Le notizie di oggi, 12 gennaio: l’occupazione di terapie intensive e aree mediche, e i problemi al pronto soccorso per Trieste e Gorizia, le nuovi leggi annunciate sulla sicurezza a Hong Kong e le ultime novità sul caso Djokovic. E ancora: la vigilia del decennale del naufragio della Costa Concordia, un ordigno esploso a Foggia e la denuncia di Antigone sulla situazione delle carceri italiane durante la pandemia. 

I dati covid di oggi

Sono 196.224 i nuovi casi di coronavirus registrati nelle ultime 24 ore. Lo stesso giorno di una settimana fa erano stati 189.109 (aumento del 3,8 per cento). Sono morte 313 persone – una settimana fa erano state 231 – e 242 sono state ricoverate nei reparti ordinari. 87.687 persone sono finite in isolamento domiciliare nelle ultime 24 ore.

A fronte di 1.190.567 tamponi (molecolari e antigenici) effettuati, il tasso di positività è oggi del 16,48 per cento. Mercoledì scorso i tamponi erano stati 1.094.255, e il tasso di positività era del 17,28 per cento.

Boris Johnson, il party e le scuse

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Il primo ministro conservatore britannico Boris Johnson si è scusato oggi di fronte alla Camera per aver organizzato una festa con oltre cento invitati nel maggio del 2020, quando il resto del paese era in lockdown ed era vietato incontrare più di una persona non appartenente al proprio nucleo familiare. 

Le fotografie della festa erano già state pubblicate nei giorni scorsi, ma oggi Johnson ha ammesso per la prima volta di essere stato tra i partecipanti. «Sono andato in giardino per ringraziare lo staff per circa 25 minuti», ha detto il primo ministro.

Johnson ha spiegato che considerava la festa un «incontro di lavoro» e ha poi rivolto le sue «più profonde e sentite scuse» e ha detto di comprendere bene «la rabbia» delle persone costrette a casa in quei giorni. 
La giornata di oggi segna probabilmente il punto più basso per il governo Johnson. Il leader del partito laburista Keir Starmer ha chiesto le sue dimissioni, così come hanno fatto numerosi parenti di vittime del Covid. Ma anche nel partito di Johnson sono sempre più numerosi i deputati che ritengono che il primo ministro debba fare un passo indietro.

Speranza: siamo a 700mila dosi e 194 milioni di green pass scaricati

LaPresse

«Siamo arrivati all'89,58 per cento delle somministrazioni delle prime dosi, e ieri abbiamo raggiunto il numero più alto di vaccinazioni in 24 ore con circa 700mila dosi. Sono numeri incoraggianti». Sono i dati riportati dal ministro della Salute, Roberto Speranza, nel corso del question time alla Camera.

«A oggi in Italia il numero dei non vaccinati in Italia è del 10 per cento, ma rappresentano i due terzi dei ricoverati in terapia intensiva, e il 50 per cento dei ricoverati nei reparti», ha aggiunto il ministro. Per questo, ha continuato, è stato deciso l’obbligo vaccinale per gli over 50, per «ridurre l'area dei non vaccinati che sono esposti alla malattia grave e allentare così la pressione sugli ospedali».

Riguardo al green pass, Speranza ha affermato che rappresenta «uno strumento strategico della strategia del governo in questa fase», dicendo che «questa mattina alle sei il numero di green pass scaricati, delle tre fattispecie, era di circa 194 milioni».

Il principe Andrea andrà a processo negli Usa

(Steve Parsons/Pool Photo via AP, file)

Il principe Andrea d'Inghilterra, coinvolto nello scandalo Epstein, andrà a processo per aggressione sessuale, negli Stati Uniti. Un giudice statunitense ha infatti respinto la richiesta del duca di York di archiviare la causa civile intentata dalla sua accusatrice, Virginia Giuffrè. Giuffrè ha accusato il finanziere Jeffrey Epstein, morto suicida in carcere, e la compagna Ghislaine Maxwell, di aver abusato sessualmente di lei quando era minorenne, nel 2001.

