L’attivista, performer e attrice ha bisogno di affrontare una nuova operazione. «Sono andata dall’équipe che mi ha operata nel 2005. Il primario mi ha detto: “Ti devi accontentare, in altri tempi a quelli come voi avrebbero fatto l'elettroshock”. È il riflesso di un sistema che continua a considerare la vita delle persone trans come marginale, trattando i nostri corpi come casi da archiviare e non come soggetti degni di cura»