l’incontro con l’anpi

Letta invia le armi ma prova a far pace con i pacifisti

Roma. Enrico Letta alla fiaccolata contro l'invasione dell'Ucraina Foto LaPresse
Roma. Enrico Letta alla fiaccolata contro l'invasione dell'Ucraina Foto LaPresse
Roma. Enrico Letta alla fiaccolata contro l'invasione dell'Ucraina Foto LaPresse
  • Il leader Pd è stato il primo a chiedere gli aiuti militari per Kiev ma ora non vuole rompere con il popolo del disarmo «Agli ucraini serve la nostra unità. Nessuno strappo con i movimenti». La rete degli incontri con le associazioni. Si parte dall’Anpi.
  • Alla fine restano le divergenze sul ruolo della Nato, ma c’è «un impegno e un obiettivo comune» per la pace in Ucraina, «nella reciproca autonomia e nei diversi ruoli, opinioni diverse che seguitano a confrontarsi nel rispetto reciproco».
  • Sabato il corteo a Roma scandirà i grandi classici: «Per il cessate il fuoco, contro l’allargamento della Nato, per la sicurezza condivisa». E perché «dall’Europa e dell’Italia» arrivino «soluzioni politiche». E non militari.

«Nessuno strappo con i pacifisti, nessuno strappo con il popolo della pace», assicura Enrico Letta. Anche se è stato il primo a chiedere l’invio delle armi all’Ucraina. Lo ha fatto, cogliendo in contropiede i suoi, il giorno stesso dell’invasione, dal palco di un sit in convocato in fretta e furia a Roma sotto l’ambasciata russa. Da lì è andato dritto su quella strada: pace a Kiev, certo. Ma anche resistenza contro l’invasore russo. Ha assicurato all’ambasciatore ucraino Yaroslav Melnyk che

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