la percezione sul campo

I combattenti impresentabili: il paradosso degli “eroi” di Azov

Il battaglione ucraino legato all’estremismo di destra è venerato in patria, ma non può toccare le armi degli Usa. Per l’esercito questa disparità è «umiliante». Adesso la milizia è decisa a chiedere di essere riconosciuta

 

Sul fianco di un carro armato russo distrutto e posizionato dagli ucraini in centro a Kiev, si legge una scritta lasciata con un pennarello: «Gli Azov sono eroi». Quella di Krysposin Lane non è l’unica traccia visibile in città del battaglione nazionalista di estrema destra che si è formato esattamente dieci anni fa a Mariupol, e che oggi è tra le brigate più riconoscibili dell’esercito ucraino. Gli stencil che incitano all’arruolamento nella brigata sono ovunque su muri e sottopassaggi, i cart

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