Riprende qui il nostro live blog per accompagnarvi nel corso di queste elezioni europee. Nella notte lo spoglio dei voti è continuato: il partito della premier vive un momento di grande conferma, Elly Schlein può dire di essere l’alternativa. Tonfo del Movimento 5 stelle, la Lega viene sorpassata da Forza Italia. Sotto la soglia di sbarramento sia Renzi che Calenda, Avs ben sopra il 4 per cento

Nel quadro di una vittoria delle destre estreme in tutto il continente (in Germania grande successo di AfD, in Austria FPÖ è primo partito così come in Francia il Rassemblement National) anche in Italia si è stagliata chiara nella notte la conferma degli elettori del voto per il partito di Giorgia Meloni. L'affluenza in Italia è per la prima volta nella storia inferiore al 50 per cento: oggi siamo al 49,69 per cento e nel 2019 fu del 54,5 per cento. 

Le analisi

PUNTI CHIAVE

15:54

Elezioni in Piemonte: guida Cirio con oltre il 52 per cento

14:43

Von der Leyen: «Parlerò con il Pse ma lascio porte aperte»

14:00

Il Pd è la delegazione più forte nel Pse, secondi gli spagnoli del Psoe

17:59

La lista di tutti gli italiani eletti al parlamento europeo

15:54

Elezioni in Piemonte: guida Cirio con oltre il 52 per cento

In base ai primi dati, dal sito del Viminale, alle elezioni regionali in Piemonte, in 233 sezioni su 4.795, è in testa il candidato del centrodestra e governatore uscente Alberto Cirio (FdI, Fi, Lega, Lista civica Cirio presidente, Noi moderati) che, con il 52,17 per cento, si avvia verso la riconferma. A seguire la candidata del centrosinistra Giovanna Pentenero (Pd, Avs, Lista civica Pentenero presidente, Stati Uniti d'Europa per il Piemone, Lista civica Piemonte ambientalista e solidale) al 36,56%. Poi la candidata Sarah Disabato (M5s) al 8,71%, la candidata Francesca Frediani (Piemonte Popolare) all'1,51%, Alberto Costanzo (Libertà Piemonte) all'1,04 per cento.

14:43

Von der Leyen: «Parlerò con il Pse ma lascio porte aperte»

La presidente della Commissione europea Ursula Von der Leyen ha detto parlerà dapprima con le «grandi famiglie europee» che hanno «ben collaborato» con il Partito popolare europeo, come quella dei socialisti europei, ma lascia «porte aperte» ad altri contatti. Per la presidente uscente i partiti di «estrema destra» hanno fatto progressi nelle elezioni europee, «ma non così tanto come previsto. Abbiamo la vittoria del Partito Popolare Europeo. Questo dimostra che è possibile resistere alle pressioni degli estremisti e avere successo mentre si è al potere, mentre si è responsabili dell'Unione Europea».

«In questi tempi turbolenti abbiamo bisogno di stabilità, responsabilità e continuità. Nella mia prima legislatura ho dimostrato cosa può raggiungere un'Europa forte. E il mio obiettivo è di continuare su questa strada con coloro che sono pro-europei, pro-Ucraina e pro-Stato di diritto» ha continuato von der Leyen alla conferenza stampa congiunta con il presidente della Cdu Friedrich Merz a Berlino. I leader dei partiti che compongono il Ppe dovrebbero riunirsi in videoconferenza già stasera per fare un primo punto sulla situazione. 

14:06

Il capogruppo della Lega al Senato Romeo chiede un'«attenta riflessione»

«Il fatto che FI ci abbia sorpassato, anche se di poco, indubbiamente» porta a «delle riflessioni. Bisogna farle attentamente, negli organismi competenti», dice il capogruppo della Lega al Senato Massimiliano Romeo a Skytg24. «Sono convinto che occorra riguadagnare territorio, rafforzare la nostra base, stare più vicino ai nostri amministratori», continua Romeo, precisando che Vannacci è stata «un'importante operazione di marketing politico, una grande intuizione di Salvini». Va bene la Lega nazionale, dice il capogruppo al Senato ma non bisogna «dimenticare le proprie origini. La questione settentrionale è un tema che deve ritrovare la giusta enfasi».

