Un anno fa, per qualche ora, Gilberto Pichetto Fratin ha pensato di essere il ministro della Pubblica amministrazione, con tanto di grafica pubblicata su Instagram. Chissà se rimpiange la sliding door che lo ha portato a essere responsabile di Ambiente e sicurezza energetica.

Peso politicamente leggerissimo, non parla, non discute, non interviene, è accomodante fino allo sfinimento, eppure è impegnato su uno dei fronti più complessi di questo primo anno meloniano. L’emergenza climatica ha colpito duro, quello in Romagna a maggio è stato uno dei peggiori disastri della storia recente, anticipo di un’estate difficile su ogni livello: acqua, caldo, incendi. Il governo ha risposto commissariando tutto il commissariabile, dalla ricostruzione post alluvione alla siccità, mentre le misure strutturali di mitigazione e adattamento procedono con lentezza.

Mancano i decreti per le comunità energetiche, il piano di adattamento è in valutazione da mesi (e fermo da anni, anche se questa è una responsabilità più che condivisa coi governi precedenti). Il miglior modo per capire cosa intendesse il governo con il nuovo naming (da Transizione ecologica a Sicurezza energetica) è il Piano energia e clima mandato alla Commissione europea: contraddittorio, non allineato agli obiettivi europei, centrato sui combustibili fossili e infrastrutture ridondanti e costose.

Il governo Meloni potrebbe lasciare in eredità all’Italia un totale di sei rigassificatori, da ammortizzare per decenni mentre secondo l’Agenzia internazionale dell’energia la domanda di gas inizierà a calare già prima del 2030. Sullo scenario internazionale, l’Italia si è condannata all’invisibilità, con Cop27 sul clima e Cop15 sulla biodiversità di fatto senza ministro. In Europa, l’Italia si è opposta alla legge sul ripristino della natura e a una direttiva più severa sulla qualità dell’aria. In compenso, dopo un anno di Meloni dilagano il negazionismo e i discorsi antiscientifici in tv e sui giornali, incoraggiati esplicitamente da parlamentari di maggioranza e da uscite ambigue dello stesso ministro. Che, in compenso, al festival di Giffoni si è commosso parlando di ecoansia con un’attivista. Di Pichetto Fratin ci ricordiamo principalmente questo.

MELONI ANNO ZERO

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