- Il pubblico torna a riempire le sale teatrali, mentre il cinema ha pochi spettatori. Qual è la situazione del teatro italiano nell’anno in cui Stefano Massini ha vinto i Tony Awards, gli Oscar del teatro Usa? Resta in sella il teatro di regia, che ripropone sempre gli stessi classici per far spiccare la bravura dei registi, che non si misurano con testi nuovi.
- Il filone del teatro postdrammatico, cioè spettacoli che non mettono in scena un testo ma assemblano ingredienti eterogenei, in questi decenni ha trasformato i palcoscenici in arene gladiatorie, dove attori e attrici, più che recitare, vivono esperienze reali.
- I testi nuovi, capaci di coinvolgere il pubblico, ci sono. Basta volerli fare. Il successo di Massini dovrebbe spingere i teatri italiani a rischiare di più. Nel frattempo, la Biennale Teatro che comincia in questi giorni mostra che cosa succede sulle scene del mondo.
Che sorpresa trovare sui miei scaffali questa Storia del teatro italiano del Ventunesimo secolo, pubblicata nel 2122! Apro a pagina 85 e leggo: «Cent’anni fa, nel 2022, Lehman Trilogy di Stefano Massini vinse i Tony Awards, gli “Oscar del teatro” statunitensi. Il premio segnò una svolta nel teatro italiano: finalmente si allestirono e si fecero girare spettacoli davvero nuovi. Lehman Trilogy aveva dimostrato una cosa fondamentale: esistevano testi capaci di affascinare i pubblici più diversi;



