- «Nel ‘92, dopo la strage di Capaci, il direttore di Repubblica Scalfari disse a Occhetto di votare per Spadolini. Occhetto rispose: mi ha convinto definitivamente che dobbiamo votare Scalfaro».
- «Berlusconi al Colle? Anche solo la possibilità è il coronamento di una sconfitta della sinistra. Ai tempi miei ci sarebbero stati già i girotondi al Quirinale».
- «Il governo Monti fece da levatrice di tutti i populismi. E la sinistra si buttò con entusiasmo a votare la legge Fornero e il fiscal compact. Quando si tornò a votare, Bersani fece la campagna in nome dell'agenda Monti. I Cinque stelle sono nati così».
Cesare Salvi da senatore ha eletto un presidente della Repubblica, Oscar Luigi Scalfaro, nel 1992. «Ero appena entrato in parlamento. Ma facevo parte della segreteria del Pds, il Partito democratico della sinistra. Ricordo come il mio partito decise di votarlo. In realtà i nomi in ballo erano due, Scalfaro e Giovanni Spadolini, dopo la tragedia di Capaci e il ritiro di Giulio Andreotti e Arnaldo Forlani». Il capo del Pds era Achille Occhetto. «Uscì dalla stanza perché era stato chiamato al tele



