Venerdì alle 24 si è ufficialmente conclusa la campagna elettorale per l’elezione della XIX legislatura  italiana, la prima svoltasi in piena estate, seconda per rapidità fra crisi di governo ed elezioni solo a quella del 1983.

Sin dall’inizio i rapporti di forza e il quadro politico sono sembrati favorevoli al centrodestra, con FdI dato quale primo partito, scenario che è andato rafforzandosi nel corso delle settimane, fissando la campagna elettorale su un binario unico e rendendo la corsa elettorale poco avvincente e dinamica.

Un ruolo importante ha svolto la capacità dei partiti di organizzare e configurare la loro offerta politica. Il centrodestra, nonostante le differenze ideologiche e programmatiche, si è da subito unito, di fatto sotto la leadership di Giorgia Meloni, una volta ricevuta la rassicurazione di poter ambire alla presidenza del consiglio.

Le altre principali forze politiche hanno mostrato strategie più incerte e contraddittorie, sottovalutando i vincoli della  legge elettorale. Il Pd ha prima abbandonato l’ipotesi del campo largo con il M5s e quindi ha subito la rottura dell’alleanza da parte di Calenda, dando vita infine alla coalizione Democratici e Progressisti, definita dallo stessa Letta “non di programma”.

Azione ha accolto figure provenienti da Forza Italia e si è poi alleata con Italia viva, inizialmente intenzionata a correre da sola, nel tentativo di costituire un terzo polo moderato nel nome di Draghi. Il M5s senza più l’ipotesi di alleanze, ha rafforzato la sua agenda sociale, uscendo dalla storica estraneità all’asse destra/sinistra, in chiave concorrenziale con il Pd. Così, mentre il centrodestra unito ha cercato toni e posizioni più rassicuranti almeno sul piano internazionale, sull’altro fronte si sono succedute e sovrapposte diverse strategie e ipotesi di alleanze: dall’agenda Draghi al fronte repubblicano, dalla coalizione Ursula alla polarizzazione rosso/nero, sino alla scelta di campo, in un crescendo di toni e accuse anche personali.

Foto Cecilia Fabiano/LaPresse

Contrariamente alla tradizione del nostro paese, un ruolo di primo piano nell’agenda della campagna è stato ricoperto dalla politica internazionale e, in particolare, dalla Russia, al centro di diverse vicende: il conflitto russo-ucraino, la crisi energetica, il pericolo di attacchi informatici, la presenza di spie, i contrasti con l’Europa, il finanziamento illecito dei partiti. Poco presenti sono stati il Covid-19 e il tema della sanità, del lavoro, dell’ambiente. Centrali l’antifascismo, le questioni economiche e i costi energetici, i rapporti con i partner e le istituzioni europee, i fondi del Pnrr, il reddito di cittadinanza.

I partiti sono ricorsi ai manifesti 6x3 per tematizzare e posizionarsi, dimostrando poca creatività e idee. Anche a causa del periodo estivo e del blocco dell’Agcom di faccia a faccia non egualitari, la televisione ha avuto un ruolo secondario. La rete è stata largamente impiegata da partiti e candidati, quasi unicamente però come megafono più che come strumento di ascolto e di dialogo. I leader hanno utilizzato i social per parlarsi direttamente, spesso con toni polemici, ironici, aggressivi che, se adeguati ai registri della web-arena, poco si addicono a figure istituzionali e al confronto pubblico.

Quella che segue è una cronaca dei fatti, dei protagonisti e delle parole che più hanno segnato una campagna elettorale non particolarmente avvincente, senza momenti o immagini particolari, potenzialmente importante per le conseguenze politiche,  e della cui gestione alcuni dei protagonisti potrebbero presto essere chiamati a rendere conto.

Luglio

6  – Conte presenta a Draghi i nove punti dell’agenda sociale del M5s.

14 – Il Movimento cinque stelle non vota al Senato la conversione in legge del decreto aiuti che include l’inceneritore per Roma.

20Duro discorso di Draghi al Senato che approva con 95 voti favorevoli e 35 contrari la fiducia al governo con l’astensione del M5s e la non partecipazione al voto di Forza Italia e Lega.

21 – Draghi presenta le sue dimissioni al presidente della Repubblica che firma il decreto di scioglimento delle camere. Si voterà domenica 25 settembre.

24 – «O noi o Meloni», annuncia Letta anticipando la strategia di polarizzazione su cui punterà il Pd.

