Le notizie di oggi, 13 gennaio: dai dati Gimbe al sottosegretario Costa; dalla Gran Bretagna che riduce l’isolamento da Covid alla condanna di un ex dei servizi segreti siriani del regime di Bashar al-Assad; dalle sanzioni Usa contro Putin sarebbero ai militari in Sudan. E ancora: in Francia, gli insegnanti scioperano contro l’assenza di adeguate misure anti-contagio, negli Stati Uniti è record di ricoveri dall’inizio della pandemia e la Bce assicura che stabilizzerà l’inflazione

Anche per la Cassazione il clan Spada è mafia

Anche per la Cassazione il clan Spada è colpevole di associazione a delinquere di stampo mafioso. I giudici della prima sezione penale della Suprema Corte hanno infatti accolto la richiesta del sostituto procuratore generale Luigi Birritteri, nell’ambito del maxi processo contro il clan del litorale romano.

È stato inoltre deciso un nuovo processo d’Appello per il duplice omicidio di due esponenti di un clan rivale rispetto agli Spada, cioè Giovanni Galleoni detto “Baficchio” e Francesco Antonini detto “Sorcanera”, uccisi il 22 novembre del 2011 nel centro di Ostia.

Il processo d’Appello riguarderà Roberto Spada – già condannato in via definitiva a sei anni per la famigerata testata al giornalista Daniele Piervincenzi – Ottavio Spada, detto Marco, e Carmine Spada. I ricorsi degli altri imputati sono stati rigettati o dichiarati inammissibili.

Il 12 gennaio dello scorso anno i giudici della prima corte d'Appello di Roma avevano confermato l'associazione per delinquere di stampo mafioso e le condanne per i 17 imputati, tra cui l’ergastolo per Roberto e Ottavio Spada. 

I dati Covid di oggi

Foto Cecilia Fabiano/ LaPresse

Sono 184.615 i test positivi al coronavirus registrati in Italia nelle ultime 24 ore. Lo stesso giorno di una settimana fa erano stati 219.441. Il dato è quindi diminuito del 15,9 per cento su base settimanale. Le vittime sono state 316 in un giorno, mentre una settimana fa erano state 198. Sono 101.120 le persone finite in isolamento domiciliare nelle ultime 24 ore, e 339 le persone ricoverate nei reparti ordinari.

A fronte di 1.181.179 tamponi – molecolari e antigenici – effettuati, il tasso di positività è oggi del 15,63 per cento, mentre sette giorni fa, quando i tamponi erano stati 1.138.310, era del 19,28 per cento.

Vaccini, per Fauci l’Italia ha fatto meglio degli Usa

The Hill

Il virologo Anthony Fauci ha ricevuto dall'università La Sapienza di Roma il Dottorato di ricerca honoris causa in Advances in infectious diseases, microbiology, legal medicine and public health sciences.

Nel corso del suo intervento, Fauci, ha detto che sui vaccini «l'Italia ha fatto meglio degli Stati Uniti» e ha mostrato una slide da cui risultava che l’81 per cento degli italiani ha effettuato almeno una dose di vaccino contro il 74 per cento degli statunitensi.

La cerimonia ha avuto luogo attraverso un collegamento in videoconferenza, nel pomeriggio del 13 gennaio, tra la Sala Senato del rettorato dell’Università romana  e gli Stati Uniti. 
Il riconoscimento è stato assegnato per «il ruolo fondamentale di Fauci nello studio delle malattie infettive e immunomediate, con particolare riguardo ai primi studi pioneristici sulle infezioni da Hiv, alla messa a punto di misure di contenimento della trasmissione e di terapie efficaci contro l’Aids», come si legge nelle motivazioni.

«Fauci è stato l’ideatore del President’s Emergency Plan for Aids Relief (Pepfar), che ha contribuito a contenere la diffusione e la mortalità in paesi svantaggiati; è stato inoltre consulente scientifico di sette presidenti degli Stati Uniti, guidando iniziative di controllo di malattie epidemiche e pandemiche. I risultati della sua attività di ricerca lo collocano tra i più influenti scienziati al mondo, con 1170 lavori indicizzati su Scopus e un H-index pari a 182».

