Le notizie di oggi, 15 gennaio: le perquisizioni e i controlli delle forze dell’ordine a Foggia e provincia, i No vax e No pass di nuovo in piazza, il commento di Nadal alla vicenda Djokovic. E ancora: nuove accuse verso Aung San Suu Kyi, i dati dell’Iss sull’efficacia vaccinale e il vulcano esploso a Tonga.

I dati Covid di oggi

Sono 180.426 i test positivi al coronavirus registrati in Italia nelle ultime 24 ore, l’8,7 per cento in meno rispetto allo stesso giorno di una settimana fa, quando erano stati 197.552. Le vittime sono state 308 in un giorno; 351 i ricoveri e 71.670 le persone finite in isolamento domiciliare nelle ultime 24 ore. 

A fronte di 1.217.830 tamponi – molecolari e antigenici – effettuati, il tasso di positività oggi è del 14,82 per cento, contro il 16,19 per cento di sabato scorso, quando i tamponi erano stati leggermente di più: 1.220.266. 

No vax e No pass tornano in piazza

lapresse

I No vax e i No pass tornano oggi in piazza in molte città italiane, per protestare contro il green pass e l’obbligo vaccinale per gli over 50 introdotto dal governo Draghi. 

Manifestazioni a Roma, Milano, Torino, Trieste, Venezia, Napoli e Palermo. Come di consueto i diversi gruppi si sono dati appuntamento sui canali Telegram, attraverso i quali è stata diffusa la locandina delle manifestazioni: «Facciamo come in Kazakistan, basta!», recita, minacciosa, la scritta.

A Roma il ritrovo è in piazza San Giovanni, e la manifestazione dovrebbe svolgersi in forma statica, senza corteo. Dal palco, le persone urlano «Giù le mani dai bambini» e fanno partire cori contro il premier Draghi, che uno degli oratori ha definito «il nemico pubblico numero uno».

A Termini una cinquantina di militanti di CasaPound stanno manifestando. «Confini cancellati, italiani confinati. Draghi vattene», si legge su uno striscione.

Dal gruppo “Verità e Libertà”, uno degli organizzatori della manifestazione, è arrivata la rassicurazione che non c’è nessun proposito bellicoso e non ci saranno manifestazioni di violenza. Solo ieri, però, i gruppi No pass si dicevano preoccupati per le possibili infiltrazioni nelle manifestazioni, da parte di estremisti che avrebbero minacciato «d'incendiare la Capitale».

A Milano, in piazza XXV aprile, sono almeno mille i partecipanti. La manifestazione è organizzata da Italexit, il movimento fondato da Gianluigi Paragone, ed è atteso l’intervento di Luc Montagnier, virologo francese insignito nel 2008 del Nobel per la medicina.

Il report dell’Iss

Foto Cecilia Fabiano/ LaPresse

«L’efficacia del vaccino (cioè la riduzione del rischio rispetto ai non vaccinati) nel prevenire la diagnosi di infezione è pari al 71 per cento entro 90 giorni dal completamento del ciclo vaccinale, al 57 per cento tra i 91 e 120 giorni, e al 34 per cento oltre i 120 giorni dal completamento del ciclo vaccinale». È quanto evidenzia il report esteso dell'Istituto superiore di sanità, che integra il monitoraggio settimanale sul Covid.

Per l'Iss, «rimane elevata l’efficacia vaccinale nel prevenire casi di malattia severa: 95 per cento nei vaccinati con ciclo completo da meno di 90 giorni, 93 per cento nei vaccinati con ciclo completo da 91 e 120 giorni e 89 per cento nei vaccinati che hanno completato il ciclo vaccinale da oltre 120 giorni».

Il tasso di ricovero in terapia intensiva è pari a 26,7 casi ogni 100mila per i non vaccinati e 0,9 ogni 100mila per i vaccinati con booster. Inoltre, «nei soggetti vaccinati con dose booster, l’efficacia nel prevenire l’infezione e i casi di malattia severa è rispettivamente del 68,8 per cento e del 98 per cento».

Nell’ultima settimana, precisa l'Iss, si osserva un aumento dell’incidenza in tutte le fasce d’età rispetto alla settimana precedente, in particolare, nella fascia d’età tra i 16 e i19 anni, nonché un forte aumento del tasso di ospedalizzazione nei bambini sotto i cinque anni.

La protesta del sindaco di Santa Margherita Belice a 54 anni dal terremoto

Nel giorno del cinquantaquattresimo anniversario del terremoto del Belice, nel 1968, il sindaco di Santa Margherita Belice, Franco Valenti, ha pubblicato su Facebook un video in cui si è vestito da fantasma, per recriminare l’abbandono del suo territorio da parte dello stato.