25 – Calenda, alleato con +Europa, apre al Pd, proponendo come futuro premier Mario Draghi. Intervistata dal Tg5 Meloni chiede una intesa preventiva con gli alleati sui criteri di designazione del futuro premier.

26 – La direzione del Pd approva all’unanimità la relazione di Enrico Letta che prevede una lista aperta ed espansiva con l’esclusione del M5s. È l’abbandono del campo largo e una scelta che cambia radicalmente il quadro delle alleanze.

28 – Presso la sede romana dell’Arel, Letta e Calenda siglano un accordo elettorale che verrà reso noto solo il 2 agosto. Calenda definisce Sinistra italiana ed Europa Verde «frattaglie di sinistra» e la costruenda coalizione un «fritto misto» da Mastella a Di Maio. Letta invita i futuri candidati del Pd a mostrare gli occhi della tigre. Si parla di un fronte repubblicano, con l’esclusione dei Cinque stelle, a difesa dei valori democratici minacciati dal centrodestra.

29 – Mariastella Gelmini e Mara Carfagna fuoriuscite da Forza Italia entrano nella segreteria di Azione. Il Movimento Cinque stelle conferma il limite al secondo mandato nelle candidature. Letta annuncia la costituzione di una lista congiunta fra Partito democratico, Articolo uno, il Psi e DemoS. A Civitanova Marche un venditore ambulante nigeriano viene ucciso da un operaio italiano. Il caso rievoca la vicenda di Traini a Macerata che segnò la campagna elettorale del 2018.

30  Sondaggio Ipsos prevede: FdI 23,3 per cento, Pd 23,2, M5s 11,3, Lega 13,5, FI 9, Azione + Europa 3,6. Indecisi e astenuti 40,6 per cento. 

31 – Calenda chiede che l’alleanza di centrosinistra non presenti al maggioritario candidati divisivi che non hanno sostenuto il governo Draghi.

Agosto

1 – Di Maio presenta Impegno civico, grazie al simbolo Centro democratico concesso da Tabacci non dovrà raccogliere le firme. Fra tweet e post polemici slitta l’incontro in programma fra Letta e Calenda. Il segretario del Pd dichiara: «C’era la parola data». Si stima che senza un accordo fra Pd e Azione il centrosinistra prenderebbe 16 seggi in meno all’uninominale e il centrodestra sfiorerebbe la maggioranza necessaria per riformare da solo la Costituzione.

2 – Letta e Calenda firmano l’accordo elettorale immortalato nella foto dell’abbraccio. È stabilito che nessun leader di partito correrà nell’uninominale. Grillo pubblica sul suo blog l’album degli zombie con le immagini dei parlamentari che hanno tradito il Movimento. I dati economici sono positivi: il Pil è cresciuto dell’1 per cento fra aprile e giugno; incremento di 116mila posti di lavoro in 30 giorni, record dal 1977.

3 – Fratoianni e Bonelli rinviano l’incontro con Letta e chiedono di eliminare il riferimento all’agenda Draghi.

4 – Renzi conferma che Italia viva non farà alleanze e lancia la campagna «dammi il cinque». Salvini in visita all’hotspot di Lampedusa, ripropone la leva obbligatoria. Affissi i primi manifesti della campagna elettorale di FdI: Pronti.

5 – Giorgia Meloni intervistata da Fox News ribadisce la necessità di un blocco navale anti immigrati. Noi con l’Italia, Italia al Centro, l’Udc e Coraggio Italia danno vita a Noi moderati alleato al Centrodestra.

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6 –  Alternativa scioglie l’alleanza con Italexit di Paragone per la presenza di candidati neofascisisti. Impegno Civico e Verdi-Sinistra Italiana aderiscono alla coalizione dei Democratici e Progressisti. L’accordo non prevede un programma comune ma intese bilaterali. Calenda manifesta perplessità. Gli accordi interni alle due principali coalizioni prevedono questa ripartizione delle candidature uninominali nei 147 collegi della Camera e 74 del Senato. Centrodestra alla Camera: 58 Fdi, 46 Lega, 36 FI, 7 Noi Moderati;  al Senato: 36 FdI, Lega 23, FI 12 , Noi Moderati 3. Centrosinistra alla Camera 119 Pd, + Europa 13, Verdi Sinistra Italiana 8, Impegno Civico 7; al Senato: 74 Pd, 1 Impegno Civico, 7 Verdi Sinistra Italiana, 4 + Europa. Silvio Berlusconi pubblica sui social la prima pillola elettorale.