Gimbe: più di 2 milioni over50 senza vaccino

Il monitoraggio indipendente della fondazione Gimbe, riferito alla settimana tra il 5 e l’11 gennaio, evidenzia che all’11 gennaio 2,21 milioni di over 50 a elevato rischio di malattia grave e ospedalizzazione non ha ricevuto nemmeno una dose di vaccino contro il Covid. Per gli over 50, il decreto legge approvato lo scorso 5 gennaio dal Consiglio dei ministri ha stabilito l’obbligo vaccinale.

Covid, Costa, sostituire i dati giornalieri con quelli ospedalieri

Il sottosegretario alla Salute, Andrea Costa, ha detto a Radio1: «Dobbiamo darei ai cittadini messaggi di fiducia, comunicare ogni giorno i dati sui contagi non so se e quanto possa esser utile, dobbiamo pensare ai dati degli ospedali». 

Sul tema si era già espresso in una intervista con il quotidiano La Stampa, in cui ha affermato: «Quello che dobbiamo valutare con grande attenzione non sono i nuovi positivi», come avviene ogni giorno con il bollettino Covid sull'andamento della pandemia, «ma le occupazioni dei posti letto negli ospedali».

Costa sostiene che bisognerebbe, con la massima trasparenza, fornire il dettaglio di quanti pazienti in terapia intensiva siano i vaccinati, e con quante dosi, e i non vaccinati. «Se ribaltiamo la comunicazione in questi termini, – ha notato – sensibilizziamo davvero chi ancora non si è voluto immunizzare, altrimenti veicoliamo il messaggio opposto e creiamo, senza ragione, sfiducia nei vaccini».

Regioni, rischio zona rossa entro fine mese 

Nella foto: Nino Cartabellotta, medico presidente della Fondazione GIMBE Photo Mauro Scrobogna /LaPresse

Il presidente della fondazione Gimbe, Nino Cartabellotta, ha affermato che «entro fine mese numerose regioni andranno zona arancione e qualcuna rischia la zona rossa», a meno che non sorgessero nuovi «posti letto dell’ultim’ora» o non cambiassero «i criteri per classificare i pazienti Covid ospedalizzati». Lo riporta La Presse. Il rosso «certificherebbe il fallimento nella gestione della quarta ondata, nonostante la disponibilità di vaccini molto efficaci nel prevenire la malattia grave».

Il monitoraggio indipendente della fondazione Gimbe, riferito alla settimana 5-11 gennaio, rileva che in una settimana sono stati registrati 4.155 ricoveri ordinari (pari al 32,2per cento) e 285 (20,5 per cento) pazienti in terapia.

«L’ingente numero di nuovi casi, in continua crescita, – spiega Cartabellotta – dopo aver mandato in tilt i servizi territoriali sta determinando la progressiva saturazione degli ospedali, con limitazione degli interventi chirurgici programmati - anche in pazienti oncologici - e la riduzione delle capacità assistenziali, anche perché il personale sanitario è ormai allo stremo. In secondo luogo, l’enorme numero di persone positive sta progressivamente paralizzando numerosi servizi essenziali: dai trasporti alla scuola, dalla sanità agli uffici pubblici».

Secondo i parametri attualmente vigenti, una regione passa in zona arancione quando il tasso di occupazione di pazienti Covid nelle terapie intensive supera il 20 per cento e contemporaneamente quello dei pazienti in area medica superera il 30 per cento. Le percentuali per il passaggio in zona rossa devono invece superare, rispettivamente, il 30 e il 40 per cento. 

Gran Bretagna, isolamento Covid ridotto a 5 giorni

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Il segretario di stato alla Salute, Sajid Javid, parlando in parlamento ha detto che a partire da lunedì, le persone che risultano positive al Covid, potranno interrompere l’isolamento dopo cinque giorni, cioè dall'inizio dal sesto giorno, se risultate negative a due test consecutivi.

Il periodo di isolamento passa così da sette a cinque giorni. Sajid Javid ha detto che i dati ufficiali suggeriscono che due terzi delle persone risultate positive non sono più infette entro la fine del quinto giorno. 

Attualmente, le persone infette possono essere liberate dall'autoisolamento dopo sette giorni se risultano negative a due test effettuati al sesto e al settimo giorno.

Il Regno Unito ha registrato un numero record di infezioni confermate giornaliere a Natale e Capodanno, superando i 200mila casi in alcuni giorni, a causa della variante Omicron, maggiormente trasmissibile. 