14:00

Il Pd è la delegazione più forte nel Pse, secondi gli spagnoli del Psoe

Elly Schlein ha motivo di gioire in Italia e in Europa. Mentre a Roma ha potuto confermare il fatto che sarà lei a guidare l’opposizione negli ultimi tre anni di legislatura, a Bruxelles porta a casa la primazia nel gruppo dei Socialisti europei. Il Partito democratico porta infatti il numero più alto di europarlamentari al gruppo, 22. Il Psoe spagnolo, che in un primo momento sembrava essere andato meglio, si ferma a 20. (Lisa Di Giuseppe)

13:43

L'estrema destra assalta l'Europa

Che AfD avrebbe avuto un ottimo risultato in queste elezioni europee si sapeva, ma il 16 per cento che ha ottenuto alla fine in Germania era oltre la maggior parte delle previsioni. Il partito di estrema destra da domenica è il secondo partito in Germania, subito dopo la Cdu/Csu, che ha ottenuto il 30 per cento delle preferenze. Il voto tedesco ha restituito l’immagine di un elettorato pesantemente deluso dalla coalizione che guida il paese dal 2021. La Spd del cancelliere Olaf Scholz ha portato a casa il peggior risultato di sempre, finendo terzo partito a due punti da AfD. Peggio ancora i Verdi e i liberali, che hanno chiuso rispettivamente al 12 e al 5,2 per cento. (Lisa Di Giuseppe)

I voti dei macroniani sono stati più che raddoppiati da quelli del Rassemblement National, che ha chiesto come nel 2019 – ma stavolta ha pure ottenuto – che Macron annunciasse lo scioglimento del parlamento. Già all’ora di cena, con le stime che davano i lepeniani al 31,5 per cento e Renaissance a malapena al 15, il capolista del Rassemblement, Jordan Bardella, è uscito trionfante a proclamare «lo scarto inedito» e la «vittoria mai vista prima». (Francesca De Benedetti)

Vista attraverso gli occhi di Joe Biden, la sostanziale tenuta del centro governante è una buona notizia. Ci sono però dei motivi di speranza anche per il suo avversario alle prossime presidenziali Donald Trump, rappresentati dall’avanzata delle destre radicali. La vittoria di Marine Le Pen (che pure aveva criticato i raid in Siria lanciati nel 2017) è un ottimo segnale per un’eventuale ritorno alla Casa Bianca del suo ex inquilino. Specie se la leader del Rassemblement National riuscirà a diventare prima ministra dopo le elezioni legislative francesi dei prossimi 30 giugno e 7 luglio. (Matteo Muzio)

12:53

Calenda ammette la sconfitta, «ma Azione va avanti»

Il leader di Azione, Carlo Calenda, nella sede del partito di corso Vittorio ha analizzato la «dura sconfitta che non ci aspettavamo», del 3,34 per cento, che ha lasciato il partito fuori dal Parlamento europeo. «Avevamo una lista di candidati straordinaria, la migliore in termini di competenze tecniche che mai sia stata fatta. Li ringrazio, li ho chiamati tutti stamattina. Non è stato sufficiente perché c'è una violentissima polarizzazione che prescinde da ogni altra considerazione», ha spiegato l'ex ministro, osservando che «c'è un'onda forte e potente. Rimarranno macerie se si andrà avanti così. C'è una battaglia fatta a colpi di slogan violenti, Rinascono espressioni omofobiche e nessuna proposta».

12:45

Schlein: «In Europa luci e ombre ma il Pse tiene e non c'è maggioranza senza socialisti»

«Il quadro europeo vede luci e ombre. Il Pse tiene, sarà la seconda forza nel Parlamento europeo. Noi siamo la prima delegazione insieme agli spagnoli di Pedro Sanchez, è una grande responsabilità. Il nostro obiettivo era impedire una maggioranza delle destre, obiettivo raggiunto. Non c'è maggioranza possibile senza il gruppo dei Socialisti e democratici al Parlamento europeo». Lo ha detto la segretaria Partito democratico Elly Schlein in conferenza stampa al Nazareno.

