Il 77esimo Festival di Cannes si apre martedì 14 maggio con l’assegnazione della palma d’oro onoraria all’attrice statunitense Meryl Streep e si chiuderà sabato 25 maggio con l’assegnazione dei premi della giuria, guidata dalla regista Greta Gerwig.

Tra i film in concorso c’è molta attesa per Megalopolis, che segna il ritorno del regista Francis Ford Coppola e Kinds of Kindness di Yorgos Lanthimos, regista di Povere Creature!, lungometraggio per il quale l’attrice Emma Stone è stata premiata con l’Oscar come miglior attrice protagonista. L’unico film italiano in concorso è Parthenope di Paolo Sorrentino. A Cannes vedremo anche Valeria Golino per la categoria Special Screening con L’arte della gioia e Roberto Minervini con I Dannati per la categoria Un Certain Regard. Ad aprire la kermesse sarà il lungometraggio di Quentin Dupieux, The Second Act, fuori concorso.

La madrina del Festival sarà l’attrice francese Camille Cottin, che presenterà la cerimonia d’apertura e quella di chiusura.

La giuria

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Quest’anno è la regista di Barbie, Greta Gerwig, a presiedere la giuria francese, battendo un altro record: è la prima regista americana a ricoprire questo ruolo, nonché la seconda presidente più giovane nella storia del Festival. Fanno parte della giuria anche l’attore italiano Pierfrancesco Favino e il francese Omar Sy, recente interprete della serie Netflix Lupin.

Altri membri della giuria sono la fotografa turca Ebru Ceylan, l’attrice americana Lily Gladstone, l’attrice francese Eva Green, la regista libanese Nadine Labaki, il regista spagnolo Juan Antonio Bayona, il regista giapponese Kore-eda Hirokazu.

La palma d’oro onoraria

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La prestigiosa palma d’oro onoraria quest’anno è stata assegnata a Meryl Streep, George Lucas e Studio Ghibli.

L’attrice del Diavolo veste Prada riceverà il riconoscimento alla carriera durante la cerimonia d’apertura, 35 anni dopo aver vinto il premio del Festival come miglior attrice per Un grido nella notte (1988), unica occasione in cui Streep ha passeggiato sulla croisette.

Regista, sceneggiatore e produttore, conosciuto per le saghe di Star Wars e Indiana Jones, George Lucas sarà premiato con la palma d’oro sabato 25amggio, durante la cerimonia di chiusura del Festival.

La kermesse ha deciso «di celebrare e di ringraziare di esistere» lo Studio Ghibli, il cui spirito è impersonato da Hayao Miyazaki e Isao Takahata, per i suoi film d’animazione come Porco Rosso, Principessa Mononoke, Si alza il vento e Il ragazzo e l’airone.

I film italiani al Festival

Parthenope di Paolo Sorrentino racconta il lungo viaggio della vita di Parthenope, nata nel 1950. La lunga vita di Parthenope si snoda tra l’estate a Capri e la leggerezza della gioventù e si conclude con l’agguato della fine. Descritto come un’epica femminile priva di eroismo, il film è pieno di passione per la libertà, per Napoli e per i volti dell’amore. Lo scorrere del tempo offre un ampio repertorio di emozioni, mentre Napoli fa da cornice al racconto.

Ambientato nell’inverno del 1862, I Dannati di Roberto Minervini, narra la vicenda di una compagnia di soldati volontari mandati dall’esercito americano nei territori occidentali, con il compito di controllare i confini non ancora disegnati sulla mappa.

Modesta, nata nel primo giorno del XX secolo in una famiglia povera della Sicilia rurale, è la protagonista dell’opera di Valeria Golino e Nicolangelo Gelormini, L’arte della gioia. Dopo un tragico evento che la allontana dalla sua famiglia, Modesta viene accolta in un monastero, dove diventa la protetta della madre superiora. In seguito, arriva in una villa appartenente alla principessa di Brandiforti, dove si rende una figura indispensabile.

