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Il deficit “istituzionale” della destra e i guai del Movimento

  • Nella scelta del Quirinale la coalizione governativa poteva indirizzarsi consensualmente solo su due figure, il presidente del Consiglio e il presidente della Repubblica. 
  • Il caso ha voluto che quando si arrivava all’appuntamento con il Quirinale il timone del governo fosse in mano al centro-sinistra. E quindi il centrodestra non ha mai avuto voce in capitolo.
  • I partiti di destra si sono ritenuti in diritto di imporre un loro candidato. E così sono andati a sbattere. Il naufragio della Casellati è stato degno del Titanic.  E ora tutto il centro-destra è in subbuglio.

Questa elezione presidenziale presentava una novità assoluta: l’inesistenza di una maggioranza politica. La coalizione che sostiene il governo Draghi non ha connotazioni politiche, estendendosi da Speranza a Salvini: è stata fermamente proposta dal presidente Mattarella per sbloccare una situazione di stallo. L’incarico a Mario Draghi nasceva con una latitudine politica così ampia perché si doveva “limitare” a perseguire due obiettivi: gestione della pandemia e  messa in cantiere del Pnrr.  U

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