«In quest’Italia dove non si viene ascoltati se non si è al di sopra delle righe, dove la serietà e la compostezza non hanno voce, ho deciso di essere il fantasma di un sindaco e di una città che per lo stato italiano non esiste», spiega nel video.

«Io sono il sindaco di una città di 6mila abitanti distrutta dal terremoto – continua – una città che dopo 54 anni ha ancora 84 unità immobiliari da ricostruire e un intero quartiere senza opere di urbanizzazione primaria. Tutto ciò è scandaloso».

«In questi anni – spiega ancora il sindaco – ho fatto tutto il possibile per riaccendere i riflettori sul Belice, nella speranza di arrivare al cuore e alle coscienze di chi ancora si attarda a dare risposte esaustive e definitive alla gente che ha conosciuto per tanti anni la tendopoli e la baraccopoli, che ha respirato e continua a respirare le polveri di amianto regalategli dallo stato».

«È giunto il momento – ha concluso – che lo stato, che ha anche lucrato sul terremoto, onori i propri debiti».

Tunisia, giornalista picchiato durante le proteste

(AP Photo/Hassene Dridi)

Mathieu Galtier, il corrispondente del quotidiano Liberation in Tunisia, ha riferito di essere stato «picchiato violentemente da diversi agenti di polizia» durante una manifestazione contro il presidente Kais Saied, in occasione dell'undicesimo anniversario della caduta di Zine el-Abidine Ben Ali.

I raduni, vietati dal governo, sono stati dispersi dalle forze di sicurezza, dando vita a scene di violenza. «Galtier stava filmando l'arresto di un manifestante con il suo cellulare, quando è stato aggredito da un poliziotto in uniforme», ha riferito Liberation.

Il corrispondente ha spiegato di essersi subito identificato come giornalista in francese e arabo, ma si è visto «sollevare e trascinare tra due furgoni» per essere picchiato. La polizia ha inoltre preso la scheda di memoria del telefono su cui erano state registrate le immagini e i video della protesta.

Serbia, ambientalisti in piazza contro l’estrazione del litio

(AP Photo/Darko Vojinovic)

Gli ambientalisti sono scesi nuovamente in piazza in Serbia per protestare contro l'estrazione del litio. I manifestanti hanno bloccato strade, autostrade e, per la prima volta, un valico di frontiera.

I gruppi ambientalisti chiedono che il governo serbo interrompa la possibilità di estrazione di litio nella Serbia occidentale – che secondo loro devasterebbe i terreni agricoli, le acque e l'intero ecosistema dell’area – e si sono impegnati a portare avanti la protesta fino a quando la loro richiesta non sarà soddisfatta e la compagnia mineraria di Rio Tinto sarà «espulsa» dalla Serbia.

Sparatoria in Oregon, sei feriti

Sei persone sono rimaste ferite da una sparatoria durante un concerto alla WOW Hall di Eugene, 177 chilometri a sud di Portland, in Oregon, ieri sera. La sparatoria è avvenuta in un parcheggio sul retro del locale. 

Nuove accuse contro Aung San Suu Kyi

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La giunta militare al potere in Birmania torna all'attacco contro l’ex leader Aung San Suu Kyi, già condannata a sei anni di detenzione, contro la quale adesso spiccano cinque nuovi capi d'accusa legati al noleggio e all'acquisto di un elicottero.

Stando ai media ufficiali, San Suu Kyi è accusata di aver provocato una perdita finanziaria allo stato birmano violando le regole relative proprio al noleggio e all'acquisto di elicotteri. Anche l'ex presidente della Repubblica, Win Myint, è stato colpito dalle stesse accuse. 

Dopo i roghi, perquisizioni a tappeto a Foggia e provincia

©Lapresse

Centinaia di agenti di polizia, carabinieri e guardia di finanza stanno eseguendo da questa notte decine di perquisizioni e controlli a tappeto tra Foggia e San Severo (provincia di Foggia), alla ricerca di armi, droga ed eventualmente pronti a effettuare arresti.

«L’obiettivo dell’imponente operazione – fanno sapere le forze dell’ordine – oltre che ribadire la presenza forte dello stato sul territorio, è quello di restituire la piena fiducia ai cittadini onesti e perbene di Foggia e provincia».

«Si tratta di un’immediata risposta – scrivono ancora le forze dell’ordine – in termini di legalità e di controllo del territorio, dopo i gravi episodi delittuosi che, nei giorni scorsi, hanno colpito e ferito le città di Foggia e San Severo».

Funerale nazista, perquisiti a Roma militanti di Forza Nuova

Sono in corso, dalle prime ore di questa mattina, otto perquisizioni domiciliari e personali nei confronti di militanti del movimento di estrema destra Forza Nuova. 

