Le notizie di oggi, 8 novembre: Meloni e Sileri sui vaccini ai bambini dai 5 agli 11 anni, l’intervento di Obama alla seconda settimana di Cop26, licenziato il primario del caso Pedri, gli Stati Uniti riaprono le frontiere dopo più di un anno e mezzo. E ancora: annunciato per sabato 10 sciopero ex Ilva, i migranti tra Bielorussia e Polonia, gli aggiornamenti sulla funivia del Mottarone.

Sileri e Meloni sui vaccini ai bambini

«Penso proprio che non vaccinerò mia figlia» ha dichiarato ieri sera Giorgia Meloni a Controcorrente. «Io farò la terza dose, ma sui bambini farei mezzo passo. Il vaccino non ferma il contagio, perché ci sono le varianti e perché noi siamo in un mondo globalizzato nel quale possiamo pure vaccinare il 100 per cento degli italiani, ma quando ti arrivano gli immigrati illegali dall’Africa il virus rientra. E io dovrei vaccinare mia figlia di cinque anni con un vaccino che non ha concluso la sperimentazione per consentire agli immigrati di sbarcare illegalmente in Italia?».

In realtà i dati sugli effetti del vaccino tra i 5 e gli 11 anni sono molto incoraggianti. La Società italiana di pediatria si è infatti detta favorevole al vaccino in età pediatrica: «Si è dimostrata l'efficacia con mini effetti collaterali – ha detto Annamaria Staiano, presidente della Sip – Il trial di Pfizer ha coinvolto 4.500 bambini. Quello di Moderna, ancora in fase di conclusione, è ancora più grande. Sul nostro sito abbiamo elaborato una pagina di Faq dove si trovano le risposte ai dubbi più frequenti dei genitori».

«Il Covid è meglio non prenderselo, a nessuna età. Gli effetti della malattia nel lungo periodo sono subdoli e non risparmiano i giovani» ha detto il sottosegretario alla Salute Pierpaolo Sileri, in un’intervista rilasciata al Corriere. Per quanto riguarda il vaccino, ha detto il sottosegretario, «Mi aspetto una resistenza. Anche tra i 12 e i 15 anni, del resto, la percentuale di vaccinati è più bassa. Ma da medico mi auguro che almeno la metà dei 3,2 milioni di italiani tra i 5 e gli 11 anni si vaccini. Prima ancora che per bloccare la circolazione del virus, nell’interesse dei bambini».

Cop26, l’intervento di Obama

È iniziata la seconda settimana della Cop26. Oggi i governi cercheranno un accordo sugli aiuti economici ai paesi vulnerabili per affrontare il riscaldamento globale e risarcirli dei danni arrecati.

Nel frattempo il Copernicus climate change service – il servizio per i cambiamenti climatici implementato dal programma Copernicus dell’Unione europea – ha fatto sapere che il mese di ottobre appena trascorso è il terzo ottobre più caldo mai registrato a livello globale.

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«Le isole sono un campanello dall’allarme sul clima» ha detto l'ex presidente Usa, Barack Obama, intervenendo alla Cop26 in corso a Glasgow. «Sono un “island kid” – ha esordito Obama, riferendosi al fatto che è nato e cresciuto alle Hawaii – È un’esperienza che mi ha plasmato». «Mentre ero presidente sono stato orgoglioso del lavoro che abbiamo fatto con i Paesi insulari, i più vulnerabili al cambiamento climatico», ha aggiunto «Ogni grado che riusciamo a ridurre conta».

«È stato particolarmente scoraggiante vedere i leader di due dei Paesi più inquinanti al mondo, Cina e Russia, rifiutare di presentarsi» ha detto inoltre Obama. «È una vergogna, in desiderio di mantenere status quo».

La denuncia di Greenpeace contro l’Arabia Saudita 

Nel frattempo arriva la denuncia di Greenpeace: «L’Arabia Saudita lavora per bloccare le trattative – si legge in un comunicato dell’associazione – Venerdì sera i negoziatori sauditi si sono mossi per bloccare le trattative sulla redazione della cosiddetta cover decision, il documento finale che esprime il messaggio principale che esce da una Cop, e ha inoltre bloccato gli sforzi per ottenere progressi sulle politiche di adattamento ai cambiamenti climatici, ovvero un punto chiave dell’Accordo di Parigi».