7 – A Mezz’ora in più Calenda annuncia la rottura del patto con il Pd, «una delle decisioni più sofferte di sempre». Chiara Appendino si candida per il M5s, non è invece candidabile Virginia Raggi.

8 – +Europa conferma l’adesione alla coalizione Democratici e progressisti. Foto di Meloni con la sciarpa “Dio, patria, famiglia”, che diventa uno degli slogan della campagna elettorale. Alle parlamentarie del M5s pervengono 1.165 candidature alla Camera e 708 al Senato. Spiccano le assenze di Casalino e Di Battista. A Conte viene riservato un listino di 15 candidati fuori dalle parlamentarie. Il suo nome non comparirà nel simbolo. Si calcola che gli elettori indecisi e propensi all’astensione siano circa il 40 per cento.

9 – Un sondaggio Swg stima il centrodestra al 45 per cento e il Centrosinistra sotto il 30 per cento. In un lungo post sui suoi social Di Battista definisce Grillo un «padre padrone di cui non mi fido».

10 – Letta accusa Meloni di usare l’antifascismo come una cipria. Posizione vergognosa e misogina, risponde la leader di Fdi. Seguono le scuse del segretario del Pd. Meloni posta sui suoi social un video in tre lingue per spiegare alla stampa estera la sua distanza dal fascismo, al quale fa seguito qualche giorno dopo la risposta in tre lingue di Letta.

11Italia viva e Azione stringono un patto elettorale con le candidature al 50 per cento. Nasce quello che si autodefinisce il terzo polo, la cui leadership è lasciata a Calenda. Renzi posta un video mentre fa un cross e dichiara «anche in politica servono gli assist». Il centrodestra presenta il programma Per l’Italia. Al primo punto la difesa della patria, non è indicata la soglia della flat tax, si parla di tregua fiscale e non di condono.

12 – Berlusconi dichiara che, in caso di approvazione del presidenzialismo, Mattarella dovrebbe dimettersi. Anche Liliana Segre chiede di togliere la fiamma del Msi dal simbolo di FdI. Meloni replica «ne sono fiera». Letta ribadisce la chiusura a ogni accordo con il M5s. La Lega presenta la campagna "Io credo”.

14 – Diversi sondaggi concordano nello stimare  FdI e Pd distanziati da non più del 2 per cento. Il centrodestra è invece dato in vantaggio di circa 18 punti percentuali.

16 – Polemiche per le candidature del Pd, accusate di penalizzare le correnti più critiche. Lotti non è ricandidato. Monica Cirinnà, prima rinuncia poi, sull’onda di una forte protesta, accetta il collegio sgradito. Alle Parlamentarie del M5s partecipano 55mila votanti su 133mila aventi diritto, nel 2019 erano stati 39mila.

17 – La candidatura nelle liste del Pd del virologo Andrea Crisanti riaccende momentaneamente il tema del Covid-19. Verdi e Sinistra italiana presentano il programma. Per Bonelli dopo il voto sarà possibile convergere con il M5S.

18 – Presentato il programma in 20 capitoli di Azione–Italia viva, la prospettiva è una futura “maggioranza Ursula” con Draghi leader. Fa discutere la proposta di offrire a tutti gli under 25 una gita in ostello a Roma di due giorni.

19 – Il Foglio pubblica un video con Albino Ruberti, capo di gabinetto del sindaco Roberto Gualtieri, che intima a Francesco De Angelis: «Me te compri? Io ti ammazzo». Entrambi a seguito delle polemiche e dell’inchiesta che viene aperta rinunciano alla candidatura. Un documento del Copasir parla di rischio guerra ibrida, fake news e attacchi cibernetici, di provenienza russa.

20 – Porta a Porta annuncia un faccia a faccia ristretto a Letta e Meloni per venerdì 23 settembre. A un mese dalla caduta del governo duro scambio di accuse via social fra Letta e Conte su agenda Draghi e alleanze.

21 -  Meloni riposta il video dello stupro di una donna ucraina da parte di un richiedente asilo della Guinea avvenuto a Piacenza. Alle accuse di speculazione segue la rimozione del video, ma anche la controreplica della leader di FdI.

23 –Tutti i giornali pubblicano la foto dei leader dei principali partiti seduti al bar, prima di un dibattito al meeting di Rimini. Conte protesta per l’esclusione. Le cronache sottolineano che l’applausometro della platea di Cl è favorevole a Meloni.