Gli stessi soggetti erano già stati denunciati nei giorni scorsi dai due uffici investigativi per aver concorso nella esposizione del vessillo di matrice nazista, avvenuta nel corso delle esequie della militante Alessia Augello, svoltesi presso la chiesa di Santa Lucia, a Roma, il 10 gennaio.

L’operazione nasce nella cornice di un’attività d’indagine condotta dalla digos della questura di Roma e dai carabinieri del nucleo informativo, coordinata dalla locale procura della Repubblica.

Esplode un vulcano sottomarino, lo tsunami colpisce il Giappone

A Tonga e alle Fiji è stato emesso un allarme di tsunami dopo l'eruzione di un vulcano sottomarino, il vulcano Hunga Tonga-Hunga Ha'apai. Le autorità hanno avvertito le persone di evitare le coste a causa delle forti correnti e delle onde anomale che si infrangono sulla spiaggia, e tenersi a distanza da porti, fiumi, estuari. Alcune onde hanno raggiunto delle abitazioni, allagandole, e testimoni locali hanno riferito che l’area è stata sommersa di cenere.

Anche il re di Tonga è stato evacuato dal suo palazzo vicino alla costa. Le immagini satellitari dell’esplosione vulcanica mostrano un pennacchio di cenere, vapore e gas largo 5 chilometri, che sale nell'aria fino a circa 20 chilometri.

Il rumore dell’esplosione – durata otto minuti – si è sentito anche nelle Fiji, a 800 chilometri di distanza. Alcuni abitanti di Tonga hanno paragonato il rumore all’esplosione di una bomba. La capitale di Tonga, Nuku'alofa, si trova a soli 65 chilometri a nord del vulcano.

Un allarme tsunami è stato emesso anche in alcune zone della costa orientale dell'Australia e della Tasmania.

Persino in Nuova Zelanda, a più di 2mila chilometri di distanza, è stato dato l’allarme di mareggiate, e la National emergency management agency ha affermato che alcune parti del paese potrebbero esserci «correnti forti e insolite, e ondate imprevedibili sulla costa».

Intanto uno tsunami ha colpito il Giappone, dove si sono registrate onde fino a 1,2 metri, con possibilità di arrivare fino a 3 metri.

L’allarme riguarda anche tutta la costa Ovest degli Stati Uniti. Spiagge e moli sono stati chiusi in tutta la California meridionale per precauzione, dopo l'eruzione del vulcano sottomarino al largo di Tonga. Le Hawaii sono già state travolte dalle onde, interessata anche l'Alaska

Kazakistan, rientrano le truppe russe

(AP Photo/Vladimir Tretyakov)

Il ministro della Difesa russo ha riferito che le truppe inviate da Mosca in Kazakistan sono tornate in patria. Le truppe facevano parte di una forza inviata sulla base dell'Organizzazione del trattato di sicurezza collettiva (Csto), un'alleanza guidata dalla Russia che comprende altri cinque ex stati sovietici: Kazakistan, Kirghizistan, Tagikistan, Bielorussia e Armenia.

I militari erano stato inviati nel paese per dare «sostegno» al presidente kazako nel reprimere le manifestazioni che sono scoppiate nel paese. Intanto, secondo i dati forniti dal governo, il bilancio dei morti è salito a 225. 

Wsj: carri armati russi verso Ovest

Nel frattempo il Wall Street Journal ha scritto che la Russia ha iniziato a spostare carri armati, veicoli da combattimento di fanteria, lanciarazzi e altre attrezzature militari verso ovest dalle sue basi nell'estremo est.

Il giornale cita come fonti funzionari statunitensi e notizie dai social media. Gli analisti si domandano se si tratti di una tattica negoziale o di una mossa in vista di un possibile intervento in Ucraina.

Ieri la Cnn ha scritto che l’intelligence statunitense ha motivo di ritenere che la Russia stia ideando pretesti – tra cui falsi attacchi – per invadere l’Ucraina. 

Ancora dall’Australia

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Djokovic è ufficialmente in stato di fermo, fanno sapere i suoi legali, dopo la decisione di ieri del governo australiano. A due giorni dagli Australian Open, al tennista è stato nuovamente cancellato il visto, anche se la sua espulsione dal paese è stata sospesa fino alla fine del procedimento a suo carico. 

Djokovic sarebbe tornato nel centro di detenzione per immigrati in attesa dell'ultimo ricorso presentato dai suoli legali.

Nel frattempo un altro tennista di fama mondiale, Rafa Nadal, ha commentato la vicenda: «L'Australian Open è molto più importante di qualunque giocatore – ha detto –. Sarà un grande Australian Open, con o senza di lui».

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