Su Domani prosegue il Blog mafie, da un’idea di Attilio Bolzoni. Potete seguirlo su questa pagina. Ogni mese un macro-tema, approfondito con un nuovo contenuto al giorno in collaborazione con l’associazione Cosa vostra. Questa serie è incentrata sul generale Carlo Alberto dalla Chiesa ucciso quarant’anni fa il 3 settembre del 1982.


Gli avevano promesso poteri speciali che non gli hanno mai dato. Gli avevano garantito che avrebbe potuto indagare “sulla famiglia politica più inquinata” della Sicilia. L'hanno lasciato solo per centoventi giorni, solo in una Palermo che non aspettava altro che azzannarlo.

L'hanno ucciso quarant'anni fa, la sera del 3 settembre 1982. E con lui la giovane moglie Emanuela Setti Carraro. Una settimana dopo morirà anche il poliziotto della sua scorta  Domenico Russo. Un agguato, i sicari imbracciavano Kalashnikov, gli stessi fucili mitragliatori che l'anno prima avevano ucciso i boss Stefano Bontate e Salvatore Inzerillo.

La firma di Totò Riina

Come prefetto di Palermo è arrivato il pomeriggio del 30 aprile, il giorno dell'uccisione di Pio La Torre, parlamentare e segretario regionale del Partito comunista italiano. Il suo nome per quell'incarico l'aveva proprio suggerito La Torre, che il generale aveva conosciuto alla fine degli anni Quaranta a Corleone quando comandava una squadriglia antibanditismo e l'aveva rincontrato nei primi Anni Settanta quando da colonnello era stato ascoltato in Commissione Antimafia.

Ai parlamentari dell'Antimafia aveva consegnato “schede” su Salvo Lima, Vito Ciancimino e Giovanni Gioia, gli stessi personaggi politici che avrebbe ritrovato a Palermo in quella primavera del 1982.
Carabiniere figlio di carabiniere, Carlo Alberto dalla Chiesa è diventato un mito per avere sconfitto le Brigate Rosse, una lunga stagione che ha insaguinato l'Italia. A capo di un Nucleo Speciale Antiterrorismo autonomo dalle gerarchie, nuovi metodi d'indagine, qualche azione investigativa spericolata che gli ha creato ostilità e sospetti.
Ma a Palermo le cose vanno ben diversamente. I poteri politico-criminali stanno cambiando, la Sicilia è un vulcano.
Il suo omicidio ha mandanti mafiosi (tutti catturati e processati e condannati) e mandanti occulti mai trovati. Quando nel carcere dell'Ucciardone la notte del 3 settembre si diffonde la notizia che Carlo Alberto dalla Chiesa è stato ucciso, i boss della settima sezione hanno brindato con lo champagne.

Da oggi e per circa un mese sul nostro Blog Mafie pubblichiamo ampi strali tratti dal libro “Uomini Soli” di Attilio Bolzoni, ripubblicato da Zolfo Editore.

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