È morto papa Francesco: il pontefice si è spento a 88 anni nel giorno di Pasquetta. Proprio nella domenica di Pasqua, il 20 aprile, aveva salutato i fedeli in piazza San Pietro. Poche ore dopo, l’annuncio del cardinale Kevin Farrell: «Questa mattina alle 7.35 il Vescovo di Roma, Francesco, è tornato alla casa del Padre. La sua vita tutta intera è stata dedicata al servizio del Signore e della Sua chiesa. Ci ha insegnato a vivere i valori del Vangelo con fedeltà, coraggio ed amore universale, in modo particolare a favore dei più poveri e emarginati».

Dalle prime parole da pontefice alle visite a Lampedusa e Cuba, dalla coesistenza con Benedetto XVI alla messa in una piazza San Pietro deserta in piena pandemia da Covid-19, fino all’apertura del Giubileo e all’enciclica Laudato sì, abbiamo selezionato 15 momenti iconici del pontificato di papa Francesco

L’elezione e l’inizio del pontificato 

EPA

Il 13 marzo 2013 veniva eletto Jorge Mario Bergoglio, argentino, classe 1936, arcivescovo di Buenos Aires. Aveva 77 anni quando è diventato Papa Francesco nel quinto scrutinio, durante il secondo giorno di conclave. Il pontefice numero 266 è il primo dal continente americano, il primo dopo centinaia di anni a succedere a un papa ancora in vita, l'emerito Benedetto XVI, e il primo a prendere il nome di Francesco, il santo di Assisi. Affacciandosi su piazza San Pietro disse prima di tutto «Buonasera» e poi: «Fratelli e sorelle buona sera, sapete che il dovere del Conclave era dare un vescovo a Roma. Sembra che i miei fratelli cardinali sono andati a prenderlo quasi alla fine del mondo...». 

Il primo incontro tra i due Papi

ANSA

Il primo momento iconico del pontificato fu quello del 23 marzo 2013. A dieci giorni dall’elezione, Francesco ha ricevuto Benedetto XVI a Castel Gandolfo. Ratzinger, da poco dimessosi, è stato fino al 31 dicembre 2022, giorno della sua morte, papa Emerito. Si è trattata della prima occasione in cui un Papa regnante ha potuto incontrare personalmente il suo predecessore e in cui due Papi hanno avuto modo di confrontarsi e pregare assieme.

La visita di Francesco a Lampedusa, periferia delle periferie

ANSA

Il primo viaggio ufficiale di papa Francesco è a Lampedusa nel luglio del 2013 per ricordare la strage dei migranti. Una visita pastorale in un luogo simbolico per il suo messaggio di apertura alle periferie esistenziali del pianeta.

Il papa argentino è arrivato nell'isola a Sud della Sicilia e ha mostrato il suo sostegno tanto ai migranti provenienti dal continente africano tanto alle autorità italiane che si impegnano nei soccorsi in mare e nei controlli a lungo raggio.

Per tutti gli anni del suo pontificato, ha riservato grande attenzione al tema dei migranti, ricordandoli fino al suo ultimo giorno, nel messaggio della Pasqua 2025: «Quanto disprezzo si nutre a volte verso i più deboli, gli emarginati, i migranti».

Il Papa prega davanti al muro fra Israele e Palestina

Papa Francesco il 25 maggio 2014 ha toccato il muro della divisione. Lì Papa Bergoglio ha sostato per pochi minuti in totale silenzio, circondato da un gruppo di giovani palestinesi. Un silenzio più eloquente di mille discorsi, davanti al muro che, come ha detto il sindaco di Betlemme Vera Baboun, separa anche il luogo della nascita di Gesù dal luogo della sua Resurrezione.

Con il suo gesto silenzioso, Papa Francesco pone davanti alla coscienza del mondo la muraglia fatta erigere unilateralmente dal governo israeliano come barriera di protezione contro il terrorismo, divenuta essa stessa simbolo planetario di arbitrio e sopraffazione.

L’Enciclica Laudato si’: proteggere il creato per difendere l’uomo

In tutto 192 pagine, sei capitoli, 246 paragrafi e due preghiere per chiedere, con la sua seconda enciclica, «che tipo di mondo vogliamo trasmettere a coloro che verranno dopo di noi, ai bambini che stanno crescendo». 