In conseguenza della non alleanza a livello nazionale, il M5s non sostiene più la candidatura di Caterina Chinnici alla regione Sicilia, scelta con primarie congiunte con il Pd. Una webcard di FdI include obesità e anoressia fra le devianze giovanili. Letta posta «viva le devianze». Meloni pubblica una foto assieme alla madre sofferente di obesità. Chiara Ferragni pubblica una storia Instagram a difesa della libertà di aborto che, alla luce dell’operato della giunta regionale delle Marche, sarebbe messa a rischio da una eventuale vittoria di FdI. Molte donne dello spettacolo si esprimono criticamente verso la Meloni.

24 – La nuova campagna affissioni del Pd, “Scegli”, polarizza lo scontro e suscita meme e web-card. A «Carbonara con guanciale o pancetta? Scegli», Letta twitta: «Guanciale tutta la vita». L’Agcom blocca l’unico faccia a faccia in programma a Porta a Porta fra Letta e Meloni, poiché «non conforme ai principi di parità di trattamento e di imparzialità dell'informazione».

25 – Calenda propone un giorno di sospensione della campagna elettorale per affrontare la questione della crisi energetica. Unanime rifiuto degli altri partiti.

26 – Viene rivelato che all’interno della Nato in Italia ha operato per anni la spia russa Olga Kolobova.

29 – Osservatori sottolineano la mancanza di centralità del mondo cattolico nella campagna elettorale. In risposta alle voci di dissidi, Meloni e Salvini postano una foto abbracciati e sorridenti  sul lungomare di Messina.

30 – Tajani dichiara irrealizzabile l’ipotesi di blocco navale sostenuta dalla Meloni.

Settembre

1 – Sondaggio Ipsos: FdI 24 per cento, Lega 13,4, FI 8, Pd 23, Verdi-Sinistra 4,1, + Europa 2, M5s 13,4, Azione-Italia viva 5, Italexit 3. Al Consiglio dei ministri Draghi si dichiara contrario a ipotesi di extradeficit e invita uno sprint sul Pnrr. Corsa dei principali leader ad aprire un canale su TikTok, vinta da Berlusconi con oltre tre milioni di visualizzazioni. Ad agosto l’aumento percentuale dell’inflazione è stato dello 0,8 su base mensile e dell’8,4 su base annua.

2 – Gazprom chiude Nord Stream, ufficialmente per un guasto. Militante Lgbt sale sul palco di Meloni a Cagliari.

3 – Salvini propone revisione delle sanzioni alla Russia per salvare posti di lavoro italiani.

4 – Il ministro dell’Economia Daniele Franco stima in 100 miliardi il costo della crisi energetica per l’Italia. Sono 26 milioni gli italiani che ogni giorno si collegano a Facebook.

5 – Dimitrij Perkov, portavoce di Putin, accusa l’Europa di aver innescato una tempesta globale. Le pagelle dei giornali sui leader al summit di Cernobbio: più gradito Calenda, secondi a pari merito Letta e Meloni, gli altri a seguire. Videolettera di Luca Trapanese, assessore al comune di Napoli, gay e single, per invitare a cena la Meloni assieme alla bimba down adottata.

6 – In un videomessaggio ai candidati Letta lancia l’allarme per la democrazia a rischio e li sprona a impegnarsi nei 60 collegi ritenuti contendibili. Iniziano gli appelli al voto utile. A Porta a Porta Meloni si dichiara disponibile alla revisione della Costituzione tramite una bicamerale.

7 – Incontro a Roma fra Mélenchon e De Magistris.

8 – 59° suicidio in carcere dall’inizio dell’anno.

9 – Inizia il tour elettorale di Letta sul bus elettrico.

10 – L’onorevole di FdI Federico Mollicone rilancia la richiesta dell’Associazione Pro Vita e Famiglia alla Rai di non mandare in onda l’episodio del cartone animato Peppa Pig con due mamme. Scatta il divieto alla diffusione di sondaggi. Conte in Toscana dichiara: «Mai alleanze future con questi vertici del Pd».

11 – Dal palco di Bologna Meloni annuncia: «Per l’Europa è finita la pacchia». Trasmesso dalla web-tv del Corriere della Sera l’unico faccia a faccia tra Meloni e Letta: lungo, noioso e poco determinante. Per protesta Calenda organizza su Fb un contro-dibattito “virtuale”.

