Il gran finale di Capitol Hill

Il dilemma del procuratore che può decidere il futuro politico di Trump

Foto AP
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  • Dalle audizioni della commissione d’inchiesta sull’assalto al Campidoglio del 6 gennaio 2021 emergono sempre più le responsabilità dell’ex presidente.
  • Il procuratore generale Merrick Garland aveva promesso di fare “tutto il possibile” per fare emergere la verità. Davanti a lui però c’è una scelta non facile e che potrebbe avere conseguenze dirompenti al di là della singola vicenda.
  • Per i progressisti se Garland decidesse di non andare avanti con il processo sarebbe la prova finale che l’amministrazione ha tradito le attese e che quindi i democratici non siano più affidabili. Porterebbe a un astensionismo forte nelle elezioni di metà mandato, con conseguenze potenzialmente anche più grandi per la tenuta del partito.

Il compito davanti al procuratore generale americano Merrick Garland era già apparso gravoso quando aveva partecipato alle audizioni al Senato nel febbraio 2021. Pur riconoscendo l’integrità dell’allora giudice capo della Corte d’appello di Washington, già allora era evidente l’ostilità dell’ala trumpiana del partito repubblicano, che ricordava quando venne nominato da Barack Obama per sostituire il giudice della Corte suprema Antonin Scalia. Nonostante il suo assoluto equilibro, l’essere stato

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