Papa Francesco riprende le parole dei suoi predecessori e il grido di allarme che da tempo mette in guardia dallo sfruttamento inconsiderato delle risorse, da una politica miope che guarda al successo immediato senza prospettive a lungo termine, dall’egoismo delle società consumistiche che stentano a cambiare i propri stili di vita. Ricorda che la cura del creato è impegno di tutti, credenti e non credenti. 

Il discorso al Congresso Usa

EPA

Il 24 settembre 2015 Papa Francesco è diventato il primo pontefice della storia a parlare al Congresso Usa. Su invito di Barack Obama e Joe Biden ha preso la parola di fronte alla camera dei rappresentanti e senato uniti elogiando la democrazia americana e il ruolo della religione nella sua evoluzione.

Francesco ha richiamato quattro grandi americani del passato: Abraham Lincoln, Martin Luther King, Dorothy Day e Thomas Merton. «Nonostante la complessità della storia e la realtà della debolezza umana, questi uomini e donne, con tutte le loro differenze e i loro limiti, sono stati capaci con duro lavoro e sacrificio personale – alcuni a costo della propria vita – di costruire un futuro migliore», ha detto. 

Il Giubileo della Misericordia di Papa Francesco

EPA

Il 13 marzo 2015 Papa Francesco, a due anni dall’ascesa al soglio pontificio, ha indetto un Giubileo straordinario, dedicandolo alla divina Misericordia. Una settimana prima del suo inizio con l’apertura della Porta Santa della basilica di San Pietro, il 29 novembre del 2015 il papa aveva aperto l’anno santo dalla cattedrale di Bangui, nella Repubblica Centrafricana. 

Visita a Cuba e incontro con Fidel Castro

È stato il viaggio apostolico più lungo del pontificato di Papa Francesco, quello che è svolto dal 19 al 28 settembre a Cuba, negli Usa e alla sede dell’Onu.

La conversazione del 20 settembre 2015 tra il Papa e Fidel ha riguardato i temi della riflessione e del magistero di Francesco sull’umanità, il suo futuro, la situazione mondiale e la crisi ambientale. Si è trattato di un dialogo informale, favorito anche dalla lingua comune. Il gesto di apertura e dialogo con il leader cubano, nonostante le divergenze storiche, ha avuto un forte impatto simbolico.

Lo storico incontro a Cuba tra il Papa e il Patriarca Kirill

In una terra lontana da Roma e da Mosca, non in una chiesa o in una sala di un palazzo, il 12 febbraio del 2016, Papa Francesco e il Patriarca Kirill di Mosca e di tutta la Russia, si sono incontrati all’aeroporto internazionale “Jose Marti” a L’Avana. La giornata è stata sigillata con un abbraccio e al termine del loro fraterno incontro hanno sottolineato in una dichiarazione comune che «è necessario per superare le divergenze storiche», unire gli «sforzi per testimoniare il Vangelo di Cristo e il patrimonio comune della Chiesa del primo millennio».

Papa Francesco ha incontrato il Grande Imam di Al-Azhar, Ahmad Al-Tayyeb

ANSA

Il 4 febbraio 2019 papa Francesco e il grande imam di al-Azhar, Ahmad al-Tayyeb hanno firmato lo storico «documento sulla fratellanza umana per la pace mondiale e la Convivenza comune». Si è trattato del momento culminante dell’altrettanto storico viaggio di papa Francesco negli Emirati Arabi Uniti, il primo di un papa nella Penisola arabica. Quel momento ha portato a due risultati la proclamazione nel dicembre 2020 da parte dell’Onu della Giornata internazionale della Fratellanza umana da celebrarsi il 4 febbraio di ogni anno; la costruzione ad Abu Dhabi della Casa della Famiglia di Abramo, inaugurata nel febbraio 2022 per promuovere la convivenza e combattere gli estremismi: si tratta di una moschea, di una sinagoga e di una chiesa unite da uno spazio comune per sottolineare l’unità nella differenza.

