Su Domani prosegue il Blog mafie, da un’idea di Attilio Bolzoni e curato insieme a Francesco Trotta. Ogni mese un macro-tema, approfondito con un nuovo contenuto al giorno in collaborazione con l’associazione Cosa vostra. Questa serie pubblicherà ampi stralci della relazione della Commissione parlamentare Antimafia della XVII Legislatura, presieduta da Rosy Bindi per capire di più il ruolo delle logge massoniche negli eventi più sanguinari della storia repubblicana.


Si sa tutto e si sa niente su quei poteri che s'incontrano fra delitti eccellenti e stragi. Cosa Nostra, 'Ndrangheta, massoneria segreta, uomini d'onore, terroristi neri e “liberi muratori”. Folclore e mistero, il grottesco che si mischia con il sangue. C'è una trama che attraversa la storia repubblicana da Portella della Ginestra e passa da piazza Fontana con gli indiziati del massacro che trovano riparo giù a Catanzaro grazie all'aiuto dei boss calabresi.

Depistaggi e tanto denaro, riti e affari, cappucci e iniziazioni.

Il pentito Francesco Marino Mannoia raccontò che il suo capo Stefano Bontate era anche massone. Voleva entrare lì dentro per stringere accordi e governare Palermo insieme ad altri amici che non fossero solo i suoi. E poi la vicenda di Michele Sindona, il bancarottiere siciliano legato a Giulio Andreotti, alla P2 di Licio Gelli e - naturalmente - all'aristocrazia mafiosa siciliana.

Su questi intrecci poche sono le indagini e ancora meno le sentenze. Per provare a capire e a scoprire ci sono state le inchieste di alcune commissioni parlamentari. Le analisi e le riflessioni sul tema: «Il terreno fondamentale sul quale si costituiscono e si rafforzano i rapporti di Cosa Nostra con esponenti dei pubblici poteri e delle professioni private è rappresentato dalle logge massoniche. Il vincolo della solidarietà massonica serve a stabilire rapporti organici e continuativi». E poi: «Nelle logge la presenza di esponenti di Cosa Nostra, anche di alto livello, non è un fatto episodico ed occasionale ma corrisponde ad una scelta strategica». E ancora: «Le affiliazioni massoniche offrono all'organizzazione mafiosa uno strumento formidabile per estendere il proprio potere, per ottenere favori e privilegi in ogni campo; sia per la conclusione di grandi affari, sia per ‘l’aggiustamento’ dei processi, come hanno rivelato numerosi collaboratori di giustizia».

Una grande questione criminale, tante realtà tutte diverse e tutte uguali con luoghi speciali come Castelvetrano, la patria di Matteo Messina Denaro, latitante per trentanni fino al 16 gennaio scorso. Un paese con ben sei logge sulle diciannove attive nella provincia trapanese, fra i "fratelli" moltissimi uomini politici.

Da oggi sul Blog Mafie pubblichiamo ampi stralci della relazione della Commissione parlamentare Antimafia della XVII Legislatura, presieduta da Rosy Bindi. Un documento molto prezioso.

Qui tutti gli articoli della serie (in aggiornamento):

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