La donna ha anche raccontato di essere stata costretta a fare sesso col principe Andrea all'età di 17 anni, avviando una causa civile nei confronti del duca di York lo scorso agosto, parlando anche di percosse e di stress emotivo causato intenzionalmente nei suoi confronti. Andrea ha sempre negato le accuse, difendendosi anche dietro a un accordo raggiunto nel 2009 tra Giuffrè ed Epstein, in base al quale alla donna sarebbero stati versati 500mila dollari in cambio della rinuncia al proseguimento delle azioni legali.

Il Covid in carcere

France, Rhone, Lyon, Montluc Prison Memorial, cells from the first floor gallery

Sono oltre 1500 i detenuti positivi al Covid-19 nelle carceri italiane – 1.532, per la precisione – mentre all'inizio di dicembre erano meno di 200. A loro si aggiungono i quasi 1.500 operatori (agenti e funzionari), anch'essi contagiati.

Sono i dati forniti dall'associazione Antigone sui contagi in carcere, che sottolineano come la variante Omicron abbia portato a un'impennata dei contagi anche negli istituti di pena, dove la popolazione detenuta non ha ancora ricevuto nella sua interezza la terza dose. Questo nonostante i detenuti, all’inizio della campagna vaccinale, siano stati inseriti tra le categorie prioritarie per la vaccinazione.

«A questo quadro – prosegue Antigone – si aggiungono le informazioni che arrivano da alcuni istituti, dove pare sia saltata la possibilità di separare positivi e negativi per l'assenza di spazi dove spostare chi risulta contagiato. Inoltre, in altri casi, pare che le direzioni abbiano smesso di fornire mascherine nuove ai reclusi». 

«Il quadro che ci offre questo inizio di 2022 – dichiara Patrizio Gonnella, presidente di Antigone – non è dei migliori. Per questo è importante prevedere misure urgenti per ridurre il sovraffollamento. Ci sono ancora migliaia di detenuti con pene al di sotto dei tre anni e che, perciò, potrebbero accedere alle misure alternative alla detenzione. Bisogna fare in modo che ciò avvenga».

Mediterranea, la lettera dal Vaticano che ringrazia l’ong

LaPresse Alberto Lo Bianco

«Dopo molti mesi in cui siete dovuti stare fermi, vi ringrazio del vostro coraggio di ripartire con la Mare Jonio, per riprendere la missione in mare assieme alle altre organizzazioni della “civil fleet”». È quanto si legge nella lettera, a firma del cardinale Michael Czerny S.J., che dal Vaticano è arrivata all’ong Mediterranea saving humans, impegnata nelle operazioni di ricerca e soccorso di persone migranti nel mar Mediterraneo.

«Soccorrere i nostri fratelli migranti è il più alto servizio che possiate offrire – continua la lettera –. Voi avete sperimentato in mezzo al mare che la fraternità universale può essere risanata con l’amore. Il nostro sogno comune di una fraternità universale si fa realtà grazie a gesti come i vostri».

Nel ringraziare l’ong anche per una precedente lettera, il cardinale ha esteso gli auguri di Papa Francesco alla missione, e «a quanti insieme a voi collaborano alla creazione di un mondo in cui possiamo davvero essere fratelli e sorelle tutti». 

Questa mattina la Mare Jonio ha anche ricevuto a bordo la visita di Corrado Lorefice, Arcivescovo di Palermo, e Pietro Fragnelli, vescovo di Trapani. «Porteremo in missione con noi il loro augurio di buon vento per realizzare il sogno di una fratellanza universale», ha scritto l’ong sui suoi profili social.

Scuola: Giannelli, non istalliamo noi i sistemi d’aerazione

Foto Cecilia Fabiano/ LaPresse

«In questi ultimi giorni, vari commentatori sembrano voler chiedere conto ai dirigenti scolastici di come è stato utilizzato il fondo di 350 milioni di euro istituito dal cosiddetto “decreto sostegni bis” e, in particolare, delle ragioni per cui non sono stati realizzati dei sistemi di aerazione. La competenza di istallare impianti nelle scuole è attribuita esclusivamente agli enti locali, non alle istituzioni scolastiche. Nemmeno le indicazioni operative fornite alle scuole dal ministero dell’Istruzione menzionano la possibilità di installare detti impianti». 

