Lo studio “Chiamami col mio nome” fotografa una realtà in cui la disuguaglianza è strutturale. Il 12,2 per cento degli studenti della scuola italiana siede in aula con un permesso di soggiorno e un cognome che ancora oggi può valere un consiglio orientativo al ribasso. La segregazione formativa alimentata da pregiudizi inconsapevoli, orientamenti svalutanti e dal cosiddetto white flight