- Il 2022 è stato un anno importante per le elezioni, con le presidenziali in Francia e la vittoria monca di Emmanuel Macron e quella sul filo del rasoio di Lula in Brasile.
- Il 2023 non sarà da meno. In Turchia l’opposizione si giocherà il tutto per tutto contro Erdogan, mentre in Grecia Tsipras tenterà un ritorno al governo; intanto in Finlandia, Spagna e Polonia la destra radicale potrebbe andare molto bene.
- In Argentina la “marea rosa” ha la possibilità di sommergere un nuovo paese, mentre in Nigeria e in Pakistan centinaia di milioni di persone andranno a votare nel mezzo di crisi politiche e climatiche. L’articolo fa parte del nuovo numero di Scenari: “I conflitti del 2023”, in edicola e in digitale dal 30 dicembre.
Il 2022 è stato un anno importante per le elezioni, con le presidenziali in Francia e la vittoria a metà di Emmanuel Macron e quella sul filo del rasoio di Lula in Brasile. Il 2023 non sarà da meno, in Europa si voterà in Polonia e Finlandia, due dei paesi più coinvolti nell’attuale crisi causata dall’invasione Russia dell’Ucraina. Ma si voterà anche in Nigeria, il paese più popoloso dell’Africa, e in Pakistan, una nazione dotata di armi nucleare oltre che il teatro di una della più gravi catas