12:38

Schlein: «Siamo andati bene tra i giovani e al Sud. Significa stop all'autonomia differenziata»

In una campagna elettorale sul territorio, in cui la segretaria ha percorso 123 tappe lungo tutto lo stivale, il Pd ha portato al centro «la sanità pubblica, la richiesta di più risorse per sbloccare le assunzioni, la grande questione salariale. Clima e diritti non sono per noi temi da campagna elettorale», spiega Schlein, assicurando che si continuerà a lavorare «in modo testardamente unitario per costruire l'alternativa che serve alle destre in questo paese». «Il voto delle forze di opposizione supera quelle delle forze di maggioranza al governo», continua Schlein in conferenza stampa al Nazareno, «noi, come perno indiscusso, sentiamo la responsabilità di costruire l'alternativa».

Una responsabilità data anche da due ulteriori dati: il successo del partito tra i giovani, studenti e studentesse fuori sede, e al sud, dove «gli elettori ed elettrici hanno voluto mandare un messaggio chiaro: il governo si deve fermare sull'autonomia differenziata». E la definisce «una grande responsabilità».

Preoccupa molto però l'astensionismo, precisa Schlein, e «ci impegna tutti, tutte le forze politiche, a fare di più per riavvicinare le persone».

12:28

Schlein: «Alle politiche 2 milioni di voti tra Pd e FdI, oggi 1 milione. Meloni stiamo arrivando!»

«È stato un grande lavoro di squadra», ha detto la segretaria del Pd Elly Schlein, ringraziando per la fiducia sia gli elettori che i candidati. Schlein ha sottolineato come il partito di centrosinistra sia tornato tra la gente, nelle piazze e sui luoghi di lavoro e come il risultato importante sia stato frutto di «una squadra forte e plurale, come l'abbiamo costruita. Un lavoro collettivo». «È il partito che è cresciuto di più», continua Schlein in conferenza stampa, «dalle scorse politiche, con 5 punti in più, 10 se consideriamo i sondaggi dall'inizio dello scorso anno. E in alcune circoscrizioni al sud, abbiamo ottenuto 7 punti in più. Siamo i soli insieme ad Avs, a cui vanno i nostri complimenti, a crescere in termini assoluti». Schlein spiega che «la distanza tra Fratelli d'Italia e Giorgia Meloni si è accorciata: alle scorse politiche era di 2 milioni di voti, oggi si è dimezzata, un milione di voti. Giorgia Meloni stiamo arrivando!», dice la segretaria del Pd.​​​​​

ANSA
12:21

Avs, sei europarlamentari tra cui Salis. Il padre: «Ilaria più forte di Vannacci nelle isole»

«Abbiamo eletto sei parlamentari, tra questi c'è Ilaria Salis. Per noi è stata una responsabilità forte candidarla. Ora vogliamo Ilaria qui in Italia libera, e con l'immunità pronta a svolgere il suo mandato da europarlamentare». Lo ha detto il leader di Sinistra Italiana Nicola Fratoianni, durante la conferenza stampa al comitato elettorale di Avs a Roma. 

Il padre di Ilaria Salis, Roberto, si è detto «molto commosso per quello che è capitato qui in questi giorni. Abbiamo visto il vero significato del coraggio di osare. Nicola e Angelo hanno fatto una scelta coraggiosa e molto rischiosa. Ilaria poteva fare un'altra scelta, ma ha preferito osare e combattere per un ideale. Una scelta che sarebbe stata più leggera per il papà. Ilaria ha preso 170 mila preferenze, 120 mila nel nord Ovest. E 50 mila in Sardegna e nelle Isole, più di Vannacci».

12:15

Tajani: «Siamo la terza forza politica del paese, con Svp»

«Ci eravamo fissati un obiettivo e in questi mesi abbiamo costruito un risultato straordinario. È la prima tappa di un lungo percorso, di una strategia in cui vogliamo essere protagonisti in quello spazio politico che va da Meloni a Schlein», ha ripetuto il leader di Forza Italia in conferenza stampa. Tajani pone come obiettivo il 20 per cento alle politiche: «Abbiamo messo le fondamenta e cominciato a costruire il centro di gravità permanente della politica italiana», ha detto il vicepremier e segretario di Fi dalla sede del partito. 

