- La volata di Meloni e di Fratelli d’Italia verso il governo comincia nel 2019 ed è la conseguenza delle scelte più dirompenti compiute nella legislatura appena conclusa, nel passaggio dal governo gialloverde a quello giallorosso
- Un anno elettoralmente intenso, ma anche l’anno delle occasioni e degli errori, dei tempi giusti e di quelli sbagliati. Dei nemici sopravvalutati e di quelli sottovalutati
- Per il Pd sconfitto varrebbe la pena valutare oggi il consiglio che diede allora Emanuele Macaluso: era meglio votare
I fedelissimi, i patrioti dicono che il punto di svolta o meglio di accelerazione della corsa di Giorgia Meloni alla premiership, sono state le elezioni europee del 2019 quando Fratelli d’Italia arrivò alla soglia d’accesso del 4 per cento superando abbondantemente il 6. Gli alleati del centrodestra, ad eccezione dei leghisti, concordano sull’anno, ma non sul giorno: Maurizio Lupi, giura, per esempio, che il click c’è stato il 3 agosto a Milano Marittima quando Matteo Salvini fece brillare il 3