«I negoziatori sauditi sono in grado di minare i negoziati – si legge ancora – perché ogni decisione richiede il consenso da parte di tutti i 196 Paesi presenti. Gli altri governi devono ora isolare la delegazione saudita».

Migranti, centinaia al confine con la Polonia

Migliaia di persone si stanno spingendo dalla Bielorussia verso il confine con la Polonia. Le autorità polacche hanno riportato più di 3mila tentativi di attraversamento settimanali. Lo immortalano diversi video sui social, compreso uno postato su Twitter da Sviatlana Tsikhanouskaya, politica e attivista bielorussa, che scrive: «Il regime bielorusso intensifica la crisi dei confini: i migranti vengono spinti al confine da uomini armati. Il traffico di migranti, la violenza e i maltrattamenti devono cessare. È necessaria una risposta forte».

«Naturalmente questa è la continuazione del tentativo disperato del regime di Lukashenko di destabilizzare l'Unione europea e strumentalizzare le persone per scopi politici» è stato il commento del portavoce della Commissione europea, Adalbert Jahnz.

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«La Bielorussia deve smettere di mettere a rischio la vita delle persone. Le autorità bielorusse devono capire che fare pressioni in questo modo sull'Unione europea attraverso una cinica strumentalizzazione dei migranti non le aiuterà a raggiungere i loro scopi» . Così la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, in una nota sulla situazione alla frontiera con la Bielorussia. 

«Invito gli Stati membri ad approvare finalmente il regime di sanzioni esteso alle autorità bielorusse responsabili di questo attacco ibridoL'Ue esaminerà in particolare come sanzionare, anche mediante l'inserimento in una lista nera, le compagnie aeree di paesi terzi attive nella tratta di esseri umani» ha aggiunto, dichiarando che l’Onu vedrà di procedere al rimpatrio dei migranti alla frontiera.

Gli Usa riaprono le frontiere 

La notizia arriva nel giorno in cui gli Stati Uniti riaprono le frontiere dopo oltre un anno e mezzo ai cittadini di 33 paesi: Messico, Canada, Iran, Regno Unito, Cina, India, Sudafrica, Brasile e gran parte dell'Europa. Per entrare nel paese sarà richiesto avere un certificato che attesti il completamento del primo ciclo vaccinale, e uno di negatività al Covid nelle ultime 72 ore. Per gli spostamenti via terra da Messico e Canada basterà invece il certificato vaccinale.

Sara Pedri, licenziato primario

È stato licenziato l'ex primario del reparto di ginecologia e ostetricia del Santa Chiara di Trento, Saverio Tateo. Il provvedimento è stato ufficializzato dall'azienda sanitaria provinciale, a seguito del parere favorevole espresso dal Comitato dei garanti, chiamato a valutare il licenziamento.

A fare da detonatore la scomparsa di Sara Pedri, la ginecologa forlivese di 32 anni di cui non si sa più nulla dal 4 marzo scorso. Vicenda che aveva portato il ministero della salute a inviare a Trento degli ispettori, e l'azienda sanitaria a scandagliare, attraverso una lunga serie di audizioni, il clima lavorativo all'interno del reparto. Dall'inchiesta erano emersi «elementi di criticità oggettiva» nella gestione dell'unità operativa. La difesa di Tateo ha annunciato che presenterà ricorso.

Ponte Morandi, riparte udienza preliminare

Dopo quasi un mese di stop si riparte questa mattina a Genova con l'udienza preliminare nel procedimento per il crollo del ponte Morandi che provocò la morte di 43 persone. Si inizia con dall'ammissione delle parti civili, oltre 500.

Ex Ilva, sabato lo sciopero dei sindacati

«Sarà il primo sciopero dei metalmeccanici che vogliono che la decarbonizzazione sia socialmente sostenibile». Lo ha detto il segretario generale della Fim Roberto Benaglia, nel corso della conferenza di Fim-Fiom-Uilm in vista dello sciopero generale di Acciaierie d'Italia-ex Ilva, previsto per sabato 10 novembre a Roma.  

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«Giorgetti ha detto che lo Stato è pronto a investire fino a 1,3 miliardi per rendere ambientalmente sostenibile l'ex Ilva – osserva Benaglia – ma quanti soldi ci sono per evitare i drammi sociali? La decarbonizzazione non possono pagarla i lavoratori».

