolare quello delle cure palliative. I relatori però ritengono che non si possa prevedere un obbligo e questo è uno dei nodi da sciogliere.

Il 25 aprile, giornata contro la violenza sulle donne.

La commissione parlamentare sul femminicidio ha presentato una densa relazione, che mette in luce tutti i limiti dell'attuale sistema nel prevenire la violenza di genere e il suo sfociare nel caso estremo del femminicidio.
Qualche dato:
- Il 63% delle vittime di femminicidio non aveva parlato con nessuno delle violenze subite.
- Solo il 15% delle donne uccise aveva denunciato precedenti violenze.
- Il 37% si rivolge ad altre donne e solo successivamente a uomini. Si cerca poca tutela giuridica: solo il 9% si rivolge a un legale; ma quando ciò avviene si cercano legali donne, civiliste e non penaliste. Ai centri anti violenza si rivolge solo il 2,5%.
- Dalla prima denuncia al femminicidio passano in media due anni e quattro mesi.

Un altro dato preoccupante che emerge dalla relazione, che andrebbe letta per intero da tutti gli operatori di giustizia, è che manca formazione specifica, sia nella magistratura che nelle forze dell'ordine.

In particolare un passaggio: "L’operatore giudiziario privo di una specifica formazione sulla violenza di genere, non riconoscendo la connotazione di genere della violenza non valuta e, quindi, minimizza la disparità di potere in quel contesto familiare, in aderenza a stereotipi consolidati".

"Giustizia riparativa e assistenza alle vittime"

Rete Dafne Italia ha svolto a Napoli, il 25 e 26 novembre, il convegno su "giustizia riparativa e assistenza alle vittime".
Tra i relatori è intervenuta anche una rappresentante di France Victimes che segue le vittime sopravvissute nel processo del Bataclan.

Su questo tema è intervenuto recentemente su questa newsletter il presidente di Dafine, Marco Bouchard, e anche i contenuti del convegno verranno ripresi nelle prossime edizioni.

Cartabia incontra i magistrati onorari

La ministra della Giustizia, Marta Cartabia, ha incontrato i rappresentanti della magistratura onoraria Stefania Cacciola, Monica Cavassa e Massimo Libri, già componenti della commissione ministeriale di riforma, presieduta da Claudio Castelli.
La Guardasigilli ha illustrato le linee principali di intervento a cui si sta lavorando, alla luce delle indicazioni della Commissione europea, che ha aperto sul punto una procedura di infrazione nei confronti dell'Italia. Le ipotesi in campo sembrano essere due:
- La stabilizzazione nelle attuali funzioni di tutta la magistratura onoraria in servizio, secondo un procedimento da completare nell'arco di tre anni, in base all'anzianità di incarico.
- Un'indennità forfettaria, calibrata sulla base degli anni di servizio maturati.

Intanto, la magistratura onoraria ha appena concluso una settimana di sciopero. Alla luce dell'interlocuzione con la ministra, la Consulta della Magistratura Onoraria ha scritto che "esprimiamo apprezzamento per la risposta alla Ue anticipata dalla ministra della Giustizia sulla ormai ineludibile stabilizzazione della Magistratura precaria in servizio, ma, al contempo, grave preoccupazione per i tempi indicati in ddl bilancio e per l'incertezza ancora permanente sugli aspetti retributivi".

Il tema è ormai fermo da tempo, come ha ricordato qualche tempo fa su questa newsletter la delegata della Consulta della magistratura onoraria, Cristina Piazza.

Intercettazioni, c'è un giudice a Trento

Il procuratore generale di Trento, Giovanni Ilarda, ha diramato una circolare in tema di intercettazioni che è stata mandata anche al pg di Cassazione Salvi per «valutare l’opportunità di iniziative dirette a promuovere linee di orientamento e indirizzo uniformi sull’intero territorio nazionale».

Nel testo, che è leggibile qui, il procuratore sottolinea che è illegittimo includere negli atti di indagine conversazioni (quindi chat, e-mail e messaggi) non penalmente rilevanti.
Ilarda sottolinea la necessità di rispettare il prinicipio di proporzionalità, che impone che "il sequestro sia rigorosamente mantenuto sui soli dati rilevanti ai fini delle indagini", "con conseguente obbligo di estrazione dei soli dati d'interesse e restituzione della copia integrale".

Significativo è il passaggio in cui viene spiegato che "un riversamento agli atti del procedimento della copia forense nella sua interezza, comprendente anche chat o messaggi con contenuto irrilevante per il processo, implica, invece, un’inammissibile ed illecita diffusione di dati che attengono alla sfera personale, intima ed inviolabile di ogni individuo e non è assolutamente consentito, perché comporta, inevitabilmente, fra l’altro, la possibilità di divulgazione di fatti lesivi dell’onorabilità e della reputazione della persona, di dati penalmente irrilevanti che possono, però, risultare devastanti per la vita dei soggetti coinvolti (anche se estranei al procedimento)".

Infine, Ilarda sottolinea che va posto fine alla prassi di incaricare la polizia giudiziaria di una "generica analisi" dei dati, senza definirne il perimetro. Deve essere invece "espressamente precisato che debbono essere selezionati esclusivamente i dati probatoriamente rilevanti per l’accertamento del reato per il quale si procede".

Alla magistratura, ora, spetta una riflessione sulla circolare del pg di Trento, anche alla luce di casi recenti come la pubblicazione delle chat e delle mail di Matteo Renzi, contenute nel fascicolo del caso Open. Ma soprattutto torna il tema annoso di una mancata codificazione delle prassi, che rischiano di essere opposte a seconda delle procure.

