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Vegni: «Lascio il Giro d’Italia senza rimpianti. Sbagliato costruire le gare su Pogačar»

Ultima corsa rosa per il manager, che a maggio andrà in pensione: «Ho cercato di dargli una spinta internazionale, eravamo nell’angolo, ecco perché le partenze all’estero. Poco spazio per i velocisti? La gente vuole l’epica, la fatica. Far pagare gli spettatori sarebbe la fine. Il giorno più brutto? La morte di Weylandt nel 2011. Oggi la strada è troppo pericolosa, servono circuiti protetti e un cambio di cultura»

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