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Marie Moïse: «Non si agisce solo sotto i riflettori mediatici, La politica si fa nelle relazioni e nei posti di lavoro»

«L'esperienza della Flotilla è stata una nuova speranza del fatto che quello che si poteva fare da qui poteva contare qualcosa… Che chiunque da qui potesse fare qualcosa che animasse e che avesse una ricaduta sullo scenario globale. Si tratta di fare esercizio quotidiano di solidarietà e di speranza affinché possano concretizzarsi nelle relazioni politiche. E questo la Global Sumud Flotilla ce lo ha rivelato. Ora sta a noi, cosiddetti esercito di terra, sentirci altrettanto responsabili delle relazioni del quotidiano. Perché non si tratta semplicemente di agire solo quando ci sono i riflettori mediatici a farci da specchio. Si tratta di fare politica nelle proprie relazioni, nei propri posti di lavoro e ognuno, ognuna di noi, è responsabile di quell’accrescimento di speranza e di quell'esercizio di apprendimento quotidiano della normalità coloniale»

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