«La situazione non è più sopportabile, rischia di degenerare. Il governo deve rendersi conto che siamo all'ingovernabilità». Ha commentato il segretario generale Uilm Rocco Palombella.

Mottarone, Perocchio e Nerini fanno ricorso 

Mentre stanno iniziando le operazioni di rimozione della cabina della funivia del Mottarone crollata il 23 maggio scorso, provocando la morte di 14 persone, i legali di Enrico Perocchio e di Luigi Nerini, indagati per la strage, hanno depositato il ricorso contro la decisione del tribunale del riesame di Torino, che ha chiesto di disporre per i due i domiciliari. I giudici hanno rilevato infatti il pericolo di reiterazione del reato. 

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«Perocchio – si legge nel testo del provvedimento – si è mostrato così incapace di percepire qualunque disvalore nelle condotte contestate» e questo elemento «attesta la sua disponibilità a reiterare il medesimo meccanismo». Per quanto riguarda Nerini è stato invece evidenziato che «una misura meno afflittiva (dei domiciliari, ndr) potrebbe portare il gestore della funivia a continuare a curare i propri interessi imprenditoriali con la medesima spregiudicatezza e superficialità nelle questioni relative alla sicurezza a vantaggio dei profitti».

Trump pensa alla ricandidatura

L'ex presidente Usa Donald Trump, in un'intervista esclusiva con Fox News, ha affermato che «probabilmente» aspetterà fino alle elezioni di medio termine del 2022 per annunciare formalmente se si candiderà alla presidenza nel 2024. «Ci sto sicuramente pensando e vedremo», ha detto Trump, «Penso che molte persone saranno molto felici, francamente, della decisione, e probabilmente la annuncerò dopo le elezioni di metà mandato», nel 2022.

A Herat tornano a scuola 5000 ragazze

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Dopo quasi tre mesi dalla presa del potere dei talebani, le scuole sono state riaperte fino al dodicesimo grado per le bambine e le ragazze della provincia di Herat, nell’Afghanistan occidentale. Come riferisce Tolo News, infatti, nei mesi scorsi erano ammesse a scuola solo le bambine fino al sesto anno di corso. Nel resto del paese le aule restano invece chiuse, salvo che per le allieve delle scuole primarie. Il dibattito sull’accesso femminile all’istruzione in Afghanistan era stato riaperto da un video, diventato virale sui social media locali, di Sotooda Forotan, una ragazza di 15 anni che in rappresentanza delle studentesse di Herat aveva lanciato un appello ai talebani per permettere alle ragazze di tornare a studiare.

Hackerati con Pegasus sei attivisti palestinesi

Lo spyware Pegasus, della società israeliana Nso, è stato rilevato nei cellulari di sei attivisti palestinesi per i diritti umani, metà dei quali affiliati a gruppi che il ministro della Difesa israeliano ha dichiarato legati al terrorismo in una dichiarazione controversa. Si tratta del primo caso noto di attivisti palestinesi presi di mira da Pegasus. La scorsa settimana l'amministrazione Biden aveva messo Nso nella lista nera delle tecnologie in Usa.

Giappone, nessun decesso per Covid in 24 ore

Per la prima volta in 15 mesi zero morti per Covid in Giappone. Non avveniva dal 2 agosto 2020. Oggi il paese ha allentato le restrizioni di ingresso per studenti stranieri, lavoratori e chi viaggia per affari per brevi periodi, purchè siano vaccinati, abbiano la garanzia di sponsor e osservino dieci giorni di isolamento. In totale sono 18.310 i decessi legati al coronavirus registrati in Giappone dall'inizio della pandemia.

Genova, scoperto giro di green pass falsi

Vendeva su Telegram green pass falsi sfruttando un giro di hackeraggio internazionale. Alla richiesta dell’utente comunicava i dati agli hacker russi con cui era in contatto, e riceveva istruzioni per il pagamento. Per poter confezionare un certificato credibile, il gruppo criminale richiedeva l’invio della copia dei documenti d’identità che venivano poi utilizzati per aprire conti on line, carte di credito o account presso le principali piattaforme di E-commerce o per compiere altri reati. Il traffico è stato scoperto grazie alla denuncia di una modella genovese. Il giovane era riuscito ad accumulare, in pochi mesi, oltre ventimila euro.

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