Procura di Milano #1: Davigo e Storari rinviati a giudizio

La procura di Brescia ha chiesto il rinvio a giudizio nei confronti dell'ex consigliere del Csm Piercamillo Davigo e del pm milanese Paolo Storari, per il reato di rivelazione del segreto d'ufficio in merito alla vicenda dei verbali di Piero Amara sulla presunta loggia Ungheria.
I verbali facevano parte del materiale del processo Eni, nell'ambito del quale sono finiti indagati, ma per rifiuto o omissione di atti d'ufficio, anche gli aggiunti milanesi Laura Pedio e Fabio De Pasquale e il pm, ora alla Procura europea, Sergio Spadaro. Per questi ultimi due è stato fissato l'interrogatorio, da loro richiesto, dopo la chiusura dell'indagine.

Procura di Milano #2: riunione post-pensionamento di Greco

In settimana si è svolta la prima assemblea di tutti i pm di Milano oggi pomeriggio, dopo l'addio del capo Francesco Greco e con l'attuale guida temporanea del procuratore facente funzione Riccardo Targetti.
L'assemblea si sarebbe svolta in un clima sereno: Targetti ha chiesto di avere a disposizione i dati sui "flussi" dei fascicoli per poter riequilibrare i carichi di lavoro.

L'Anm risponde agli attacchi di Matteo Renzi

La Leopolda numero 11 di Matteo Renzi è stata la sede in cui il leader di Italia Viva ha attaccato, anche duramente, i magistrati, soprattutto alla luce delle ultime rivelazioni intorno all'inchiesta Open che lo vede indagato per finanziamento illecito ai partiti.

L'Associazione nazionale magistrati è invervenuta con una nota critica nei confronti delle parole del senatore, scrivendo che le parole di Renzi "gettano discredito non solo e non tanto sui magistrati impegnati in quel procedimento ma sull'intero ordine giudiziario e che, provenendo da un autorevole esponente politico, che ha rivestito anche in passato alte cariche istituzionali, sono capaci di ingenerare disorientamento nell'opinione pubblica e di minare la fiducia dei cittadini nell'Istituzione giudiziaria".

Renzi ha risposto a stretto giro, durante l'audizione in giunta al Senato, dicendo che "ho grandissima stima dei magistrati, per esempio di quelli della Cassazione che hanno detto che quel sequestro era totalmente illegittimo. Da parte mia non c'è nessuna guerra contro la magistratura".

Eppure, lo scontro e l'ennesimo cortocircuito tra politica e inchieste in corso è più vivo che mai.

Morto il professor Beniamino Caravita di Toritto

Il costituzionalista Beniamino Caravita di Toritto, tra i massimi esperti di autonomia regionale e federalismo, è morto a Roma all'età di 67 anni. Era professore ordinario di Istituzioni di diritto pubblico nella Facoltà di Scienze Politiche dell'Università "La Sapienza" di Roma, Chairman dello studio legale CdT&A e direttore responsabile della rivista telematica "Federalismi.it".

Lo ha ricordato, con questa intervista a Radio Radicale, il deputato e collega costituzionalista Stefano Ceccanti.

Dal carcere: il disastro di Torino

La Procura di Torino ha aperto un fascicolo contro ignoti per maltrattamenti sui detenuti della sezione psichiatrica "Sestante" del carcere della città.
L'inchiesta è partita dopo la lettera-denuncia della presidente nazionale dell'associazione Antigone, Susanna Marietti, che aveva visitato la sezione definendola un "luogo vergognoso in cui si rinuncia a vite umane come se valessero niente".

"La cella è piccola, sporca, quasi completamente vuota. Al centro vi e' un letto in metallo scrostato e attaccato al pavimento con i chiodi. Sopra è buttato un materasso fetido, a volte con qualche coperta e a volte no. Qualcuno, ma non tutti, ha un piccolo cuscino di gommapiuma", si legge nella lettera.

Il capo del Dap, Bernardo petralia, ha fatto sapere che il reparto verrà chiuso per lavori di riqualificazione, con i sedici detenuti presenti ospiti in Rems, residenze sanitarie assistite, fino al termine dei lavori.

Dai fori

Santa Maria Capua Vetere: Torna l'accesso libero al tribunale dopo le proteste degli avvocati per le restrizioni legate al Covid che consentivano ingressi contingentati e su prenotazione. Era rimasto l'unico tra i palazzi di giustizia del circondario della Corte d'appello di Napoli a non consentire l'accesso libero. Permane comunque l'obbligo di prenotazione all'interno delle cancellerie.

I tribunali minori dell'Abruzzo: il presidente della Regione Abruzzo, Marco Marsilio, ha richiesto un incontro al ministro della Giustizia Cartabia per affrontare il tema dei tribunali di Avezzano, Lanciano, Sulmona e Vasto, che rischiano di essere soppressi.

Le nomine

Consiglio di Stato: l'avvocato Ulrike Lobis è stata nominata Consigliere di Stato appartenente al gruppo di lingua tedesca per la provincia autonoma di Bolzano. La delibera è del consiglio dei ministri, con parere favorevole del Consiglio di presidenza della giustizia amministrativa e l'assenso del Consiglio provinciale di Bolzano.

Cassazione: il plenum del Csm ha nominato tredici nuovi sostituti alla procura generale della Corte di Cassazione. Tra loro Paola D'Ovidio, fino a settembre scorso segretaria di Magistratura indipendente, e Piergiorgio Morosini, ex togato del Csm. Gli altri sostituti pg sono Rosa Maria Dell'Erba, Andrea Venegoni, Mariaemanulela Guerra, Raffaele Gargiulo, Lidia Giorgio, Aldo Ceniccola, Sabrina Passafiume, Silvia Salvadori, Giuseppe Fichera, Francesca Costantini, Pasquale Serrao D'Aquino.

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