Cari lettori,

finalmente la proposta è arrivata. Il Cdm ha approvato l’emendamento del ministero della Giustizia sulla riforma dell’ordinamento giudiziario, che contiene anche la riforma della legge elettorale del Csm.

Il testo, ora, verrà discusso in commissione Giustizia e comincia la corsa contro il tempo perl l’approvazione prima del luglio 2022, quando si eleggerà il nuovo Csm.

Sul tema della legge elettorale, interviene l’ex magistrato Nello Nappi, già membro togato del Csm dal 2010 al 2014, che analizza il rapporto tra la riforma del Csm, il caso Palamara e la lotta al correntismo.

Parallelamente ai temi prettamente di giustizia, sulle novità di diritto del lavoro, forme contrattuali e ammortizzatori sociali interviene Cesare Damiano, componente del Consiglio di Amministrazione dell’INAIL e Presidente di Lavoro&Welfare. 

La riforma del Csm

Il consiglio dei ministri ha licenziato il testo della riforma del Csm, dopo un’attesa di oltre un mese dal deposito degli emendamenti presso palazzo Chigi.

La riforma prevede:

- una nuova legge elettorale per il Csm

- norme sulle porte girevoli per i magistrati in politica

- nuove regole sui “fuori ruolo”

- nuovi criteri di valutazione

- nuove regole per le nomine

- modifica dell’accesso alla professione

La parte più controversa riguarda la riforma del sistema elettorale del Csm, e la mediazione trovata dalla ministra prevede:

Ora si attendono le reazioni della politica e della magistratura, con il centrodestra tutto schierato per il sorteggio temperato e anche una parte della magistratura, dopo il referendum sul metodo elettorale condotto dall’Anm (il 42 per cento si è detto favorevole al sorteggio).

Ora si attendono le evoluzioni in commissione Giustizia, dove l’esame comincerà il 14 febbraio.

Lo scontro tra parlamento e Corte dei conti 

Nello scontro tra politica e magistratura è in corso una battaglia laterale, che riguarda il parlamento e la Corte dei conti e tocca anche i controlli sui fondi del Pnrr.

Al centro c’è un disegno di legge in discussione in commissione Affari costituzionali al Senato, depositato a prima firma dal leghista Stefano Candiani ma appoggiato da tutta la maggioranza ad esclusione del Movimento 5 Stelle. Il testo sulla carta amplia i poteri della Corte ma – secondo i magistrati contabili – trascina indebitamente la magistratura contabile nell’orbita della politica.

Parallelamente, spunta anche un emendamento al Milleproroghe, che prevede la proroga di tutti i consiglieri del Consiglio di presidenza fino al 2026, “al fine di implementare compiutamente le nuove funzioni istituzionali attribuite”. Il perchè di questa iniziativa parlamentare, si può spiegare solo con una ipotesi, riportata da una fonte interna alla commissione: «I consiglieri laici e una parte dei togati sono favorevoli alla riforma e questa è l’ultima occasione utile per approvarla. Quindi tenerli al loro posto favorisce un orientamento positivo dentro la Corte».

La delibera del Cnf sui parametri forensi

Il Consiglio Nazionale Forense ha depositato al Ministero della Giustizia la definitiva proposta di modifica dei parametri forensi.

Il Cnf chiede un incremento di tutti i valori parametrici rapportato all’aumento medio del costo della vita dal 2014, anno di entrata in vigore del D.M. vigente, al 2021, in base agli indici ISTAT.

Nella delibera, accanto a molte proposte di modifica di dettaglio, vengono forniti dei parametri che individuino una soglia economica di riferimento per la pattuizione di compensi, che è libera tra le parti e può anche essere fatta su base oraria.

"Si propone di quantificarla indicativamente nella forbice dei valori compresa tra un minimo di euro 200,00 ed un massimo di euro 500,00 per ciascuna ora o frazione di ora da determinarsi tra le parti in base alla loro autonomia negoziale”.
Sulla base dell’esperienza pratica, la proposta del Cnf è di parametrarsi sui seguenti compensi orari:

- Praticanti: 144 euro

- Junior Associate: 175 euro

- Associate: 230 euro

- Senior Associate: 286 euro

- Counsel Salaried: 350 euro

- Partner Lead: 390 euro

- Partner: 515 euro

Nella delibera, poi, sono quantificati i parametri anche per le singole controversie e le prestazioni professionali corrispondenti.

Via all’appello sull’omicidio Cerciello Rega

E’ cominciato a Roma il processo d’appello per l’omicidio del carabiniere Mario Cerciello Rega, avvenuto la notte del 26 luglio 2019 nel centro di Roma, nel corso di una operazione di recupero di uno zaino rubato a un pusher, dopo uno scambio di droga non andato a buon fine.