È quanto chiarisce un comunicato stampa del presidente dell’Associazione nazionale presidi, Antonello Giannelli, che interviene sulla questione della mancata istallazione di sistemi di aerazione nelle aule scolastiche.

«Abbiamo tutti il dovere di essere chiari nei confronti dell’opinione pubblica, delle famiglie e degli studenti – continua Giannelli –. Addossare responsabilità improprie ai dirigenti scolastici che, da due anni, lavorano senza sosta per assicurare alla collettività un servizio fondamentale, supportando tra l’altro il sistema sanitario, non è solo ingeneroso ma è scorretto, al punto da assomigliare alla sgradevole pratica dello scarica-barile».

E riguardo alla chiusura delle scuole, Giannelli precisa: «Sono parimenti infondate le polemiche che attribuirebbero ai dirigenti scolastici la volontà di non riaprire le scuole. L’Anp ha sempre operato per la scuola in presenza ed è stata molto chiara nell’indicare tre precisi obiettivi – innalzamento del tasso di vaccinazione degli alunni, fornitura per tutti delle mascherine Ffp2 e ampliamento della rete territoriale di testing – proprio per limitare eventuali future chiusure.

«È solo per raggiungere quegli obiettivi che sarebbe stato opportuno, a nostro avviso, effettuare due o tre settimane di Dad», conclude.

Fauci, Omicron infetterà quasi tutti

The Hill

«La variante Omicron, con il suo grado di trasmissibilità senza precedenti, alla fine troverà quasi tutti. Coloro che sono stati vaccinati e hanno ricevuto il booster saranno comunque esposti e alcuni, forse molti di loro, si infetteranno, ma molto probabilmente, con alcune eccezioni, non saranno ricoverati in ospedale e non moriranno».

È quanto ha detto l'esperto statunitense di malattie infettive Anthony Fauci, consigliere della Casa Bianca nella gestione dell'emergenza Covid-19. «Al contrario, ha aggiunto Fauci, chi non è vaccinato affronterà l'impatto dell'aspetto più grave della variante»

Mogadiscio: esplosione davanti all’aeroporto, almeno 8 vittime 

(AP Photo/Farah Abdi Warsameh)

Sono almeno otto le vittime, e nove i feriti coinvolti in un’esplosione avvenuta davanti all'aeroporto internazionale di Mogadiscio, la capitale della Somalia. Un funzionario governativo ha chiarito che il bilancio è solo iniziale, e potrebbe aggravarsi.

Secondo i media locali, l’obiettivo sarebbe stato un convoglio delle Nazioni unite scortato dall’Amisom, la Missione dell’unione africana in Somalia, l’attentato sarebbe stato rivendicato dai miliziani somali di al-Shabab, legati ad al-Qaeda. Il gruppo ha infatti riferito tramite la sua Radio Andalus che l'obiettivo era un convoglio di “funzionari bianchi”.

Agenas, terapie intensive e aree mediche oltre la soglia critica

(AP Photo/Daniel Cole)

Sale al 18 per cento l'occupazione delle terapie intensive (era all'11 per cento il 24 dicembre) e, a livello giornaliero, cresce in 11 regioni. È quanto emerge dal monitoraggio Agenas dell'11 gennaio. Sale anche la percentuale di posti letto occupati da pazienti Covid nei reparti ordinari in area medica, e arriva al 27 per cento a livello nazionale, salendo in 13 regioni nelle ultime 24 ore.

Le soglie critiche – cioè la linea oltre la quale gli ospedali rischiano di andare in sofferenza – sono del 15 per cento in area medica e del 10 per cento in terapia intensiva. 

Costa Concordia, la vigilia del decennale 

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«Per quanto si voglia guardare avanti non potremo mai dimenticare quella tragica notte di dieci anni fa. L'isola si sta però lasciando alle spalle il naufragio ed il clamore mediatico di quei mesi, e anche il fondale su cui si era appoggiato il relitto sta riprendendo ormai da tempo il suo spazio con la poseidonia che è tornata a popolarlo restituendole la sua bellezza».