Tajani ha ricordato che, grazie all'accordo con i moderati, con i sindaci civici e Svp, Forza Italia si posiziona come terza forza politica del paese. «Abbiamo messo le fondamenta e abbiamo cominciato a costruire questa dimora che deve essere il centro di gravità permanente della politica italiana», ha aggiunto.​​​​​​

ANSA
11:33

Tajani: «Ci siamo presi lo spazio politico tra la Meloni e la Schlein»

«Grazie di cuore a tutti gli elettori che ci hanno sostenuto. E ora non vogliamo più fermarci!». Lo scrive su X il vicepremier e ministro degli Esteri, e leader di Forza Italia, Antonio Tajani, postando una immagine di Tajani con la scritta: «Dovevamo prenderci lo spazio politico tra la Meloni e la Schlein. Quello spazio ce lo siamo preso».

 

11:21

Meloni: «Scarsa affluenza in tutta Europa, riflettere su distanza tra cittadini e Ue»

Il messaggio che esce da queste elezioni Europee «è quello dato dall'affluenza, che è scarsa in tutta Europa. Non è un dato che secondo me dobbiamo leggere a livello nazionale anche perché è diffuso». ha detto la presidente del Consiglio Giorgia Meloni in collegamento con il Tg1. Un messaggio «che dobbiamo leggere nel rapporto tra i cittadini e l'Ue, che percepiscono come un soggetto distante, che non li riguarda. Va fatta una riflessione sulle priorità dell'Europa percepita distante troppo ideologico e invasiva» ha aggiunto la premier.

Secondo Meloni, la svolta a destra del voto europeo indica la richiesta di una politica più pragmatica. «Comunque vada, qualsiasi dovessero essere le maggioranze, sicuramente ci sarà bisogno di una Europa più pragmatica e meno ideologica. Il messaggio da questo punto di vista è chiarissimo, è un asse che si sposta verso le forze alternative alla sinistra. È una buona notizia»

10:49

Salvini: «Spero in un centrodestra unito e compatto in Ue, senza accordi a ribasso». 

Il segretario della Lega si è detto positivo perché «il governo ne esce rafforzato» e ha assicurato che «non cambiano gli equilibri di governo». 

Salvini ha auspicato un cambio nella «politica europea. Spero nel centrodestra anche in Europa. A questo lavoro e mercoledì sarò a Bruxelles».

10:35

I dati aggiornati al 98 per cento delle sezioni scrutinate

In base ai dati del portale Eligendo del ministero dell'Interno, sono state scrutinate 62.650 sezioni su 63.905, il 98 per cento. Di seguito i risultati:

  • Fratelli d'Italia: 28,78%
  • Partito democratico: 24,06%
  • Movimento cinque stelle: 9,98%
  • Forza Italia - Noi Moderati: 9,65%
  • Lega: 9,04%
  • Alleanza Verdi e Sinistra: 6,71%
  • Stati Uniti d'Europa: 3,76%
  • Azione: 3,33%
10:20

Salvini: «Vannacci contestato ha preso mezzo milione di voti e il governo ne esce rafforzato»

«Anche se mancano ancora mille sezioni a Roma, e questo è uno dei misteri della fede, la Lega è sopra il risultato delle politiche, superati i 2 milioni di voti. Vannacci, contestato e vituperato da mezzo mondo, ha preso da solo mezzo milione di voti col record nel Nord-Ovest», ha detto il leader della Lega Matteo Salvini in conferenza stampa nella sede del partito in via Bellerio a Milano.

