Il tribunale del Lavoro di Firenze ha revocato l'apertura dei licenziamenti collettivi per la Gkn di Campi Bisenzio. I giudici hanno dato ragione ai sindacati, che avevano impugnato il procedimento avviato verso i 422 dipendenti licenziati dal gruppo: per il tribunale, l’azienda ha violato l’articolo 28 dello Statuto dei lavoratori, mettendo in atto comportamenti anti-sindacali. I lavoratori erano stati informati di aver perso il posto con una mail.

Il tribunale, dunque, ha chiesto a Gkn di «revocare la lettera di apertura della procedura ex L.233/91» e di «porre in essere le procedure di consultazione e confronto dell’articolo 9 parte prima CCNL e dell’accordo aziendale del 9 luglio 2020 indicato in motivazione». Gkn, inoltre, dovrà pubblicare «il testo integrale» del decreto su diversi quotidiani e pagare le spese di giudizio alla Fiom, che tramite gli avvocati Andrea Stramaccia e Franco Focareta aveva promosso il ricorso contro i licenziamenti collettivi.

Per il giudice del tribunale del Lavoro di Firenze, Anita Maria Brigida Davia, nel comportamento dell’azienda specializzata nella produzione di componentistica per il settore automotive «è configurabile un'evidente violazione dei diritti del sindacato, messo davanti al fatto compiuto e privato della facoltà di intervenire sull'iter di formazione della decisione» da parte dei vertici della multinazionale di lasciare a casa i dipendenti. Per il giudice, nel comunicare i licenziamenti collettivo con una mail, il 9 luglio scorso, la Gkn è venuta meno al «democratico e costruttivo confronto che dovrebbe caratterizzare le posizioni delle parti».

«Non osate far partire quelle lettere. Melrose non ha più nessuna credibilità. Decida lo stato italiano se vuole associarsi a questa clamorosa perdita di credibilità». Così il collettivo di fabbrica della Gkn, secondo cui il governo deve decretare «d'urgenza la sospensione delle procedure di licenziamento in corso per noi e per le altre vertenze. Se il governo non propone un decreto legge antidelocalizzazioni, chiediamo di farlo salire dal parlamento. Il pool di giuslavoristi che ha risposto al nostro appello ha preparato un testo che rispecchia gli 8 punti approvati dall'assemblea operaia». 

Le proteste di questi mesi

Prima dell’estate, Gkn aveva annunciato la chiusura dello stabilimento di Campi Bisenzio e il trasferimento all'estero delle sue attività, informando i lavoratori via posta elettronica che da settembre sarebbero stati messi in mobilità. Da lì, sono partite una serie di proteste dei lavoratori, che hanno anche occupato la fabbrica, ottenendo tavoli di confronto organizzati dal ministero dello Sviluppo economico. 

Sabato 18 settembre, almeno 12mila persone hanno sfilato in corteo chiedendo una riforma delle regole sul lavoro e lo stop alle procedure di licenziamento. Stamattina, poi, la notizia della decisione del tribunale.

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