Il primo cittadino: «Dobbiamo mantenere gli impegni assunti con gli elettori. Ho appreso dell’indagine dai media, non ho ricevuto alcun avviso di garanzia. Ma non sono qui per attaccare la magistratura. Voglio fare il mio dovere fino in fondo se la giunta è con me». L’assessore Tancredi nell’annunciare le dimissioni: «Mi sono sempre basato su valori etici e morali, la mia coscienza è pulita», dice commuovendosi
Il sindaco di Milano, Beppe Sala, è intervenuto nel pomeriggio di oggi, lunedì 21 luglio, in consiglio comunale per riferire a proposito del suo coinvolgimento sull’inchiesta sull’urbanistica che ha travolto la giunta milanese: «Tutto ciò che ho fatto in queste due sindacature si è sempre basato su ciò che ritengo essere l’interesse dei cittadini e delle cittadine. In tutto ciò che ho compiuto non esiste una singola azione che possa essere attribuita a mio personale vantaggio: le mie mani sono pulite».
Sala ha sottolineato di non avere intenzione di attaccare la magistratura, ma ha fatto notare di aver «appreso dai media di essere indagato, al momento senza alcun avviso di garanzia», per false dichiarazioni su qualità personali proprie o di altre persone e per induzione indebita a dare o promettere utilità. «La giustizia fa il suo corso e le sue decisioni vanno sempre rispettate», ha aggiunto.
La versione di Sala sul Pirellino
Il primo cittadino ha poi dato la sua versione dei fatti su ciò che è accaduto con il progetto sul Pirellino: «Nel 2013 la giunta Pisapia, alla ricerca di nuove sedi per i suoi uffici comunali, lancia un bando e mette in vendita il Pirellino valutandolo 79 milioni di euro. La procedura si conclude con un’unica proposta giudicata inammissibile. Nel 2016 divento sindaco e capisco che i conti del comune non sono rassicuranti. Nel 2018 viene così avviato un bando, con una base di asta di 106 milioni di euro. È un’asta caldissima tra cinque gruppi, fino all’aggiudicazione a 193 milioni. E al momento della cessione l’edificio poteva essere adibito a edilizia residenziale libera». L’anno dopo il comune ha modificato il pgt portando «almeno al 40% l'edilizia residenziale sociale». «Ma il Consiglio di stato – dopo il ricorso respinto dal Tar – ha poi annullato quella delibera».
«Il mio racconto fa capire quanto il comune si sia sbilanciato in favore dell’interesse pubblico, al punto da incorrere in una condanna del Consiglio di stato per aver sacrificato illegittimamente le aspettative del costruttore».
«Non mi lascio destabilizzare»
Beppe Sala ha poi sottolineato «un comportamento ricorrente in questo paese, profondamente sbagliato: essendo la magistratura l’unico organo preposto alla diffusione di questi atti, perché questi atti sono finiti sui media? Sta bene a chi governa o ambisce a governare la città o un paese che indagini riservate diventino pubbliche?».
In riferimento alle dichiarazioni (e anche ad alcuni fotomontaggi apparsi sui social in cui lui stesso era vestito da carcerato) di parte dell’opposizione, Sala ha detto che tutto quello non ha alcuna «speranza di destabilizzarmi, nella vita ho affrontato problemi cento volte più gravi».
«Ai consiglieri della maggioranza dico: ci troviamo a governare da 14 anni lo sviluppo di una città che sta diventando metropoli. Voi per primi sapete che amministrare una città significa governare il processo nel quale la città stessa si è avviata. Non è certamente solo il sindaco, la giunta e il consiglio comunale a stabilire quella che è un’evoluzione storica. Si tratta di problemi strutturali. Noi del centrosinistra abbiamo conferito un indirizzo decisamente progressista verso ogni problematica, facendo crescere Milano nella strada che tiene insieme lo sviluppo e il sostegno a chi fa fatica. Non tutto ciò che abbiamo tentato ha il crisma della perfezione. Si dice che abbiamo dato troppo spazio agli interessi privati: ma mai nulla è stato risparmiato per aiutare le persone che hanno visto accentuarsi le loro difficoltà finanziarie e abitative», ha detto ancora Sala.
«Verticalizzazione senza tracimazioni»
«Il nostro bilancio dice che negli ultimi quattro anni abbiamo speso un miliardo di euro di servizi sociali. Ci fa paura la verticalizzazione di Milano? Come possiamo guadagnare più spazio se non delegando alla verticalità le funzioni dell’abitare? Persino Legambiente Lombardia riconosce che sul consumo di suolo Milano ha ottenuto risultati migliori delle altre città, grazie alla verticalizzazione, senza tracimazioni».
Infine, nel respingere la richiesta di dimissioni arrivata dall’opposizione, Sala ha elencato le priorità della sua giunta nel prossimo futuro: «Sono tanti i fronti su cui agire: dobbiamo far sì che i prossimi sviluppi urbanistici facciano attenzione all’impatto pubblico, dobbiamo intervenire sul costo dell’abitare e agire sul ripristino degli appartamenti sfitti. Dobbiamo migliorare su alcuni servizi come il trasporto pubblico, dobbiamo porre un’attenzione estrema alla cura della città. Dobbiamo sulle strutture dedicate allo sport, riavviare il percorso consiliare relativo allo stadio con l’obiettivo di rispettare i tempi. E molto altro ancora».
«Se su queste basi – ha concluso il sindaco - la maggioranza che mi sostiene c’è, e coraggiosamente, io ci sono con tutta la passione e l’amore per questa città di cui sono capace. Oggi sono più che mai motivato a fare il mio dovere fino in fondo e a proseguire nell’incarico che i milanesi ci hanno democraticamente affidato».
Le dimissioni dell’assessore Tancredi
Dopo il primo cittadino ha preso la parola l’assessore all’urbanistica di Milano, Tancredi:
«Ho rassegnato oggi le mie dimissioni dalla carica di assessore. Giungo a questa decisione, profondamente sofferta, perché ritengo sia la migliore. Non solo per affrontare, da parte mia, con il minor condizionamento possibile, gli sviluppi conseguenti al provvedimento nelle sedi della giustizia, ma anche per rispetto degli stessi organi giudiziari, del sindaco, dei colleghi di giunta, dei cittadini e delle cittadine milanesi, di voi consiglieri comunali. È un’esperienza che chiudo in modo infelice, ma che ho vissuto con entusiasmo, anche nei momenti difficili».
«La mia vita è sempre stata improntata a valori etici e morali, sempre a me riconosciuti da più parti. La mia coscienza è pulita, ho prestato la mia opera con passione, impegno e rispetto per tutti», ha continuato. «E questo mio gesto spero sia di aiuto per una maggiore serenità, e per giungere il prima possibile ad una dimensione di chiarezza e giustizia».
«Sarà interessante vedere, tolto di mezzo l'assessore alla partita caduto in disgrazia, e ancora in assenza di quella legge nazionale di riforma organica complessiva di cui ho sempre auspicato la definizione e l’approvazione, come cambierà “l’urbanistica di Milano” se mai abbia un senso questa definizione. Come se a governarla non fosse un insieme composito di strategie politiche, valori ideali, necessità talvolta in rapida evoluzione, interessi pubblici e privati», ha aggiunto Tancredi che ha concluso dicendo: «Ancora una volta si cerca di ridurre temi complessi al tatticismo politico e all'individuazione di un capro espiatorio su cui scaricare ogni responsabilità».
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