Ha poi aggiunto: «Quando ho candidato Vannacci dicevano che ero un fesso e che la base si sarebbe rivoltata. Ma questo mezzo milione di voti, che arrivano in buona parte da Lombardia e Veneto, arrivano dall'elettorato della Lega e non solo. Io gli ho dato la mia preferenza, ha una visione del mondo in buona parte vicina alla mia». Vannacci, spiega Salvini, non ha la tessera di partito «ma abbiamo lavorato benissimo», dice, «e sono sicuro che lavoreremo benissimo», spiegando che non è una tessera a fare la differenza, perché «qualcuno può avere la tessera e non votare Lega», riferendosi alla decisione del fondatore Umberto Bossi di votare il candidato di Forza Italia.

L'attacco a Bossi poi si fa più esplicito: «Io sono abituato a vincere o perdere in squadra, non a tradire chi mi è di fianco. Non mi piacciono i fuggiaschi e coloro che tradiscono», ha aggiunto. «Non e' giusto che chi e' iscritto a un partito, a urne aperte, dica che vota per un altro partito. In nessun altro partito italiano avviene qualcosa del genere. Io devo rendere conto a decine di migliaia di sostenitori, militanti e iscritti che non meritano questo».

09:41

Salvini: «Bossi ha mancato di rispetto alla comunità della Lega»

«Io non voglio male a nessuno. A Bossi ho intitolato il libro che ho scritto. Sicuramente dovrò ascoltare i militanti. E' chiaro ed evidente che se qualcuno dice che vota altro partito mi sembra manchi di rispetto non al segretario ma a un'intera comunità».

«La Lega è sopra il risultato delle politiche di due anni fa, superati due milioni di voti. Il generale Vannacci ha superato il mezzo milione di preferenze con record al Nord. Dovrebbero esserci gli otto letti della Lega». Così Matteo Salvini, segretario federale della Lega, e vicepremier, durante la conferenza stampa post elettorale in via Bellerio a Milano, sede del Carroccio

07:50

La Svp elegge Herbert Dorfmann per il suo quarto mandato

Herbert Dorfmann tornerà al parlamento europeo per un quarto mandato. L'europarlamentare uscente della Südtiroler Volkspartei infatti ha ottenuto oltre 82mila preferenze nella circoscrizione nordest. In virtù della legge che consente alle liste delle minoranze linguistiche di apparentarsi con quelle nazionali per superare la soglia di sbarramento, ne sarebbero state sufficienti 50mila per essere eletto. Nella circoscrizione il partito di raccolta dei sudtirolesi di madrelingua tedesca e ladina ha ottenuto il 2,44 per cento dei voti, ma l'accordo stretto con Forza Italia consente alla Svp di evitare la tagliola della soglia di sbarramento. In Alto Adige, la Volkspartei ha ottenuto il 46,96 per cento.

06:55

L'affluenza definitiva è al 49,69 per cento

Per le elezioni europee ha votato complessivamente in Italia il 49,69 per cento degli aventi diritto, secondo i dati definitivi pubblicati dal ministero dell'Interno.

06:30

Avs è la lista più votata dai fuorisede

Alleanza verdi e sinistra è stata la lista più premiata dal voto dei fuorisede alle elezioni Europee. Quando sono stati comunicati quasi tutti voti, Avs raccoglie il 40,5 per cento, seguita dal Pd a 26,6 per cento, Azione, M5s al 7,7 per cento. Staccato il centrodestra nelle preferenze degli studenti fuori sede, che per la prima volta hanno potuto votare senza dover tornare a casa: il primo partito è FdI, che raccoglie circa il 3,5 per cento delle preferenze; Forza Italia il 2,4 per cento, la Lega è sotto l'1 per cento.

06:29

Il Pd primo partito al sud, FI nelle isole

Il Partito democratico batte Fratelli d'Italia nella circoscrizione elettorale del Meridione. In Abruzzo, Molise, Basilicata, Campania, Puglia e Calabria ha raccolto oltre un milione e 100mila voti per un dato percentuale che supera il 24,5. Capofila dell'affermazione è certamente il sindaco di Bari, Antonio De Caro che ha avuto oltre 450mila preferenze, superando la stessa presidente del Consiglio. Forza Italia è invece il primo partito in Sicilia, con più del 23 per cento dei voti complessivi.

