«Sapevamo che era un grande capo dell’Einaudi, mai gli avrei mandato un libro», racconta Piersanti. Ma da supplente «percepivo la fantasia dei ragazzi che he si accendevano con il Barone rampante»
Italo Calvino era davvero un autore così politicamente corretto come sostiene Ermanno Cavazzoni nella prima puntata di questa frivola inchiesta? («Nella nostra storia letteraria», diceva Cavazzoni, «ci sono due filoni paralleli: uno comico, buffo e irregolare che passa attraverso Pinocchio di Collodi, e un altro che passa da Cuore di Edmondo De Amicis. Calvino è di quest’ultima linea: so che dirlo è impopolare, però è un autore politically correttissimo; non c’è una parolaccia, l’italiano è bel