Il MeToo francese riparte dalla croisette

In apertura di Un Certain Regard, mercoledì 15, sarà proiettato il corto Moi Aussi prodotto dall’attrice e regista Judith Godrèche. Nel film la regista dà voce ad attrici e attori vittime di abusi sessuali che continuano a persistere nel mondo del cinema francese.

«All’improvviso davanti a me c’era una folla di vittime, una realtà che rappresenta la Francia, con così tante storie provenienti da tutti i background sociali e da tutte le generazioni», racconta Godrèche.

La regista, intervistata dall’agenzia Efe, ha detto di aver scelto Cannes per proiettare il suo film perché «il cinema ha una funzione simbolica, quasi divina. Essere protagonista di un film che va a Cannes ti dà uno status. Dire che le voci anonime che ci sono nel film saranno anche gli attori principali di un film a Cannes significa dare alla loro testimonianza uno status».

Il film di Godrèche al Festival di Cannes è solo l’ultima denuncia del movimento MeToo in Francia. Nel giorno dell’apertura del Festival, più di cento personalità dello spettacolo hanno lanciato un appello sul quotidiano francese Le Monde per chiedere una legge contro le violenze sessuali, dopo sette anni dalla nascita del movimento MeToo. Tra i firmatari dell’appello ci sono le attrici Leila Slimani, Judith Godrèche, Isabelle Adjani, Muriel Robin e Vanessa Springora.

Inoltre nove donne hanno denunciato pubblicamente – ma non alle autorità giudiziarie – il produttore Alain Sarde, uno dei più importanti produttori francesi e “re” del Festival. Sarde è stato accusato di abusi sessuali, ricatto, molestie e dello stupro di una ragazza di 15 anni. L’attrice Annelise Hesme, che ora ha 47 anni, ha raccontato alla rivista Elle di un incontro avuto con Sarde nel 2001, durante il quale si aspettava che le offrisse una parte, ma è andata in modo ben diverso.

L’incontro era stato organizzato dall’agente di Hesme, il quale le aveva detto di aver attirato l’attenzione di Sarde per il suo ruolo nel film Parlez-moi d’amour, diretto da Sophie Marceau. Il produttore, che al tempo aveva 45 anni mentre l’attrice ne aveva 24, le aveva offerto di partecipare a «cene con attori, registi, distributori» e le avrebbe spiegato che «a loro piace avere al tavolo donne carine e spiritose, come te», per poi continuare: «Certo, è a pagamento, ma se, nel lotto, ce n’è uno che ti piace, sentiti libera di guadagnare di più quella sera».

Quella di Hesme è solo una delle tante testimonianze, tra cui c’è anche quella di un’attrice di serie tv che negli anni Novanta, all’età di 15 anni, sarebbe stata violentata da Sarde.

Da giorni gira la voce sui social della presenza di una “lista” nelle mani di Mediapart con i nomi di presunti autori di violenze sessuali, che secondo le indiscrezioni verrà resa nota durante la prima giornata del Festival. Il sito d’inchiesta, tuttavia, smentisce di avere la lista e definisce lo spettacolo mediatico creatosi «patetico».

Le denunce del movimento MeToo che arrivano nella giornata di apertura del Festival seguono le vicende del cinema francese, scosso negli ultimi anni dalle accuse di violenza sessuale, le ultime mosse contro Gerard Depardieu.