In primo grado, due ragazzi americani sono stati condannati all’ergastolo, nonostante solo uno dei due abbia materialmente ucciso il militare.

In appello, il sostituto procuratore ha chiesto la conferma dell’ergastolo per l’americano che ha materialmente commesso il delitto e la riqualificazione della pena a 24 anni per l’altro, riconoscendogli le attenuanti generiche non concesse in primo grado.

Gli avvocati, come in primo grado, insistono per l’assoluzione dei due imputati: per legittima difesa per Elder e per non aver commesso il fatto per Natale Hjorth, che non ha materialmente commesso il fatto.

Il caso, che all’epoca aveva attirato una grande attenzione mediatica, continua a conservare dei punti oscuri sulla dinamica dei fatti.

Il processo si svolge in un clima teso anche a causa di un processo parallelo: il caso, infatti, ha avuto grande risonanza perchè dopo l’arresto è stata pubblica la foto di Natale Hjorth detenuto ammanettato e bendato in una stazione dei carabinieri. Ora è in corso il processo al carabiniere responsabile, durante il quale sono state depositate delle chat tra militari in cui si incitano a vicenda con frasi come «Squagliateli nell'acido», «ammazzateli di botte», «fategli fare la fine di Cucchi».

Il nuovo libro di Palamara

E’ uscito in edicola il nuovo libro dell’ex magistrato Luca Palamara, sempre in forma di intervista con il giornalista Alessandro Sallusti. Si intitola “Lobby e Logge” ed è una sorta di secondo capitolo de “Il Sistema”, prendendo questa volta in considerazione come si muoverebbero i poteri occulti legati anche alla magistratura.

Il libro, meno esplosivo del primo, racconta fatti anche non riguardanti il Csm, come il caso dell’avviso di garanzia a Silvio Berlusconi, il caso Morisi e lo scoppio del caso sulla presunta Loggia Ungheria, che proprio Domani aveva anticipato.

Davigo e Storari a processo

Prosegue lo scontro sui verbali dell’ex legale esterno di Eni, Piero Amara. Davanti al tribunale di Brescia si sta svolgendo l’udienza preliminare per rivelazione di segreto d’ufficio, che vede indagati l’ex togato del Csm, Piercamillo Davigo e il pm milanese Paolo Storari.

L’ex consigliere del Csm, Piercamillo Davigo, è stato interrogato durante l’udienza preliminare al tribunale di Brescia e ha raccontato la sua verità sui passaggi di mano dei verbali di interrogatorio di Amara, in cui parlava della presunta loggia Ungheria.

Nel processo è già stata accolta la richiesta di costituzione di parte civile del consigliere togato del Csm, Sebastiano Ardita, citato nei verbali.

Intanto, però, le posizioni dei due indagati (entrambi sentiti in interrogatorio) si sono separate. Storari, infatti, ha scelto il rito abbreviato, mentre Davigo proseguirà con rito ordinario in caso di rinvio a giudizio e ha lasciato intendere di ritenere necessario che il processo abbia risonanza pubblica. La gup deciderà il 17 febbraio sulla richiesta di rinvio a giudizio.

Nomine: pg di Cassazione, procura di Milano e Dna

La stagione delle nomine non è finita, per il Csm che scade nel luglio 2022.

E’ stato bandito il concorso per la successione di Giovanni Salvi al vertice della procura generale della Cassazione. L’ipotesi è che sarà una partita a tre tra il procuratore aggiunto della Cassazione, Luigi Salvato, il Pg di Napoli, Luigi Riello e il Pg di Roma, Antonio Mura.

Il 15 febbraio iniziano al Csm le audizioni per i candidati per il posto di procuratore di Milano e per l'incarico di procuratore nazionale antimafia e antiterrorismo. Per MIlano sono in corsa il procuratore aggiunto Maurizio Romanelli; il Pg di Firenze Marcello Viola (che concorre anche alla Direzione nazionale antimafia e antiterrorismo) e diversi capi di procure: Giuseppe Amato (Bologna), Antonio Patrono (La Spezia),Raffaele Tito (Pordenone), Nicola Piacente (Como) e Roberto Pellicano (Cremona).

Per succedere in Dna a Federico Cafiero De Raho, invece, ci sono i procuratori capo Giovanni Melillo (Napoli) e Nicola Gratteri (Catanzaro); Viola e i procuratori Carmelo Zuccaro (Catania), Maurizio De Lucia (Messina), Leonardo Leone De Castris (Lecce); oltre a Giovanni Russo, attualmente procuratore aggiunto in Dna.

Inoltre, il Csm dovrà anche scegliere il nuovo procuratore di Palermo, dopo la nomina di Francesco Lo Voi a capo della procura di Roma.