06:24

In Piemonte Cirio vicino al bis, il centrosinistra può prendere al primo turno Cagliari e Bergamo

Secondo l'exit poll del Consorzio Opinio per la Rai il presidente uscente del centrodestra in Piemonte Alberto Cirio avrebbe il 50-54 per cento contro il 34-38 per cento della candidata del Pd Gianna Pentenero. A Sarah Disabato del M5s il 7-9 per cento.

Alle principali comunali, centrosinistra avanti a Cagliari, Bergamo, Perugia, Firenze e Bari; centrodestra in testa a Campobasso, Caltanissetta, Pescara e Potenza. In due casi - Cagliari con Massimo Zedda (59-63 per cento) e Perugia con Vittoria Ferdinandi (49-53 per cento) - il centrosinistra conquisterebbe il sindaco al primo turno. Mentre a Bergamo si confermerebbe con Elena Carnevali (53-57 per cento). Centrodestra vicino alla vittoria a Campobasso con Aldo De Benedettis (49-53 per cento), Potenza con Francesco Fanelli (47,5-51,5 per cento) e Pescara con Carlo Masci (47.5-51.5 per cento). Ballottaggio in vista con centrosinistra in testa a Bari, dove Vito Leccese si muove tra il 42-46 per cento e Firenze, dove guida Sara Funaro, al 42-46 per cento. Secondo turno con centrodestra in vantaggio a Caltanissetta con Walter Tesauro al 37-41 per cento.

06:20

Schlein: «Siamo il partito che cresce di più dalle politiche»

«Un grande ringraziamento a tutte le persone che ci hanno dato fiducia», ha esordito la segretaria del Partito democratico Elly Schlein, nella sala intitolata al presidente del Parlamento Europeo, David Sassoli, scomparso due anni fa. Schlein è stata accolta da un lungo applauso dello stato maggiore dem al completo. «Se le proiezioni saranno confermate è un risultato per noi straordinario», continua Schlein, perché «siamo il partito che cresce di più dalle politiche, la distanza con Giorgia Meloni si riduce. Ha premiato la campagna palmo a palmo».

06:15

Testa a testa per il terzo posto tra FI e M5s

Forza Italia tallona il Movimento 5 stelle per la conquista della terza posizione nelle elezioni. Secondo i dati delle scrutino la formazione guidata dal ministro degli esteri Antonio Tajani ha raccolto oltre 2milioni e 120mila voti per un dato percentuale del 9,70 per cento. Il Movimento guidato da Giuseppe Conte ha invece avuto 2milioni e 159mila voti per un 9,87 per cento. La Lega è poi staccata al 9,17 per 2 milioni e 17mila voti.

06:06

2 milioni di preferenze per Meloni

Arriva la notizia che la premier ha superato quota 2 milioni di preferenze. Non sono ancora scrutinate tutte le sezioni e Meloni ha già 527mila voti nel nordovest, 466mila nel nordest, 418mila nel centro, 475mila nel sud e 190mila nelle isole.

«Ci siamo visti qui quasi due anni fa ed era una bella notte. Questa notte per me è ancora più bella di quella di due anni fa», aveva detto la premier nel corso della notte. «Perché due anni fa era una scommessa basata sulla speranza: tanta gente aveva creduto in noi e in quello che avremmo potuto fare. Dopo due anni di governo, quelle stesse persone ci hanno detto: "Non speriamo che voi siate, voi siete". Questo ha un valore per me, e per noi, enorme. In questi due anni io - noi - abbiamo fatto scelte difficili in un tempo in cui c'era bisogno di dire la verità e fare quello che era giusto fare per l'Italia, non per il partito o la nostra immagine. Il fatto che gli italiani abbiano capito questo ha un valore straordinario».

06:00

I risultati nelle prime ore del mattino

A spoglio quasi ultimato il risultato si configura così: primo partito Fratelli d'Italia con il 29 per cento, segue il Pd al 24,16, M5s al 9,75, Forza Italia 9,63 sopra la Lega 9,19, Avs 9,62, Stati Uniti d'Europa 3,66, Azione 3,3, Pace terra dignità 2,2, Libertà 1,22.

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