Papa Francesco bacia i piedi ai leader del Sud Sudan

Il Papa rompe il protocollo, e l’11 aprile 2019 si china per baciare i piedi dei leader del Sud Sudan ospiti a Santa Marta per un ritiro spirituale e per parlare di pace. Un gesto, quello del papa, che arriva a spiazzare i presenti, tanto è spontaneo e insolito. Un modo per chiedere loro di prestare ascolto al grido della gente che in quella regione è schiacciata da un destino segnato da carestie, guerre, violenze. 

Il discorso al mondo colpito dal Covid

ANSA

Nell’anno del Covid c’è la foto simbolo della pandemia: il 27 marzo solo in piazza San Pietro sotto la pioggia. «Da settimane sembra che sia scesa la sera. Fitte tenebre si sono addensate sulle nostre piazze, strade e città; si sono impadronite delle nostre vite riempiendo tutto di un silenzio assordante e di un vuoto desolante, che paralizza ogni cosa al suo passaggio: si sente nell’aria, si avverte nei gesti, lo dicono gli sguardi. Ci siamo ritrovati impauriti e smarriti. Come i discepoli del Vangelo siamo stati presi alla sprovvista da una tempesta inaspettata e furiosa. Ci siamo resi conto di trovarci sulla stessa barca, tutti fragili e disorientati, ma nello stesso tempo importanti e necessari, tutti chiamati a remare insieme, tutti bisognosi di confortarci a vicenda». Queste le parole pronunciate nella cornice di Piazza San Pietro avvolta dal silenzio.

I funerali di Benedetto XVI

ANSA

Altro momento simbolico del pontificato di Francesco è quello dei funerali del suo predecessore, scomparso il 31 dicembre 2022. Il 5 gennaio 2023 papa Francesco ha presieduto i funerali di Benedetto XVI di fronte a una folla di oltre 50mila persone riunita in Piazza San Pietro. «Benedetto, fedele amico dello sposo, che la tua gioia sia perfetta nell’udire definitivamente e per sempre la sua voce!», ha detto Francesco. Dai tempi di Pio VII, che celebrò quelli del predecessore Pio VI a inizio Ottocento, un papa non celebrava i funerali del suo predecessore.

Il primo papa in senato

ANSA

Il 24 settembre 2023 papa Francesco diventa il primo pontefice a entrare in Senato: lo fa per rendere omaggio a Giorgio Napolitano nella camera ardente allestita a Palazzo Madama. Bergoglio è arrivato a sorpresa. 

Il giubileo della speranza

ANSA

Papa Francesco ha aperto la porta santa della basilica di San Pietro il 24 dicembre 2024. Il Giubileo 2025 è dedicato al tema della "speranza". Prima del gesto dell’apertura della porta santa il papa aveva recitato una preghiera dicendo: «pellegrini nel mondo e testimoni di pace, entriamo nel tempo della misericordia e del perdono, perché a ogni uomo e a ogni donna sia dischiusa la via della speranza che non delude». 

L’affaccio dal gemelli nel giorno delle dimissioni

Il 23 marzo 2025, dopo oltre un mese di ricovero al Policlinico Gemelli di Roma per una polmonite bilaterale, prima di lasciare la struttura e tornare a Santa Marta Bergoglio ha voluto affacciarsi dal balcone dell’ospedale per salutare i fedeli che si erano radunati sotto la sua finestra e che, per tutto il mese precedente, erano andati a pregare per lui. 

«Grazie a tutti, vedo questa signora con i fiori gialli: brava», sono state le uniche parole pronunciate dal pontefice, che ha poi fatto il gesto del pollice alzato.

L’affaccio a san pietro nel giorno di pasqua

Il 20 aprile 2025, nel giorno di Pasqua, papa Francesco si è affacciato dalla Loggia delle Benedizioni per il tradizionale Urbi et Orbi, la benedizione alla città e al mondo. «Cari fratelli e sorelle, buona Pasqua. Incarico il maestro delle Cerimonie di leggere il messaggio», sono state le poche parole pronunciate da Bergoglio, prima di lasciare la lettura del messaggio a mons. Diego Ravelli. Nella stessa giornata, il papa ha incontrato per un veloce saluto il vicepresidente degli Stati Uniti, JD Vance, in visita a Roma. Il giorno dopo, nella mattina di Pasquetta, l’annuncio del suo decesso.

© Riproduzione riservata