12 – L’Unione europea adotta la proposta del Consiglio d’Europa di ridurre del 5 per cento i consumi di energia elettrica. Si annuncia un autunno di austerity.

rapporto dell’intelligence Usa rivela che dal 2004 la Russia ha finanziato anche partiti europei con 300 milioni di euro. Il presidente della Puglia Michele Emiliano invita gli elettori della sua regione a convergere sui candidati migliori. Si moltiplicano voci favorevoli alla desistenza nelle urne per contrastare il centrodestra. Con l’astensione del M5s, Lega e FdI, il Senato approva un emendamento di Forza Italia al decreto Aiuti bis che elimina il tetto di 240mila euro agli stipendi dei dipendenti pubblici. Draghi ne impone la soppressione. Laura Pausini si rifiuta di cantare Bella ciao al programma televisivo spagnolo 20 Minutos. Nei giorni successivi la cantano fra gli altri Conte, Di Maio, Renzi e Casini.

15 – Alluvione nelle Marche. Il Consiglio dei ministri approva il decreto Aiuti ter per 14 miliardi. In conferenza stampa Draghi esclude di ricoprire la carica di Presidente del Consiglio e dichiara che la democrazia italiana non si fa battere dai nemici esterni e dai loro «pupazzi prezzolati». Al parlamento europeo Lega e FdI votano contro la relazione che definisce l’Ungheria di Orbán un regime ibrido di autocrazia elettorale, che non può essere considerata pienamente una democrazia. Audizione al Copasir del sottosegretario di stato alla presidenza del Consiglio Franco Gabrielli che esclude la presenza di partiti italiani fra i beneficiari dei fondi russi. Nel silenzio imposto ai sondaggi, i giornali concordano sull’impressione di un netto recupero del M5s.

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17- Incontro fra Pablo Iglesias e Luigi De Magistris. Salvini è favorevole a una proposta di scostamento di bilancio, Meloni contraria, Berlusconi possibilista; diverse opinioni anche sulla flat-tax.

18 – A Pontida i ministri e i governatori della Lega sottoscrivono il patto sacro in sei punti. Salvini invita Draghi a chiarire a quali pupazzi prezzolati si riferisse. Meloni denuncia manifestazioni di disturbo ai suoi comizi e sollecita intervento della ministra Lamorgese.

19 – Letta in Germania incassa l’appoggio del segretario del Spd, Lars Klingbeil, contro il pericolo di neofascismo. Meloni lo accusa di aizzare i poteri stranieri.Incontro fra Grillo e Conte immortalato da una foto postata sui loro social. Intervistato da Bloomberg Salvini dichiara di aver cambiato opinione su Putin. Polemiche suscitano le affermazioni su Salvini e Meloni di Bernard-Henry Levy ospite del programma di Rai Tre Il Cavallo e la torre di Marco Damilano, che viene sanzionato dall’Agcom.

21 – Putin minaccia l’utilizzo di armi atomiche. I collegi contendibili all’uninominale si sarebbero ridotti a nove: cinque in Campania, e due in Puglia e Sardegna. Il 3,1 per cento degli elettori italiani ha percepito almeno una mensilità del reddito di cittadinanza nel corso degli ultimi sette mesi. I tour elettorali dei principali leader convergono al sud dove si ritiene si deciderà l’esito delle elezioni.

22 – Suscita reazioni e proteste la frase della presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen che dichiara che «se le cose in Italia andranno in una direzione difficile abbiamo gli strumenti perintervenire come per Polonia e Ungheria». Al comizio di chiusura della campagna elettorale del centrodestra, in piazza del Popolo a Roma con i Salvini, Berlusconi e Maurizio Lupi, Meloni annuncia: «Siamo pronti a fare la riforma presidenziale della Costituzione anche da soli. Basta apprendisti stregoni. Non accetteremo più il modello cinese di contrasto al Covid». A Porta a Porta Berlusconi sostiene che Putin è stato spinto a inventarsi l’operazione speciale che doveva durare una settimana per sostituire con «un governo di persone perbene» il governo di Zelensky. Salvini chiude la campagna elettorale della Lega con una diretta di 4 ore su TikTok. Terza seduta consecutiva in negativo di Wall Street. La borsa di Milano chiude con -3,36 per cento.

23 – Comizio di chiusura della campagna elettorale del Pd in piazza del Popolo a Roma con i big del partito. Letta dichiara che la «rimonta è possibile, non gli permetteremo di stravolgere la Costituzione». Al comizio di chiusura della campagna elettorale del M5s in piazza Santi Apostoli a Roma è assente Beppe Grillo. Calenda e Renzi chiudono la campagna elettorale sulla terrazza del Gianicolo, Verdi e Sinistra italiana ai Fori imperiali con l’invito a riprendere il dialogo con il M5s. La stima degli elettori ancora indecisi oscilla fra 30 e il 40 per cento a seconda delle regioni.

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