Siria, una corte tedesca ha emesso un ergastolo per crimini contro l’umanità

Syrian woman Yasmen Almashan holds the pictures of her five in Syria died brothers before the verdict in front of the court in Koblenz, Germany, Thursday, Jan. 13, 2022. The German court has convicted a former Syrian secret police officer of crimes against humanity for overseeing the abuse of detainees at a jail near Damascus a decade ago. (AP Photo/Martin Meissner)

Il tribunale tedesco di Coblenza ha emesso una condanna di ergastolo per crimini contro l’umanità per un ex colonnello siriano, agente dei servizi segreti nel regime di Bashar al-Assad.

Si tratta di Anwar Raslan, 58 anni. È stato ritenuto colpevole di aver supervisionato gli abusi commessi su detenuti nel carcere di Al-Khatib, noto come Unità 25, a Douma, vicino Damasco, circa 10 anni fa.

­Il tribunale ha accertato che Raslan era incaricato degli interrogatori nell’Unità 251, in cui erano detenuti sospetti manifestanti dell'opposizione al presidente siriano Bashar al-Assad. Raslan era accusato di aver supervisionato la «tortura sistematica e brutale» di oltre 4mila prigionieri fra aprile 2011 e settembre 2012, portando alla morte di almeno 58 persone. I giudici hanno stabilito che sarebbe stato responsabile di 27 morti.

La difesa ha tentato di farlo assolvere appellandosi al fatto che alla fine del 2012 aveva disertato e sostenendo che non avesse mai torturato personalmente nessuno.

Anwar Raslan è il funzionario siriano di più alto livello condannato finora per crimini contro l’umanità. Lo scorso febbraio, lo stesso tribunale di Coblenza aveva condannato a 4 anni e  mezzo di carcere un altro ex agente dei servizi segreti del regime di al-Assad, Eyad al-Gharib, per complicità in crimini contro l’umanità. Era accusato di far parte della stessa unità di Anwar Raslan, che nella città di Douma, prelevava i dissidenti, dopo le manifestazioni contro il regime, per portarli nel carcere Al Khatib, dove venivano torturati.

Ucraina, Le sanzioni Usa contro Putin romperebbero le relazioni

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Il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, ha fatto sapere che l'eventuale imposizione di sanzioni da parte degli Stati Uniti contro il presidente russo Vladimir Putin sarebbe «una misura oltraggiosa paragonabile a una rottura delle relazioni». Lo ha riportato l’agenzia stampa russa Tass. 

Gli Stati Uniti hanno più volte minacciato sanzioni contro la Russia, nell’eventualità di una invasione russa in Ucraina, nella regione del Donbass, dove da mesi sono schierati migliaia i militari russi.  

l viceministro degli Esteri Sergei Ryabkov, che ha guidato la delegazione russa nei colloqui di lunedì con gli Stati Uniti a Ginevra, ha dichiarato in un commento televisivo che non «confermerà né escluderà» la possibilità che la Russia possa inviare risorse militari a Cuba e in Venezuela se i colloqui fallissero e aumentasse la pressione statunitense sulla Russia.

Sudan, i militari lanciano lacrimogeni contro i manifestanti

Women chant slogans against the killing of demonstrators in street protests triggered by an October military coup, in the twin city of Omdurman, about 18 miles (30 km) northwest of the capital Khartoum, Sudan.  (AP Photo/Marwan Ali)

In Sudan, il regime militare, insediatosi lo scorso 25 ottobre, con un golpe che ha estromesso il governo, ha fatto sparare gas lacrimogeni per disperdere migliaia di manifestanti che erano scesi in piazza, nella capitale Khartoum, contro il colpo di stato del 25 ottobre.

Le proteste continuano in modo ininterrotto dall’ottobre scorso, sia Khartoum che altrove in Sudan, oltre 60 manifestanti sarebbero stati uccisi nelle repressioni delle forze di sicurezza. Il golpe militare ha estromesso il governo a guida civile del primo ministro Abdalla Hamdok e arrestato la transizione del del paese verso la democrazia, dopo tre decenni di repressione e isolamento internazionale sotto l'autocratico presidente Omar al-Bashir, rimosso nell’aprile 2019.

I dimostranti sono per lo più giovani e donne, hanno marciato a Khartoum, Omdurman, e anche nella regione occidentale del Darfur.