Presunzione di innocenza, la direttiva di Milano

Il procuratore facente funzioni di Milano, Riccardo Targetti ha pubblicato una direttiva per la gestione dei rapporti con la stampa, dopo l’entrata in vigore del decreto legislativo sulla presunzione di innocenza.

Secondo la direttiva, solo il procuratore capo può fornire le informazioni se "strettamente necessarie" e se sussistono "specifiche ragioni di interesse pubblico". Il tutto tenendo conto della presunzione di innocenza ed evitando "frasi che attribuiscano ad alcuno le stimmate del colpevole".

"Non è consentito ad alcuno, né ai magistrati né agli appartenenti alla polizia giudiziaria, di fornire ulteriori notizie ai mezzi di informazione", si legge nella direttiva.

Inoltre, le forze dell'ordine "dovranno indirizzare le richieste di autorizzazione entro le ore 17 del giorno precedente alla pubblicazione" all'indirizzo di posta certificata del procuratore di Milano. Dopo quell'ora chiedere una conferenza stampa per eventi di cronaca, non programmabili, appare di fatto impossibile, tranne "in situazioni di eccezionale urgenza, quando l'uscita della notizia sugli organi di informazione è inevitabile e imminente, le richieste di autorizzazione al solo comunicato stampa potranno essere inviate in orario successivo, ma in tali casi si dovrà prendere diretto contatto col procuratore della Repubblica, che deciderà immediatamente".

Per chi viola la direttiva, inoltre, sono previste sanzioni penali e disciplinari.

I numeri delle toghe: molte donne, poche al vertice

Le donne sono la maggioranza in magistratura: su un totale di 9624 magistrati in servizio, 5308 sono donne, pari al 55 per cento. Stenta invece ancora a decollare la percentuale negli incarichi direttivi.

Secondo i dati del dipartimento dell’organizzazione giudiziaria, le donne in funzioni giudicanti (257) a ricoprire ruoli apicali sono il 32 per cento; nei ruoli semidirettivi sono il 48 per cento.

Sette minuti a udienza

Ha fatto scalpore la notizia che il giudice penale di Bologna, Marino Barbensi, ha comunicato all’Ordine degli avvocati che, visto l’alto numero di procedimenti, lui non potrà dedicare più di 7 minuti a ogni udienza, indicando un cronoprogramma.

Il giudice ha scritto che "la procura ha fissato per citazione diretta quasi 70 processi diversi ad ore 9, e tanti di più ad ore 11 di lunedi' 14 febbraio”. "Poichè occorre chiaramente scaglionare gli orari, ho rideterminato gli orari di ciascun processo per evitare agli avvocati di attendere inutilmente per delle ore". Inoltre, prosegue, "il numero di processi costringe a dedicare non più di 7 minuti al massimo (sic) a processo, in quanto già dedicandone 10 occorrerebbero 700 minuti complessivi il che equivale a 11 ore circa e ciò non e' possibile".

La presidente dell’ordine, Elisabetta D’Errico ha detto che “Va evidenziato lo spirito di collaborazione del dottor Barbensi. Ma il problema è a monte: non si possono mettere a ruolo 70 processi in un giorno, anche se sono di smistamento".

Il calendario della Camera

L'ufficio di presidenza della commissione Giustizia della Camera ha stabilito che il prossimo mercoledi', 16 febbraio, saranno votati gli emendamenti al testo di riforma sull'ergastolo ostativo e inizieranno le votazioni degli emendamenti alla riforma del Csm.

Marta Cartabia sarà in audizione in Commissione Giustizia della Camera martedì 15 febbraio in merito al Pnrr

Anno giudiziario dei penalisti

Tutelare la libertà del difensore per garantire l'indipendenza del giudice: è il tema al centro dell'inaugurazione dell'anno giudiziario dei penalisti italiani prevista per l'11 e il 12 febbraio al teatro Politeama di Catanzaro. Le conclusioni saranno affidate al presidente dell'Unione delle camere penali, Gian Domenico Caiazza

Dai fori

Lo Stato ha trasferito la proprietà dell'ex casa circondariale di Trento, in disuso dal 2010, alla Provincia autonoma. Come contropartita, l'amministrazione realizzerà gli interventi di ristrutturazione necessari nell'interesse dello Stato. La struttura ospiterà i nuovi uffici giudiziari. Lo comunica l'Agenzia del demanio che ricorda come "l'operazioni sia prevista dall'accordo di Programma quadro sottoscritto tra ministeri dell'Economia e delle Finanze, dell'Interno, della Difesa, della Giustizia, la Provincia autonoma di Trento, il Comune di Trento, l'Agenzia delle entrate e l'Agenzia del demanio".

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