I Film in Concorso

All We Imagine as Light - Payal Kapadia – documentario (India)

L'Amour ouf - Gilles Lellouche (Francia)

Anora - Sean Baker (USA)

The Apprentice - Ali Abbasi (Canada, Danimarca, Irlanda, USA)

Bird - Andrea Arnold (Regno Unito, Francia)

Dāne-ye anjīr-e moqaddas - Mohammad Rasoulof (Iran)

Diamant brut - Agathe Riedinger (Francia)

Emilia Perez - Jacques Audiard (Francia, Messico)

Fēngliú yīdài - Jia Zhangke (Cina)

Grand Tour - Miguel Gomes (Portogallo, Italia, Francia)

Kinds of Kindness - Yorgos Lanthimos (Irlanda, Regno Unito)

Limonov: The Ballad - Kirill Serebrennikov (Italia, Francia, Spagna)

Marcello mio - Christophe Honoré (Francia, Italia)

Megalopolis - Francis Ford Coppola (USA)

Motel Destino - Karim Aïnouz (Brasile, Francia, Germania)

Oh Canada - Paul Schrader (USA)

Parthenope - Paolo Sorrentino (Italia, Francia)

Pigen med nålen - Magnus von Horn (Danimarca, Polonia, Svezia)

La Plus Précieuse des marchandises - Michel Hazanavicius (Francia, film di chiusura)

The Shrouds - David Cronenberg (Francia, Canada)

The Substance - Coralie Fargeat (USA)

Trei kilometri până la capătul lumii - Emanuel Pârvu (Romania)

Fuori concorso

L'arte della gioia - Valeria Golino, miniserie TV (Italia)

Le Comte de Monte-Cristo - Matthieu Delaporte e Alexandre de La Patellière (Francia)

Le Deuxième Acte (The Second Act) - Quentin Dupieux (Francia) - film d'apertura

Furiosa: A Mad Max Saga - George Miller (Australia)

Horizon: An American Saga - Kevin Costner, miniserie TV (USA)

Jiàngyuán nòng - Peter Chan (Hong Kong, Cina)

Rumours - Guy Maddin, Evan Johnson e Galen Johnson (Germania, Canada)

Un Certain Regard

Armand - Halfdan Ullmann Tøndel (Norvegia, Paesi Bassi, Svezia, Germania)

Boku no ohisama - Hiroshi Okuyama (Giappone)

I Dannati - Roberto Minervini (Italia, USA, Belgio)

Flow - Gints Zilbalodis (Lettonia, Francia, Belgio)

Gǒu zhèn - Guan Hu (Cina)

L'Histoire de Souleymane - Boris Lojkine (Francia)

Ljósbrot - Rúnar Rúnarsson (Islanda, Paesi Bassi, Francia, Croazia) - film d'apertura

Niki - Céline Sallette (Francia)

Norah - Tawfik Alzaidi (Arabia Saudita)

On Becoming A Guinea Fowl - Rungano Nyoni (Irlanda, Regno Unito)

Le Procès du chien - Lætitia Dosch (Francia)

Le Royaume - Julien Colonna (Francia)

Santosh - Sandhya Suri (Regno Unito, Francia, India)

September Says - Ariane Labed (Irlanda, Regno Unito)

The Shameless - Konstantin Bojanov (Svizzera, Francia, Bulgaria, Taiwan)

Việt and Nam - Trương Minh Quý (Francia, Singapore, Paesi Bassi, Italia, Germania, Vietnam, USA)

The Village Next to Paradise - Mo Harawe (Austria, Germania, Francia, Somalia)

Vingt Dieux! - Louise Courvoisier (Francia)

Cortometraggi

Across the Waters - Viv Li (Cina)

Les Belles Cicatrices - Raphaël Jouzeau (Francia)

Amarela - André Hayato Saito (Brasile)

The Man Who Could Not Remain Silent - Nebojša Slijepčević (Croazia)

Mau por um momento - Daniel Soares (Portogallo)

Ootidė - Eglė Razumaitė (Lituania)

Perfectly a Strangeness - Alison McAlpine (Canada)

Rrugës - Samir Karahoda (Kosovo)

Sanki yoxsan - Azer Guliev (Azerbaigian)

Tea - Blake Rice (Stati Uniti d'America)

Volcelest - Éric Briche (Francia)

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