-
Antonio Scurati ripubblica con Bompiani un vecchio libro, Guerra, uscito nel 2003, cambiandogli solo il sottotitolo. Facile immaginare che il tema sia sembrato appetibile e attuale visto che la guerra c’è di nuovo, in Europa.
-
Scurati, però, è il primo a dirci che il suo libro non serve a niente per capire la guerra in Ucraina; anzi nella prefazione arriva a sostenere la guerra in Ucraina rappresenta una smentita di quanto da lui argomentato nel resto del libro.
-
La spiegazione che offre è però paradossale: le sue teorie sulla guerra sarebbero inapplicabili alla guerra presente perché quest’ultima è «fuori dalla storia», trattandosi di un capitolo dello scontro tra Oriente e Occidente. Scurati trascura di vedere i lati tristemente tradizionali di questa ultima guerra europea.
Ripubblicare oggi un libro di vent’anni sulla guerra fa subito pensare a un calcolo editorial-commerciale un po’ meschino. Antonio Scurati aveva pubblicato con Donzelli, nel 2003, uno studio alquanto paludato e accademico sulle rappresentazioni della guerra nella cultura occidentale (Guerra. Narrazioni e culture nella tradizione occidentale). Lo ripubblica adesso, da Bompiani, praticamente tale e quale: cambia solo il sottotitolo, che nella prima edizione era stato pensato allo scopo di prese