Francia, lo sciopero degli insegnanti

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Lo sciopero degli insegnanti in Francia dovrebbe portare alla chiusura di oltre il 50 per cento delle scuole del paese. Secondo le stime dei sindacati, l’adesione dovrebbe essere pari al 75 per cento del corpo docente.

Gli insegnanti francesi protestano contro la mancanza di misure di sicurezze a scuola. Chiedono un maggior utilizzo di tamponi per individuare i positivi, mascherine Ffp2 e sistemi per monitorare la qualità dell’aria in classe. Come in Italia, il governo francese ha fatto del mantenere aperte le scuole un punto centrale del suo programma antipandemico e non intende tornare sui suoi passi.

In una mossa insolita in queste circostanze, la principale associazone di genitori francesi, la Fcpe, ha dato il suo appoggio alla protesta e ha suggerito alle famiglie di non portare a scuola i figli.

Stati Uniti, record di ricoveri

(Ali Shirband/Mizan News Agency via AP, File)

Nel corso della giornata di mercoledì, il numero di ricoveri per Covid-19 registrato negli Stati Uniti ha superato quota 150mila, il numero più alto dall’inizio della pandemia. Il record precedente era stato stabilito un anno fa, nel gennaio del 2021, quando erano ricoverate oltre 142mila persone. Nel paese, la media di nuovi contagi individuati ogni giorno è di circa 800mila.

Djokovic inserito nel primo turno, ma il visto resta incerto 

Novak Djokovic giocherà al primo turno degli Australian Open di tennis e sfiderà il connazionale Miomir Kecmanovic. L’organizzazione del torneo ha reso noto il sorteggio su Twitter, questo nonostante resti in sospeso, per il tennista, l’eventuale revoca del visto, da parte del ministro dell’Immigrazione.

Il primo ministro australiano Scott Morrison ha dichiarato che il governo non ha ancora deciso se annullare il permesso di ingresso del tennista serbo. La precedente dichiarazione del ministro dell'Immigrazione Alex Hawke secondo cui sta valutando se annullare il visto «non è cambiata», ha detto Morrison.

Djokovic era tornato ad allenarsi per gli Open d’Australia lunedì 10 gennaio, dopo che un giudice australiano aveva cancellato l’annullamento del suo visto disposto, cinque giorni prima, dalle autorità di frontiera. Al suo arrivo a Melbuorne, il tennista serbo era stato arrestato e il suo visto annullato, a causa di una esenzione dal vaccino anti-Covid, ritenuta invalida.

Inflazione, la Bce assicurerà la stabilizzazione

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Il Consiglio direttivo della Banca centrale europea è pronto ad adeguare tutti i suoi strumenti, ove opportuno e in qualsiasi direzione, per assicurare che l’inflazione si stabilizzi sull’obiettivo fissato dalla Bce del 2 per cento nel medio termine. Lo si legge nel bollettino economico della Bce.

Il bollettino precisa che le proiezioni macroeconomiche formulate dagli esperti a dicembre 2021,indicano un aumento del tasso annuo di inflazione, che però andrà verso una riduzione il prossimo anno. Nel 2021, il tasso annuo di inflazione è sato pari al 2,6 per cento e si stima che nel 2022 arriverà al 3,2 per cento per poi decrescere all’1,8 per cento sia nel 2023 sia nel 2024.

Il bollettino della Bce precisa che oltre la metà dell’inflazione complessiva registrata a novembre è riconducibile alla componente energetica. La domanda, inoltre, continua a eccedere l’offerta che, in alcuni settori, è limitata. Le conseguenze sono particolarmente evidenti nei prezzi dei beni durevoli e di quei servizi al consumo.

Nel corso del 2022, tuttavia, i prezzi dell’energia dovrebbero stabilizzarsi, l’andamento dei consumi normalizzarsi e le pressioni sui prezzi derivanti dalle strozzature dal lato dell’offerta a livello mondiale attenuarsi.

Nel tempo, il graduale ritorno dell’economia al pieno utilizzo della capacità produttiva e gli ulteriori miglioramenti del mercato del lavoro dovrebbero sostenere una più rapida crescita salariale. Tali fattori contribuiranno al rialzo dell’inflazione di fondo e all’aumento di quella complessiva fino all’obiettivo fissato dalla Bce del 2 per cento nel medio termine.

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