A un giorno dal decennale del naufragio della Costa Concordia, il sindaco dell’Isola del Giglio, Sergio Ortelli, traccia un bilancio sulla tragedia del 2012, in cui persero la vita 32 persone. 

«Quella del 13 gennaio – afferma il sindaco – sarà per noi una giornata intensa nel ricordo di un evento che ci ha investito all'improvviso, segnando la nostra esistenza, ma allo stesso tempo che ci ha permesso di lanciare un segnale al mondo»

«Dopo dieci anni l'Isola del Giglio guarda avanti – prosegue il primo cittadino – e questo sarà un momento per farlo tutti insieme, con chi tornerà qui dopo il naufragio e con chi è stato protagonista di quelle prime ore convulse, ma anche dei giorni e mesi successivi fino alla rimozione del relitto». Nella giornata di domani sono previste sull’isola diverse iniziative nel ricordo delle vittime.

Ordigno esploso sull’auto del vicepresidente del Foggia calcio

Un ordigno di tipo rudimentale è stato fatto esplodere questa notte, intorno alle 4.30, sul parabrezza dell'auto del vicepresidente del Calcio Foggia 1920, Bellisario Masi. L'ordigno ha danneggiato uno specchietto dell'auto. Si tratta del secondo episodio in pochi mesi: a novembre un grosso petardo venne fatto esplodere sul parabrezza dell'auto dello stesso Masi.

Trieste e Gorizia sospendono l’attività chirurgica

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A causa della pandemia, le province di Trieste e Gorizia, nel Friuli-Venezia Giulia, sono costrette a sospendere la propria attività chirurgica. È quanto fa sapere l'Asugi in una nota, precisando che lo stop partirà da oggi e che verranno sospese anche le operazioni in regime di libera professione.

Il tutto a causa del costante flusso di pazienti Covid e non Covid presso i pronto soccorsi. A essere garantite saranno le operazioni di urgenza ed emergenze chirurgiche, traumatologia e la chirurgia oncologica indifferibile. Verranno inoltre sospese tutte le attività di ricovero programmato dell’area medica. 

Intanto ieri sono state quasi 686mila le somministrazioni di vaccino, secondo quanto dichiarato dalla struttura del generale Francesco Paolo Figliuolo. Sono state circa 77.500 le prime dosi – di cui 48 mila a bambini e 22.500 a over 50 – e quasi 550 mila le terze dosi.

Nuove leggi sulla sicurezza a Hong Kong

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La governatrice di Hong Kong, Carrie Lam, ha detto che entrerà in vigore una nuova normativa con nuovi crimini sulla sicurezza nazionale, in aggiunta alla legge imposta a giugno 2020 dalla Cina. Lam ha ufficializzato alcune indiscrezioni in merito, confermandole nella prima sessione del Consiglio legislativo – il parlamento locale – di Hong Kong, le cui elezioni si sono tenute di recente in un clima di arresti di dissidenti e attivisti pro-democrazia e con la sola possibilità di eleggere “patrioti” scelti dalla Cina.

Djokovic ammette un errore

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Novak Djokovic ha ammesso in un post su Instagram che la dichiarazione di viaggio rilasciata alle autorità di frontiera al suo arrivo in Australia conteneva informazioni non corrette, visto che nel questionario Covid affermava di non aver viaggiato nei 14 giorni precedenti, mentre in realtà si era recato in Spagna dalla Serbia.

Il tennista, che dopo una prima vittoria in tribunale attende ancora la decisione definitiva del governo di Canberra sul visto per restare nel paese e partecipare agli Australian Open, ha parlato di un «errore umano e certamente non volontario» di un membro del suo staff.  

Djokovic ha inoltre dichiarato di aver appreso del risultato del test positivo al coronavirus del 16 dicembre solo il giorno successivo alla sua partecipazione a un evento di tennis giovanile; ma ha anche ammesso di aver concesso un'intervista al quotidiano francese L'Equipe quando era già consapevole di essere stato contagiato. Djokovic ha dichiarato di aver voluto pubblicare il post per «chiarire la disinformazione che circola riguardo le sue attività».

Intanto le autorità australiane hanno fatto sapere di star esaminando tutte le «incongruenze» riportate dal tennista da quando è iniziata la vicenda.

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