- In una carriera agognata e assaporata fin da ragazzo Brooks ha messo letteralmente la sua vita. Folgorato dalla voce di Ethel Merman, che cantava You’re the Top a Broadway, giurò a se stesso che sarebbe diventato parte dello show business o esistere non avrebbe più avuto alcun senso.
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Il suo senso comico è scandito come il ritmo da una batteria, primo suo grande amore. In Frankenstein Junior, film della maturazione cinematografica e culto assoluto, Marty Feldman, nei panni di Igor, porta l’esempio perfetto di questa ricerca sonora.
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«Il segreto», ha detto Brooks nel corso di un’intervista con il New Yorker, «è rispondere sempre di sì e poi fare di testa propria».
Ci sono situazioni e battute, nell’opera genialmente comica di Mel Brooks, che oggi non si potrebbero più proporre. Melvin Kaminsky, d’altra parte, è nato sul tavolo della cucina della sua famiglia a Williamsburg, Brooklyn, nel 1926 e anche questo, al giorno d’oggi, coi tempi che corrono e le norme igieniche stringenti, sarebbe piuttosto impresentabile. Nella sua biografia del 2019, Funny Man, Patrick McGilligan definiva Brooks «un uomo che non ti aspetti di trovare da nessuna parte, ma che s



